La
guerra dei farmaci
Con
l’autunno riparte la polemica attorno ai medicinali.
Prezzi sempre più alti e generici fuori mercato.
Resta inapplicato il decreto Storace
di Vito Scalisi
La
battaglia verbale attorno al mercato dei farmaci, divenuta infuocata
nel periodo estivo, non accenna ad abbassare i toni nemmeno in questo
autunno. Sotto accusa i prezzi elevatissimi dei medicinali in Italia,
in particolare: l’impennata dei costi dei farmaci di fascia
C, l’inefficacia del decreto legge n.87 varato dall’attuale
Ministro della Salute, Francesco Storace, il monopolio esclusivo
delle farmacie, i ticket regionali, la scarsa diffusione dei farmaci
generici.
Promotore di diversi atti di disobbedienza civile con la vendita
diretta di medicinali Otc [On the counter, “da banco”]
dentro i supermercati, con sconti tra il 30% e il 40% alla presenza
di un ufficiale medico, il Codacons aveva denunciato la scarsa propensione
dei farmacisti a informare il cittadino dell’esistenza di
medicinali equivalenti ma di prezzo inferiore: «Solo il 50%
del personale suggerisce infatti al cliente - secondo l’associazione
a tutela dei consumatori- l’esistenza di un farmaco generico».
Un dato allarmante se si pensa che il farmacista è tenuto
a consegnare il prodotto meno caro, previo solo il consenso del
cliente e in assenza dell'indicazione della non sostituibilità
da parte del medico. Il dato poco rassicurante, che getta ombre
sull’efficacia del decreto Storace, è emerso da un’inchiesta
condotta dallo stesso Codacons su un campione di centocinquanta
farmacie che hanno sede in quindici città diverse, un dato
ancora più grave se si pensa che, secondo quanto affermato
da Federfarma, i prezzi dei farmaci continueranno a restare alti,
finché, nel gennaio 2007, potranno ulteriormente schizzare
verso l'alto senza limiti. «Lo sconto fino al 20 per cento
che i farmacisti possono fare sui medicinali senza ricetta, -dichiara
Federfarma- come previsto dal decreto, non incide in alcun modo
sul meccanismo della formazione dei prezzi. I produttori -aggiunge-
potranno, infatti, decidere aumenti di qualsiasi entità».
Polemica anche la posizione del Movimento Consumatori [Mc]: «Attualmente
le farmacia, soprattutto del Sud, non applicano gli sconti e, anche
se lo fanno, attribuiscono uno sconto medio del10% su un gruppo
ristretto di prodotti. È necessario avviare politiche serie
di controllo dei prezzi alla fonte, cioè all’industria
di produzione».
Intanto il Ministro della Salute Francesco Storace, al fine di garantire
una informazione più ampia possibile sul Decreto ha disposto
da Luglio l’attivazione, presso il Ministero della Salute
di un servizio di call center rivolto ai cittadini e ai professionisti
del settore sanitario per fornire loro informazioni e chiarimenti
in merito alla normativa in vigore [numero verde 800-571661].
E mentre sullo sfondo aleggia il volto scuro delle multinazionali
farmaceutiche, la partita è ancora tutta da seguire.
Pazientemente
Provare per credere
Il Decreto, approvato il 20 maggio scorso invita i farmacisti a
fornire al cliente, qualora sulla ricetta non sia specificata l’insostituibilità
del farmaco, informazioni circa la possibilità di acquistare
farmaci equipollenti a quelli prescritti con ricette o basati sul
medesimo principio attivo, posti in vendita ad un prezzo più
basso. Accanto a questa misura il decreto-legge prevede che i prezzi
dei farmaci potranno essere modificati dai titolari dell’autorizzazione
all’immissione in commercio soltanto nel mese di gennaio di
ogni anno dispari [quindi a partire dal gennaio 2007] e che le farmacie
potranno praticare sui farmaci delle medesime categorie sconti fino
al 20% del prezzo massimo per i medicinali esenti da prescrizione
medica.
Dubbi
medici
Solleticato dalla maneggevolezza assicurata
dalla propaganda, fui uno dei primi a prescrivere gli Ssri [inibitori
selettivi della ricaptazione della serotonina] ad un anziano notevolmente
depresso, ma nei giorni immediatamente successivi fui chiamato d'urgenza
dai familiari perché il paziente voleva gettarsi dalla finestra.
Ciò mi rese molto guardingo nei riguardi di questi farmaci,
ed oggi leggo che il loro uso viene spesso associato ad un aumento
di aggressività sia verso se stessi, leggi suicidi [il fatto
viene dato per certo sotto i 18 anni] sia verso gli altri [e viene
così interpretato il notevole aumento degli omicidi di familiari
seguiti da suicidio di questi ultimi anni].
Non so che peso dare a questi studi, ma un dubbio…
Luigi Guacci |