I
dannosi trans-grassi
Nel
primo '900 un chimico, allo scopo di ottenere un grasso a basso
prezzo, più solido per renderlo alternativo al burro, mise
a punto un processo di idrogenazione di alcuni olii vegetali riscaldandoli
ad alte temperature e usando come catalizzatore il nichel, il quale,
terminata la reazione, dovrebbe [teoricamente] scomparire. La reazione
fu brevettata. Il prodotto ottenuto è più solido,
più stabile, non ossidabile, non irrancidisce, non viene
aggredito da batteri, insetti, larve e perfino dai roditori, notoriamente
golosi di latticini. Gli acidi grassi insaturi legano un atomo di
idrogeno a ciascuno dei due atomi di carbonio che posseggono un
doppio legame. In natura la posizione spaziale di questi due atomi
di idrogeno è orientata nella stessa direzione [forma cis],
mentre con il processo di idrogenazione i due atomi assumono una
posizione opposta [forma trans], con il risultato di avere un punto
di fusione più elevato. Questi grassi trans sono purtroppo
entrati da tempo nell’alimentazione umana, spinti dalla convenienza
dei produttori di alimenti e in primis dei produttori di margarina.
Si tratta di un prodotto più solido rispetto agli olii da
cui proviene, che non irrancidisce e che ha la capacità di
allungare notevolmente la conservazione degli alimenti. Purtroppo
però questo spostamento di atomi di idrogeno non è
senza conseguenze sul nostro organismo, perchè fa diventare
queste sostanze fortemente nocive. Esse infatti, una volta assorbite,
vanno a posizionarsi sulle membrane cellulari, alterando a tal punto
gli scambi della cellula con l’esterno che possono anche farla
morire. In sintesi è stato visto che i grassi trans: aumentano
il colesterolo Ldl e aumentano il rischio cardiovascolare; interferiscono
con le risposte immunitarie; diminuiscono il livello di testosterone;
alterano la permeabilità delle membrane cellulari; alterano
la costituzione degli adipociti; influiscono negativamente sullo
sviluppo dei bambini; aumentano la risposta insulinica al carico
glicidico; aumentano infine lo stress ossidativo da radicali liberi.
Questi trans-grassi li troviamo nei prodotti industriali e/o artigianali
dove fra gli ingredienti ci sia la scritta: grassi vegetali [parzialmente]
idrogenati, e almeno sospettarli nella dicitura: grassi vegetali
[non meglio indicati]. Essi si trovano soprattutto nella margarina,
nei prodotti da forno [l'amato cornetto e le varie merendine di
cui fanno uso soprattutto i bambini], nella pasticceria, nei gelati
[questi trans-grassi hanno il pregio di far sciogliere più
lentamente il prodotto], al ristorante, nei dadi da brodo, nelle
caramelle morbide, patatine fritte, salse e altri cibi precotti.
Sarà bene quindi evitare i grassi idrogenati, che non possono
non far paura, specie se si legge che «chi sostituisce il
burro [per paura del colesterolo] con la margarina non fa che cadere
dalla padella nella brace»; oppure che «la margarina
è un non cibo e noi umani siamo i soli folli a cibarcene»;
pensate infine che gli allevatori di suini hanno dovuto smettere
di alimentarli con i grassi idrogenati perché gli animali
morivano. Negli Usa stanno allestendo leggi di restrizione e nel
Canada hanno già deciso di eliminare questi trans-grassi
dal commercio. E da noi a quando leggi di proscrizione?
«IO
FACCIO LA SPESA GIUSTA»
La settimana a favore del commercio equo e solidale
Una settimana all’insegna del Commercio Equo e Solidale,
i prodotti realizzati nel rispetto dei diritti dei lavoratori
e delle loro famiglie. Dal 15 al 23 ottobre l’iniziativa
titolata “Io faccio la spesa giusta” sarà presente
all’interno dei punti vendita coinvolti nell’iniziativa
[Coop, Conad, GS, Famila, Naturasì, B’io ] offrendo
la possibilità ai consumatori di conoscere il commercio
equo attraverso azioni di promozione e di sensibilizzazione. Alla
campagna ideata da Fairtrade TransFair Italia, marchio che certifica
l’origine dei prodotti messi in commercio, aderiscono anche
diversi volti noti del mondo dello sport e dello spettacolo: dopo
Antonella Ruggiero e Damiano Tommasi già protagonisti della
prima edizione, è la volta degli attori Amanda Sandrelli,
Massimo Ghini e Pietro Sermonti, della campionessa olimpica di
canoa Josefa Idem, dello scrittore Andrea De Carlo e della conduttrice
televisiva Paola Maugeri. Ad essere impegnate saranno anche le
librerie Feltrinelli di Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli
che ospiteranno incontri e iniziative con i produttori e i testimonial
della campagna. Sul sito di TransFair, www.transfair.it,
sarà inoltre possibile consultare l’aggiornamento
completo degli eventi che si succederanno durante la settimana
e l’elenco dei punti vendita che hanno aderito all’iniziativa.
TUMORE
ALL’INTESTINO, CARNE ROSSA SOTTO ACCUSA
Secondo uno studio su oltre 500mila cittadini le possibilità
di un tumore sono un terzo più alte. Per chi mangia oltre
due porzioni da 80 grammi di carne rossa al giorno, il rischio
di tumore all’intestino è maggiore di un terzo rispetto
a chi si concede meno di una porzione alla settimana. È
questo il risultato di una indagine sulle nostre abitudini alimentari,
condotta dallo European Prospective Investigation into Cancer
and Nutrition su oltre 500mila cittadini europei e durata oltre
dieci anni. Sotto accusa non solo le carni bovine, di agnello
e di maiale ma anche quelle lavorate, come prosciutto, salame,
salsicce e carne in scatola. È innocuo, invece, il pollo,
mentre il pesce è addirittura protettivo: chi ne mangia
almeno una razione al giorno [preferibilmente sogliole e merluzzi]
rischia un terzo di meno rispetto a chi lo fa solo una volta a
settimana. Secondo Sheila Bingham, della MRC Dunn Human Nutrition
Unit di Cambridge, è molto probabile che emoglobina e mioglobina,
di cui è ricco questo alimento, causino un processo nell’intestino,
che porta alla formazione di composti cancerogeni. Le ragioni
del fenomeno comunque sono ancora poco chiare. «Ancora una
volta -commenta Mike Attenborough, direttore della Meat and Livestock
Commission- appare evidente la necessità di equilibrio
nell’alimentazione».
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