I
disturbi d’ansia
il
20% della popolazione soffre di sindromi ansiose
di
Valeria Pescosolido
v_pescosolido@hotmail.com
Psichiatra-Psicoterapeuta
L'ansia è uno stato di attesa
apprensiva, in cui vengono immaginati eventi negativi non ben definiti
verso i quali la persona può sentirsi indifesa e impotente.
In condizioni normali costituisce una reazione di difesa dell’organismo
correlata con l’istinto di conservazione. L’ansia è
accompagnata da uno “stato di allerta” e dall’attivazione
di tutta una serie di meccanismi fisiologici: aumenta il battito
cardiaco, la pressione sale, i muscoli si tendono predisponendo
l’organismo alla difesa o all’attacco. L’ansia
è dunque un "sistema di allarme" fisiologico utile
alla sopravvivenza della specie. È normale sentirsi ansiosi
in prossimità di una prova o di un esame: entro certi limiti
l’ansia permette di migliorare le proprie prestazioni, consentendo
di utilizzare al meglio le risorse disponibili. Ma se si manifesta
in modo frequente e intenso come risposta a situazioni innocue ecco
che, da meccanismo di difesa, può diventare un disturbo,
rendendo necessario un intervento terapeutico. I disturbi d’ansia
sono molto diffusi, e possono assumere diverse forme che vanno dallo
stato di tensione ansiosa all’attacco di panico [il Dap] e
alle fobie.
L’eccessiva importanza attribuita all’alimentazione,
al peso, alle forme corporee e al loro controllo è considerata
la psicopatologia centrale sia dell’anoressia nervosa [An]
sia della bulimia nervosa [Bn]. Il cibo rappresenta il primo imprescindibile
rapporto di fiducia che ogni essere umano intrattiene con la sua
famiglia e con la società di appartenenza. I disturbi alimentari
sono l’atto di rottura di questa fiducia. Ogni atto di rottura
[nei confronti di genitori, famiglia, gruppo culturale] genera ansia,
esprime la difficoltà del soggetto a regolare il rapporto
fra appartenenza e differenziazione, fra dipendenza e autonomia.
In tal senso i disturbi alimentari si collocano nella stessa matrice
strutturale dei disturbi fobici maggiori .
Il tema centrale rimane il conflitto interno del soggetto con forme
di dipendenza [persone o valori] rifiutate ma non superate. Nel
panico questo conflitto si arresta di fronte al terrore di essere
liberi, nei disturbi alimentari esso investe drammaticamente quel
campo di battaglia che è il corpo. In termini statistici
le fobie maggiori e il Dap investono circa il 20% della popolazione
globale.
Di questa quota il 60-70% appartiene alla popolazione femminile.
Data la forte inerenza fra identità femminile e angosce estetiche
è facilmente comprensibile la correlazione fra fobie e Dap
da una parte e tematiche alimentari dall’altra.
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