MTM n°19
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 7 - Numero 1 - gen/apr 2008
Indagine strumentale
 


Fabio Vinci
Fabio Vinci


Anno 7 - Numero 1
gen/apr 2008

 

È una tecnica non invasiva ed indolore, che non necessita il ricovero né richiede la somministrazione di farmaci [contrasto, sedativi, anestetici]




Il CyberKnife: l'evoluzione della radiochirurgia
Uno strumento capace di attaccare i tumori in aree critiche come il cervello senza ledere i tessuti sani circostanti
di Fabio Vinci

Il Cyberknife, ideato e sviluppato negli USA presso la Stanford University [California], consiste in un acceleratore di raggi X montato su un braccio robotico in grado di colpire un tumore con altissima precisione, grazie ad un avanzato sistema di guida basato su immagini.
I raggi emessi hanno effetti minimi sui tessuti sani circostanti, offrendo un grado di conformità “T4”, ovvero Tight to the Tumor [limitato alla massa tumorale].
Tale precisione sub-millimetrica consente l'emissione di dosi più elevate di radiazioni per una maggiore efficacia terapeutica, aumentando le probabilità di una cura completa. Soprattutto, è una tecnica non invasiva ed indolore, che non necessita il ricovero né richiede la somministrazione di farmaci [contrasto, sedativi, anestetici]: al termine della seduta, che dura dalle 3 alle 5 ore, il paziente è libero di tornare a casa. Il trattamento richiede due fasi distinte: la pianificazione dell'intervento ed il trattamento stesso. Nella fase di pianificazione il CyberKnife viene programmato, in maniera del tutto individuale, all’intervento. Lo strumento è infatti in grado, tramite sofisticate tecniche di imaging, di localizzare e ricostruire tridimensionalmente la massa tumorale: sfruttando queste informazioni è in grado di pianificare automaticamente una radioterapia adatta. L’elevata automatizzazione garantisce così una precisione di trattamento del tutto indipendente dalla capacità tecnica del chirurgo. Un’altra peculiarità del sistema di guida è quella di poter compensare i movimenti anche impercettibili del paziente: in tal modo è possibile evitare l’utilizzo di ingombranti strutture metalliche fissate al cranio del paziente per immobilizzarlo, fino ad oggi necessarie con la radioterapia tradizionale.
Ad oggi le indicazioni terapeutiche principali di questo strumento sono rivolte soprattutto al trattamento di patologie intracraniche e del midollo spinale: tumori maligni, benigni e malformazioni vascolari. Recenti avanzamenti hanno inoltre permesso di affrontare numerose altre patologie tumorali, primitive e secondarie, localizzate in organi come il polmone, il fegato, il pancreas e la prostata. Infine, sono in via sperimentale una serie di applicazioni per alcune patologie come le nevralgie trigeminali o le algie resistenti alla terapia. .


CONTATTI

IL CYBERKNIFE ad oggi ha ancora una diffusione limitata alla sola Lombardia, dove la Regione ha dato il via alla collaborazione tra un IRCCS - Istituto Nazionale Neurologico "C. Besta", una struttura privata accreditata CDI -Centro Diagnostico Italiano- e un'azienda ospedaliera di rilievo nazionale -Ospedale San Carlo-, per lo sviluppo di un progetto clinico-gestionale che consenta l’applicazione di questa nuova tecnologia in regime di Servizio Sanitario Nazionale entro pochi anni.
In questi centri lo strumento è operativo: per iniziare il percorso terapeutico è necessaria una visita con lo specialista di riferimento [prenotabile al Costumer Service del CDI telefono: 199117744] per confermare se sussistono le indicazioni per sottoporsi a radioterapia con CyberKnife