Cisti follicolare Caso Clinico Polo Odontostomatologico Medical Team S.r.l. Roma 06/5813375
del Dott. Eugenio Raimondo
È giunto alla nostra osservazione
un soggetto di 50 anni circa, di
sesso maschile. Riferisce la presenza
di cisti mandibolare rilevata
casualmente dopo aver eseguito
una ortopantomografia.
Tale patologia è asintomatica.
Dalla radiografia si evidenzia
una area radiotrasparente, uniloculare,
omogenea, a margini
netti della emimandibola destra
che ingloba la porzione coronale
del terzo molare incluso. La
sua porzione radicolare è normoconformata
e inclusa nella
compagine ossea. Le lesioni che
possono creare queste caratteristiche
sono più frequentemente
la cheratocisti uniloculare, l’ameloblastoma
unicistico, la cisti
follicolare.
TECNICA CHIRURGICA
Compito principale del chirurgo
orale è individuare i rapporti
anatomici della cisti e del dente
incluso corrispondente con le
strutture circostanti . Il mezzo
diagnostico più attendibile è la
TAC che ci consente di conoscere
i rapporti con il canale del nervo
alveolare inferiore che ad un
primo esame [Rx ortopantomografia]
sembra essere molto
stretto. La TAC è indispensabile
per procedere con la via di accesso
chirurgico più idonea. Dal
punto di vista medico-legale è
importante anche informare il
paziente dei rischi e procedere
quindi con la compilazione del
consenso informato. L’intervento
effettuato è la cistectomia
che consiste nella asportazione
completa della cisti e del dente
sottostante. Si esegue anestesia
locale per infiltrazione con mepivacaina
con vasocostrittore
[adrenalina]. Si preferisce non
effettuare anestesia tronculare
per avere la possibilità di controllare
un eventuale accidentale
trauma al nervo che inevitabilmente
porterebbe una sensazione
dolorosa al paziente. Con il
bisturi si esegue un lembo muco-
periosteo trapezoidale esteso
di 5 millimetri in più distalmente
e mesialmente la lesione. Con
una fresa chirurgica a rosetta
con irrigazione di soluzione fisiologica
si eseguono tanti fori
sulla corticale dell’osso a formare
un trapezio più piccolo del
lembo effettuato. Successivamente
si ricongiungono i fori e si
asporta la breccia di corticale
tracciata [osteotomia di accesso].
Individuata la cisti, con uno
scollatore piccolo tipo Freer si
inizia a separarla dalla parete ossea
e pinzettata ad una estremità
si mantiene in tensione verso l’esterno
cercando di non romperla
e di asportarla possibilmente
intera, con tutta la sua parete,
per evitare future recidive [clivaggio
della cisti]. Successivamente
si monta una fresa chirurgica
su turbina e si procede
alla separazione delle radici del
dente incluso secondo le informazioni
rilevate dalla TAC, con
mano attenta ma sicura. Si
asportano così i frammenti del
dente incluso e si pulisce la cavità
con soluzione fisiologica
asportando eventuali residui
della cisti controllando le pareti
con un cucchiaio alveolare [revisione
della cavità]. La cavità residua
viene riempita da materiali
che facilitano la guarigione ossea
quali colla di fibrina [tissucol]
misto con idrossilapatite e piccoli
innesti di osso. Si riposiziona
al di sopra il frammento di osso
che era stato rimosso per creare
una breccia. Naturalmente bisogna
aver cura di pulire la parete
interna dove era adesa la parete
cistica. Successivamente si sutura
con punti 3-0 632H della Ethicon non riassorbibili. Si effettuano
controlli periodici [per almeno
un anno] che ci permettono
di verificare la eventuale fistolizzazione
della sede operata.
CASO CLINICO |
LA DOCUMENTAZIONE
FOTOGRAFICA
DELLE FASI
DELL’INTERVENTO
DI CISTECTOMIA |
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panoramica del paziente |
particolare della panoramica |
particolare della TC Dentalscan |
apertura breccia ossea |
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apertura breccia
ossea ed esposizione cisti |
apertura breccia ossea ed esposizione dente |
cavità residua dopo rimozione cisti e dente |
cisti rimossa e completamente enucleata |
denti rimossi dopo odontotomia |
Servizio di diagnostica per immagini: Ospedale Israelitico di Roma responsabile Dott. Basilio Lippi
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