Il
cancro della mammella
Orientamenti terapeutici
Il trattamento del cancro della mammella dipende
da diversi fattori, tra cui: lo stadio della malattia, l’età,
lo stato menopausale, le dimensioni del tumore, il grado, lo stato
recettoriale.
Stadi Iniziali
Trattamento chirurgico conservativo: in questa fase la chirurgia
costituisce il trattamento risolutivo, anche se spesso è
seguita dall’irradiazione del tessuto mammario residuo allo
scopo di distruggere eventuali cellule neoplastiche non visibili
all’atto chirurgico, soprattutto se la resezione è
stata parziale. Inoltre l’oncologo suggerisce un trattamento
farmacologico [chemioterapia citotossica: ciclofosfamide, metotrexate
o 5-fluorouracile soprattutto nelle donne al di sotto dei 50 anni
ed in premenopausa; terapie ormonali: tamoxifene, un antiestrogeno
nelle donne oltre i 50 anni o in postmenopausa quando siano identificati
i recettori ormonali presenti sulle cellule tumorali in modo da
ostacolare la crescita del tumore] come terapia adiuvante per il
rischio di diffusione di cellule tumorali a distanza. La scelta
è una terapia ormonale o chemioterapia, da sole o in combinazione.
Il trattamento chirurgico è conservativo perché consente
di asportare solo la porzione di ghiandola mammaria interessata.
Escissione locale ampia: consiste nell’asportazione del tumore
con un margine di tessuto circostante istologicamente sano. Il tessuto
rimosso in sede di intervento viene inviato in laboratorio per l’analisi
istologica. Se le cellule neoplastiche sono presenti lungo il margine
di resezione, il rischio di recidiva è molto elevato e pertanto
a distanza di qualche settimana si deve effettuare un secondo intervento
ampliando i margini di resezione asportando un’ulteriore quantità
di tessuto.
Stadi Avanzati
Mastectomia: consiste nella asportazione di tutta la mammella. Può
essere necessario se il tumore è troppo voluminoso con diversi
gruppi neoplastici [multifocale] o localizzato dietro il capezzolo.
La mastectomia semplice consiste nell’asportazione della sola
ghiandola mammaria, la mastectomia radicale modificata prevede l’asportazione
della ghiandola mammaria e dei linfonodi, rispettando però
i muscoli pettorali, la mastectomia radicale, invece, consiste nell’asportazione
della ghiandola mammaria con i muscoli pettorali [molto raro].
La
chirurgia plastica ricostruttiva
La ricostruzione plastica
della mammella è un atto operatorio che ormai rientra nella
routine postchirurgica. È infatti ormai nota la stretta collaborazione
in equipe tra il chirurgo oncologo che dovrà occuparsi del
trattamento di asportazione del tumore ed il chirurgo plastico che
dovrà ricostruire il tessuto asportato con adeguato risultato
estetico. A seconda del grado di asportazione di tessuto e quindi
del danno anatomico susseguitosi all’intervento il chirurgo
plastico esegue il suo intervento che può essere di tre tipi:
espansione tissutale, lembo muscolo-cutaneo [latissimo del dorso]
con protesi, lembo muscolo-cutaneo [retto addominale] senza protesi.
La prima metodica è la più usata e consiste nel posizionare
un dispositivo definito espansore tissutale che viene riempito settimanalmente
di soluzione salina attraverso una valvola raccordo determinando
l’espansione dei tessuti. Una volta che la zona ha raggiunto
la distensione giusta si procede alla sostituzione dell’espansore
con protesi definitiva. La ricostruzione del capezzolo avviene in
un secondo tempo. La seconda metodica viene utilizzata quando l’intervento
ha asportato gran parte dei muscoli pettorali o quando non vi è
possibilità di inserire l’espansore per poca rappresentazione
del tessuto toracico. Il muscolo viene traslato dal dorso comprendendo
una certa quantità di cute che sia sufficiente a coprire
la protesi. L’ultima metodica è usata dopo interventi
molto demolitivi ed anche quando la paziente rifiuta la protesi.
Si trasferisce il lembo muscolo cutaneo creando una mammella di
forma e volume simile alla controlaterale.
Il
codice Europeo contro il cancro
Semplici regole per migliorare la qualità
della nostra vita
1] Non fumare;
se fumi, smetti. Se non riesci a smettere, non fumare in presenza
di non fumatori;
2] Evita l’obesità
3] Fai ogni giorno attività fisica.
4] Mangia ogni giorno frutta e verdura: almeno cinque porzioni.
Limita il consumo di alimenti contenenti grassi di origine animale.
5] Se bevi alcolici, che siano birra, vino o liquori, modera il
loro consumo a due bicchieri al giorno se sei uomo, ad uno se sei
donna.
6] Presta attenzione all’eccessiva esposizione al sole. È
di importanza fondamentale proteggere bambini e adolescenti. Gli
individui che hanno la tendenza a scottarsi al sole devono proteggersi
per tutta la vita dall’eccessiva esposizione.
7] Osserva scrupolosamente le raccomandazioni per prevenire l’esposizione
occupazionale o ambientale ad agenti cancerogeni noti, incluse le
radiazioni ionizzanti.
8] Rivolgiti ad un medico se noti la presenza di una tumefazione;
una ferita che non guarisce, anche nella bocca; un neo che cambia
forma, dimensioni, colore; ogni sanguinamento anormale; la persistenza
di alcuni sintomi quali la tosse, raucedine, acidità di stomaco,
difficoltà a deglutire, cambiamenti inspiegabili come perdita
di peso, modifiche delle abitudini intestinali o urinarie.
9] Esistono programmi di salute che possono prevenire lo sviluppo
di tumori ed aumentare la probabilità che un tumore possa
essere curato. Le donne dai 25 anni in su dovrebbero essere coinvolte
in screening per il carcinoma della cervice uterina con la possibilità
di sottoporsi periodicamente a strisci cervicali.
10] Le donne sopra i 50 anni dovrebbero essere coinvolte in screening
per il carcinoma mammario con la possibilità di sottoporsi
a mammografia.
11] Individui con più di 50 anni dovrebbero essere coinvolti
in screening per il cancro colorettale.
12] Partecipa ai programmi di vaccinazione contro l’epatite
B.
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