MTM n°12
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 4 - Numero 2 - mag/ago 2005
Politica e medicina
 



Vito Scalisi


Anno 4 - Numero 2
mag/ago 2005


«I medici dovrebbero imparare l’arte
di aiutare gli agonizzanti a uscire
da questo mondo con più dolcezza
e serenità…»
[F. Bacone]

 

«Non somministrerò
ad alcuno,
neppure se richiesto,
un farmaco mortale,
né suggerirò
un tale consiglio…»
[Ippocrate]




 



La guerra dei farmaci
Con l’autunno riparte la polemica attorno ai medicinali.
Prezzi sempre più alti e generici fuori mercato.
Resta inapplicato il decreto Storace
di Vito Scalisi

La battaglia verbale attorno al mercato dei farmaci, divenuta infuocata nel periodo estivo, non accenna ad abbassare i toni nemmeno in questo autunno. Sotto accusa i prezzi elevatissimi dei medicinali in Italia, in particolare: l’impennata dei costi dei farmaci di fascia C, l’inefficacia del decreto legge n.87 varato dall’attuale Ministro della Salute, Francesco Storace, il monopolio esclusivo delle farmacie, i ticket regionali, la scarsa diffusione dei farmaci generici.
Promotore di diversi atti di disobbedienza civile con la vendita diretta di medicinali Otc [On the counter, “da banco”] dentro i supermercati, con sconti tra il 30% e il 40% alla presenza di un ufficiale medico, il Codacons aveva denunciato la scarsa propensione dei farmacisti a informare il cittadino dell’esistenza di medicinali equivalenti ma di prezzo inferiore: «Solo il 50% del personale suggerisce infatti al cliente - secondo l’associazione a tutela dei consumatori- l’esistenza di un farmaco generico». Un dato allarmante se si pensa che il farmacista è tenuto a consegnare il prodotto meno caro, previo solo il consenso del cliente e in assenza dell'indicazione della non sostituibilità da parte del medico. Il dato poco rassicurante, che getta ombre sull’efficacia del decreto Storace, è emerso da un’inchiesta condotta dallo stesso Codacons su un campione di centocinquanta farmacie che hanno sede in quindici città diverse, un dato ancora più grave se si pensa che, secondo quanto affermato da Federfarma, i prezzi dei farmaci continueranno a restare alti, finché, nel gennaio 2007, potranno ulteriormente schizzare verso l'alto senza limiti. «Lo sconto fino al 20 per cento che i farmacisti possono fare sui medicinali senza ricetta, -dichiara Federfarma- come previsto dal decreto, non incide in alcun modo sul meccanismo della formazione dei prezzi. I produttori -aggiunge- potranno, infatti, decidere aumenti di qualsiasi entità». Polemica anche la posizione del Movimento Consumatori [Mc]: «Attualmente le farmacia, soprattutto del Sud, non applicano gli sconti e, anche se lo fanno, attribuiscono uno sconto medio del10% su un gruppo ristretto di prodotti. È necessario avviare politiche serie di controllo dei prezzi alla fonte, cioè all’industria di produzione».
Intanto il Ministro della Salute Francesco Storace, al fine di garantire una informazione più ampia possibile sul Decreto ha disposto da Luglio l’attivazione, presso il Ministero della Salute di un servizio di call center rivolto ai cittadini e ai professionisti del settore sanitario per fornire loro informazioni e chiarimenti in merito alla normativa in vigore [numero verde 800-571661].
E mentre sullo sfondo aleggia il volto scuro delle multinazionali farmaceutiche, la partita è ancora tutta da seguire.



Pazientemente
Provare per credere
Il Decreto, approvato il 20 maggio scorso invita i farmacisti a fornire al cliente, qualora sulla ricetta non sia specificata l’insostituibilità del farmaco, informazioni circa la possibilità di acquistare farmaci equipollenti a quelli prescritti con ricette o basati sul medesimo principio attivo, posti in vendita ad un prezzo più basso. Accanto a questa misura il decreto-legge prevede che i prezzi dei farmaci potranno essere modificati dai titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio soltanto nel mese di gennaio di ogni anno dispari [quindi a partire dal gennaio 2007] e che le farmacie potranno praticare sui farmaci delle medesime categorie sconti fino al 20% del prezzo massimo per i medicinali esenti da prescrizione medica.


Dubbi medici
Solleticato dalla maneggevolezza assicurata dalla propaganda, fui uno dei primi a prescrivere gli Ssri [inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina] ad un anziano notevolmente depresso, ma nei giorni immediatamente successivi fui chiamato d'urgenza dai familiari perché il paziente voleva gettarsi dalla finestra. Ciò mi rese molto guardingo nei riguardi di questi farmaci, ed oggi leggo che il loro uso viene spesso associato ad un aumento di aggressività sia verso se stessi, leggi suicidi [il fatto viene dato per certo sotto i 18 anni] sia verso gli altri [e viene così interpretato il notevole aumento degli omicidi di familiari seguiti da suicidio di questi ultimi anni].
Non so che peso dare a questi studi, ma un dubbio…
Luigi Guacci