Il CyberKnife: l'evoluzione della radiochirurgia
Uno strumento capace di attaccare i tumori in aree critiche
come il cervello senza ledere i tessuti sani circostanti
di Fabio Vinci
Il Cyberknife, ideato e sviluppato negli USA presso la Stanford
University [California], consiste
in un acceleratore di raggi X
montato su un braccio robotico
in grado di colpire un tumore
con altissima precisione, grazie
ad un avanzato sistema di guida
basato su immagini.
I raggi emessi hanno effetti minimi
sui tessuti sani circostanti,
offrendo un grado di conformità
“T4”, ovvero Tight to the Tumor
[limitato alla massa tumorale].
Tale precisione sub-millimetrica
consente l'emissione di dosi più
elevate di radiazioni per una
maggiore efficacia terapeutica,
aumentando le probabilità di
una cura completa. Soprattutto,
è una tecnica non invasiva ed indolore,
che non necessita il ricovero
né richiede la somministrazione
di farmaci [contrasto, sedativi,
anestetici]: al termine
della seduta, che dura dalle 3 alle
5 ore, il paziente è libero di tornare
a casa. Il trattamento richiede
due fasi distinte: la pianificazione
dell'intervento ed il
trattamento stesso. Nella fase di
pianificazione il CyberKnife viene
programmato, in maniera
del tutto individuale, all’intervento.
Lo strumento è infatti in grado, tramite sofisticate tecniche
di imaging, di localizzare e
ricostruire tridimensionalmente
la massa tumorale: sfruttando
queste informazioni è in grado
di pianificare automaticamente
una radioterapia adatta. L’elevata
automatizzazione garantisce
così una precisione di trattamento
del tutto indipendente
dalla capacità tecnica del chirurgo.
Un’altra peculiarità del sistema
di guida è quella di poter compensare i movimenti anche
impercettibili del paziente: in tal
modo è possibile evitare l’utilizzo
di ingombranti strutture metalliche
fissate al cranio del paziente
per immobilizzarlo, fino
ad oggi necessarie con la radioterapia
tradizionale.
Ad oggi le indicazioni terapeutiche
principali di questo strumento
sono rivolte soprattutto al
trattamento di patologie intracraniche
e del midollo spinale:
tumori maligni, benigni e
malformazioni vascolari. Recenti
avanzamenti hanno inoltre
permesso di affrontare numerose
altre patologie tumorali, primitive
e secondarie, localizzate
in organi come il polmone, il fegato,
il pancreas e la prostata. Infine,
sono in via sperimentale
una serie di applicazioni per alcune
patologie come le nevralgie
trigeminali o le algie resistenti alla
terapia.
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CONTATTI
IL CYBERKNIFE ad oggi ha ancora una diffusione limitata alla sola Lombardia,
dove la Regione ha dato il via alla collaborazione tra un IRCCS - Istituto Nazionale
Neurologico "C. Besta", una struttura privata accreditata CDI -Centro
Diagnostico Italiano- e un'azienda ospedaliera di rilievo nazionale -Ospedale
San Carlo-, per lo sviluppo di un progetto clinico-gestionale che consenta
l’applicazione di questa nuova tecnologia in regime di Servizio Sanitario
Nazionale entro pochi anni.
In questi centri lo strumento è operativo:
per iniziare il percorso terapeutico è necessaria una visita con lo specialista
di riferimento [prenotabile al Costumer Service del CDI telefono:
199117744] per confermare se sussistono le indicazioni per sottoporsi a
radioterapia con CyberKnife
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