Screening neonatale metabolico allargato
Le chiamano "Malattie Rare", ma tanto rare
non sono: si tratta di circa 600 patologie ereditarie
che coinvolgono la biochimica del
metabolismo e che si stima colpiscano un
bambino ogni 500 nuovi nati ma solo uno su
quattro viene riconosciuto per tempo. Patologie
che hanno una gravità variabile, che
possono portare alla morte o irrimediabilmente
incidere nella qualità della vita, ma
che, comunque, possono nella maggior
parte dei casi essere efficacemente contrastate
nei sintomi se identificate precocemente.
Ed è proprio all’identificazione precoce
delle malattie metaboliche ereditarie
che punta lo “screening neonatale metabolico
allargato”, un test che va effettuato entro
72 ore dalla nascita e che potrebbe essere
presto applicato in tutta Italia.
«Le malattie metaboliche ereditarie non sono
completamente guaribili ma molte di esse
sono curabili, con farmaci o diete, ed è importante
che la diagnosi venga fatta tempestivamente,
nei primi giorni di vita - spiega
Cristina Vallotto, Presidente dell’Aismme
l’associazione che raccoglie i genitori di
bambini affetti da malattie metaboliche ereditarie
- se questo non avviene, si verificano
danni irreversibili, che successivi interventi
possono soltanto tamponare o “congelare”».
Attualmente in Italia tutti i nuovi nati vengono
sottoposti ad uno screening per identificare
solo tre malattie ereditarie: la fibrosi cistica,
l’ipotiroidismo congenito e la fenilchetonuria,
quest’ultima è una malattia del metabolismo. Con lo stesso prelievo, potrebbe
essere possibile identificare fino a 40 malattie
metaboliche per la cui terapia esistono
evidenze scientifiche efficaci. In Italia lo
screening allargato viene applicato per legge
solamente nella Regione Toscana, che ha lanciato
una vera sfida a queste gravi patologie.
Ma altre Regioni si stanno organizzando affinché
lo screening metabolico allargato
possa essere attivato a tutti i neonati del loro
territorio: la Sicilia ha già attivato la fase sperimentale
del test, in Emilia Romagna se ne
discute a livello istituzionale. Invece su progetto
sperimentale sin dal 2004 è stato applicato
da qualche anno a tutti i neonati della Liguria
e una parte del Lazio. Entro il 2009, grazie
anche alle campagne di sensibilizzazione
dell’AISMME, lo screening metabolico allargato
troverà applicazione in tutto il Veneto,
nel Friuli Venezia Giulia e nelle Provincie di
Trento e Bolzano. Già da anni questo test viene
attuato nei maggiori Paesi industrializzati
d’Europa, negli Stati Uniti, in Australia e
perfino in India. Dove già applicato, lo screening
allargato ha permesso ai medici di intervenire
in modo tempestivo ed appropriato
su molti piccoli pazienti. Si è registrata,
inoltre, la riduzione della morbilità, delle
ospedalizzazioni e della mortalità precoce
[“morte in culla”], nonché una riduzione delle nascite di altri familiari affetti poiché viene
offerta alle famiglie la possibilità dello screening
genetico. «Nella Finanziaria 2008 sono
stati previsti tre milioni di Euro per acquistare
i macchinari necessari [Tandem mass]
per effettuare lo screening allargato in tutto
il territorio nazionale - continua la Vallotto -
ed il mondo medico [SISMME Società Italiana
Studio Malattie Metaboliche Ereditarie
e SISN Società Italiana Screening Neonatali]
si è già mosso per elaborare le linee guida per
l’applicazione dello screening neonatale allargato
che, con adeguati protocolli, permetteranno
concretamente l’utilizzo di questa
tecnica su larga scala. Peccato però che i
tempi siano esageratamente lunghi, e che lo
screening trovi applicazione in modo frammentario,
solo in alcune Regioni o presso alcuni
istituti, grazie alla buona volontà di politici,
amministratori e medici» «In questi anni
abbiamo lavorato per sensibilizzare il
mondo medico e le Istituzioni sull’importanza
dell’applicazione di questo test - commenta
la Vallotto -preoccupandoci anche di
fare sensibilizzazione ed informazione sulle
malattie rare. Campagne informative, raccolta
di firme e di fondi, lettera appello alle
Autorità Sanitarie Nazionali e Locali, iniziative
che hanno voluto richiamare l’attenzione
anche sulla necessità di prestar una maggiore
attenzione ai problemi delle famiglie
nella gestione quotidiana dei malati». Proprio
per fornire un supporto concreto alla famiglie,
l’AISMMEha attivato un sito Internet
ed uno sportello telefonico che fornisce
informazioni e non solo. «Servizi gratuiti e,
sopratutto, offerti da genitori con esperienza
di figli metabolici - spiega la presidentessa
- sono talmente numerose le chiamate ed
i contatti che possiamo definire questo servizio
un Centro di aiuto/ascolto, un supporto
psicologico, di scambio di esperienze a
volte molto dolorose. Un’esperienza che ci
ha dato però anche la consapevolezza che
molto poco è stato fatto finora e molto c’è ancora da fare per migliorare la condizione
di isolamento e solitudine che le famiglie affrontano.
Non solo nei confronti delle istituzioni
sanitarie e sociali, ma anche verso l’opinione
pubblica».
«Il futuro continuerà a vederci impegnati
nella continuazione della campagna di
sensibilizzazione e in interventi per una rapida
applicazione dello screening allargato
a tutte le Regioni italiane-ha concluso la Vallotto
- contestualmente ci impegneremo a
richiamare le autorità sanitarie ad una
maggiore attenzione al problema della prevenzione,
diagnosi e trattamento di queste
patologie». |