Pubbliredazionale
Nasce l'omeotropia, evoluzione dell'omeopatia
Una nuova
possibilità di riequilibrio della fisiologia e del metabolismo
corporeo di Mauro Rossi di Farmafit-Italia
Omeotropia vuol dire, letteralmente,
della stessa forma, della stessa struttura. Ma cosa risulta avere
la medesima forma? Ciò che appare identico è l’assetto
molecolare acquoso presente sia a livello tessutale sia nei cosiddetti
“rimedi omeotropici”. Gli omeotropici, non acquisiscono
la loro specifica formazione interna, a “clusters”,
in seguito ad una ripetuta immissione di energia dinamica indifferenziata
e di difficile dosaggio, ovvero per successive succussioni e dinamizzazioni.
La recepiscono, invece, in modo spontaneo dai reticoli cristallini
con cui vengono posti a contatto. Con particolari accorgimenti si
rende possibile la trasmissione di un “imprinting” stabilizzante
dai diversi diapason di risonanza dei reticoli cristallini naturali
all’assetto molecolare liquido dell’acqua rendendolo,
di volta in volta, il più stabile possibile dal punto di
vista termodinamico e dunque non più suscettibile di variazione
temporale.
Ogni assetto omeotropico viene poi dotato di un ulteriore scudo
strutturale per mezzo della “luce white” con cui viene
trattato.
Va sottolineato che la clusterizzazione omeotropica risulta di gran
lunga più simile sia a quella dell’acqua a contatto
con i diversi tessuti corporei sia a quella della frazione ematica
plasmatica. In buona sostanza, la strutturazione omeotropica appare
più fisiologicamente compatibile con l’assetto acquoso
citoplasmatico ed extracellulare proprio perché l’autoassemblaggio
dei cluster idroionici cellulari e tessutali segue le stesse regole
di “self assembly” ben riconoscibili anche e soprattutto
nel mondo minerale. L’acquario pluricellulare che noi stessi
attualmente siamo richiede, in caso di disequilibrio funzionale,
un’azione di sostegno da una serie di rimedi la più
similare possibile e quindi portatrice di un messaggio di “ristrutturazione”
idroionica immediatamente recepibile per affinità frequenziale
derivante da identità di assetto interno. Se l’omeopatia
è portatrice della legge del simile, l’omeotropia lo
è della legge dell’identico.
La seconda, tuttavia, deriva dallo studio della prima e riesce perfino
a spiegarne il “funzionamento” alla luce delle più
moderne ricerche sulle strutture idrosaline.
Litoterapia
Omeotropica
La base strutturale delle funzioni vitali
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