L'occhio,
le emozioni e lo stress
I
disturbi d’ansia possono essere l’origine di molte patologie
legate all’occhio
di Valeria Pescosolido
v_pescosolido@hotmail.com
Psichiatra-Psicoterapeuta
Tra
gli organi del corpo umano, l’occhio è uno di quelli
di cui si è meno occupata la medicina psicosomatica. La vista
è un organo che si affina: quanto più impariamo a
vedere tanto meglio vediamo. Così l’ambliopia, vale
a dire la cecità non legata a malattie organiche, è
un impigrimento della funzione che può condurre, nel tempo,
ad una cecità permanente proprio perché l’occhio
non viene usato.
Il nostro sguardo, attraverso i fotorecettori, coglie una serie
indefinita d’immagini, ma solo quelle che ci interessano sono
percepite e sono proprio le emozioni che evocano le immagini che
ricordiamo e che influiscono sulla resa visiva. Non esistono statistiche
di “psicosomatica oculare” però ci sono studi
che fanno sospettare che i fattori emozionali possono avere un ruolo
come cofattori patogenetici e talvolta eziologici, nella insorgenza
e nel decorso di varie malattie somatiche di molti disturbi legati
alla vista. Per esempio, il 30% delle visite oculistiche ospedaliere
sono immotivate. Frequentemente, in pazienti affetti da patologie
dell’occhio recidivanti [cheratite erpetica], le situazioni
di stress sembrano collegate alle recidive. Gli anziani, dove è
frequente lo stress da perdita o da solitudine, manifestano sintomi
oculari non proporzionali ai segni riscontrati negli esami. Anche
gli adolescenti sono dei soggetti a rischio, la tensione di affermare
la propria immagine di sé nel mondo potrebbe essere quella
fonte di stress che condiziona la resa visiva. Nel controllo dell’infezione
in patologie oculari, le difese immunitarie giocano un ruolo determinante:
in coincidenza di eventi stressanti, il sistema immunitario si deprime
e il virus si riattiva liberando nuovi antigeni virali che scatenano
nuovamente l’infezione.
Il glaucoma è una malattia cronica di cui soffre mezzo milione
d’italiani; il danno, che può condurre alla cecità,
è dovuto all’aumentata pressione del liquido racchiuso
nella parte anteriore dell’occhio. Dai dati ottenuti da studi
clinici su pazienti affetti da forme diverse di glaucoma si può
affermare che - e questa è anche la mia conclusione in base
all’esperienza personale - queste persone si distinguono per
una maggiore tendenza alla somatizzazione dell’ansia e per
una certa instabilità emotiva. L’ansia e lo stress
acuto possono aver un ruolo nel precipitare la malattia.
Tutte queste persone, ed in particolare pazienti con miopia, astigmatismo,
presbiopia, ipermetropia, strabismo, potrebbero beneficiare, oltre
che dei farmaci anche di trattamenti come il training autogeno o
il Metodo Bates, tecniche mirate ad abbassare la tensione mentale
che sta dietro la contrattura muscolare durante le fasi del vedere.
Ma l’occhio, lo sguardo, è anche simbolo di “essere
nel mondo”con disponibilità, apertura verso gli altri
e le cose, ma anche il contrario. Dipende dall’intenzionalità
con cui l’individuo abbraccia o rifiuta con lo sguardo il
mondo.
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Dossier stress
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La performance del corpo nella risposta da stress.
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