MTM n°18
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 6 - Numero 3 - ott/dic 2007
Second Life
 


Giorgio Palazzini
Giorgio Palazzini
Primario del reparto di chirurgia dell’Apparato Dirigente dell’Ospedale Umberto I di Roma


Anno 6 - Numero 3
ott/dic 2007

 

Second Life, se, se adeguatamente sfruttato in tutte le sue potenzialità, potrà schiudere orizzonti impensati a questa antica disciplina


Tra qualche anno gli operatori sanitari, medici e infermieri, potranno beneficiare della tecnologia di Second Life in termini di studio e conoscenza dei nuovi presidi e prodotti per ogni tecnica chirurgica




Second Life, [next] Future Surgey
Il Metamondo ha fatto “irruzione” al 18º Congresso di Chirurgia dell’Apparato Digerente di Roma, che si è svolto a Roma dal 27 al 26 settembre. Grazie alla tridimensionalità che lo caratterizza, Second Life potrà aiutare il chirurgo nella conoscenza di nuove tecniche e nuovi presidi da usare in sala operatoria
di Giorgio Palazzini

Mondo virtuale, un lampo di futuro in chirurgia. Un futuro prossimo venturo, i cui prodromi offrono già intriganti possibilità di studio e ricerca. E poi la realtà del video streaming, che ha permesso di seguire in contemporanea interventi chirurgici eseguiti nei cinque continenti. I circa 3 mila chirurghi e 300 infermieri italiani che dal 27 al 28 settembre hanno partecipato al 18° Congresso di Chirurgia dell’Apparato Digerente, si sono potuti confrontare con nuove possibilità di apprendimento ed un nuovo medium, Second Life, che, se adeguatamente sfruttato in tutte le sue potenzialità, potrà schiudere orizzonti impensati a questa antica disciplina. Grazie al video streaming ed alla trasmissione ad alta definizione Full HD, i congressisti hanno potuto seguire oltre 100 interventi chirurgici trasmessi dai 5 continenti: sono state diffuse immagini da sale operatorie di Tokyo, Pechino, Singapore, Hong Kong, Stati Uniti, Brasile, Messico e Argentina e, ovviamente, Europa. Ma soprattutto, attraverso l’ambientazione tridimensionale della piattaforma di Second Life, hanno potuto fare un salto nel futuro della professione.
Il tutto inquadrato in una serrata due giorni per i quali il programma scientifico ha previsto discussioni e incontri sulla chirurgia open e mininvasiva, le nuove soluzioni per l’ernia inguinale ed il laparocele, la valutazione del beneficio clinico in un’ottica farmacoeconomica.
Mi auguro -perché è una “scommessa” scientifica nella quale credo molto e della quale, spero, di essere l’antesignano italiano- che il 18° Congresso di Chirurgia dell’Apparato Digerente sia ricordato dai colleghi come “il congresso in cui si è parlato per la prima volta di Second Life applicato alla chirurgia”.
Second Life è un mondo virtuale e tridimensionale. La tridimensionalità è una misura fondamentale per un chirurgo. Perché, allora, non utilizzarla a fini di studio? Molte associazioni ed aziende sono già approdate su Second Life, creando delle strutture nelle quali gli avatar, gli alter ego virtuali degli utenti, possono osservare e valutare i prodotti, acquisire informazioni, interagire con altri avatar che frequentano gli stessi luoghi.
Per il Congresso, Johnson & Johnson Medical, con il supporto tecnologico di Accenture, ha realizzato uno stand virtuale. Io, con il mio avatar, ho fatto da “cicerone” a gruppi di colleghi, rappresentati a loro volta dai propri avatar, che hanno visitato lo stand, compiendo un percorso che si è concluso con la proiezione di un intervento di ernia inguinale.
Abbiamo scelto di proporre questo intervento sia perché, con circa 170 mila operazioni l’anno, è in assoluto il più eseguito nelle sale operatorie italiane, sia perché il paziente, informato e consapevole, richiede sempre più una metodica chirurgica “gentile”, che riduca al minimo fastidio e degenza. Un obiettivo che noi chirurghi ormai possiamo perseguire facilmente, grazie al supporto di nuove protesi, come le reti ed i plug semiassorbibili, che vengono tenuti all’interno del tessuto facendolo rigenerare nel giro di 30/40 giorni e consentono un impianto di massa inferiore del 60%.
E proprio sulla conoscenza degli strumenti, dei cosiddetti “ferri del mestiere”, Second Life sembra schiudere orizzonti interessanti. Tra qualche anno gli operatori sanitari, medici e infermieri, potranno beneficiare della tecnologia di Second Life in termini di studio e conoscenza dei nuovi presidi e prodotti per ogni tecnica chirurgica. Sfruttando la tridimensionalità, il chirurgo potrà anche affinare la propria tecnica e studiare meglio il presidio chirurgico da usare, valutandolo in tutti i suoi aspetti, prima di proporlo in sala operatoria.