Associazione
Pazienti Omeopatici - replica alla lettera di Remuzzi, Mannucci
e Garattini pubblicata sul Corriere della Sera dell'11.02.06
L'ennesimo intervento contro la Medicina Omeopatica,
a firma di un sedicente "Gruppo 2003", intervento del
quale non si sa se sottolineare più la superficiale ignoranza
o più l'arroganza, non può restare senza risposta
da parte di un'associazione che dà voce a ben undici milioni
di italiani, ossia il quinto della popolazione che si curerebbe
con un mero "placebo" e che, guarda caso, con esso ha
riacquistato non una momentanea guarigione, ma uno stabile equilibrio
e benessere psico-fisico, ossia la vera salute.
Evidentemente gli estensori dello scritto si sentono superiori
a tutti gli organismi scientifici degli altri paesi europei sul
cui responso questa Medicina, che si vorrebbe relegare a livelli
di unguenti da ciarlatani di piazza, viene riconosciuta ed inserita
nei protocolli del Servizio Sanitario Nazionale.
L'Associazione Pazienti Omeopatici e il Comitato da cui è
patrocinata non possono non respingere con fermezza l'ipocrita
disponibilità ad una verifica scientifica dei rimedi omeopatici
che si vorrebbe praticare col metro di valutazione di una Medicina
basata su criteri e principi del tutto opposti, e quindi con un
procedimento scorretto.
Se da parte dell'autorità statuale, investita della tutela
della salute, si vuole veramente verificare la validità
del metodo omeopatico per conciliare il principio irrinunciabile
della libertà di cura con la protezione dei pazienti contro
i rischi di improvvisati guaritori, occorre anzitutto stimolare
la ricerca nel campo omeopatico mettendo a disposizione i fondi
necessari così come avviene in tutti gli Stati europei.
E poi, soprattutto, ascoltare i cultori della materia, finora
volutamente ignorati ed assenti da tutti gli organismi scientifici
deputati alla protezione della salute, acquisendo i dati, peraltro
ampiamente pubblicizzati sulle riviste di settore, circa i risultati
di una sperimentazione che non può pretendersi essere fatta
se non con un proprio metodo conforme e coerente alla specialità
di una Medicina diversa da quella che si arroga un marchio di
ufficialità.
Se non c'è, come finora non vi è mai stato, questo
atteggiamento che è espressione dell'umiltà dei
veri Scienziati, vuol dire che non si cerca la verità,
ma si vuole preconfezionare un risultato negativo.
E questa non è Scienza, ma solo partigianeria dietro la
quale ci sono ben noti e cospicui interessi!
Vega Palombi Martorano, Presidente Associazione
Pazienti Omeopatici - APO
membro costituente del Comitato Permanente di Consenso e di Coordinamento
per le Medicine Non Convenzionali in Italia
www.fondazionericci.it/comitato
Fax 081 40 57 96
http://www.apoitalia.it
e-mail: info@apoitalai.it
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