MTM n°13 MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 4 - Numero 3 - set/dic 2005
Malattie dismetaboliche
 


Dott. Ernesto Iusi
Dott. Eernesto Iusi

Anno 4 Numero 3
set/dic 2005

 

Nonostante
la prognosi terribile
i genitori del piccolo Lorenzo
non si arrendono
e iniziano
a dedicare
tutto il loro tempo allo studio
della malattia




Omega 3
Difetti metabolici degli acidi grassi: la storia di Lorenzo
di Ernesto Iusi

Lorenzo aveva 7 anni quando i genitori scoprirono che era affetto da una gravissima malattia: l’adrenoleucodistrofia. Si tratta di una malattia ereditaria molto rara causata da un difetto nel metabolismo degli acidi grassi a catena molto lunga. Queste molecole hanno un effetto tossico diretto sulla mielina, la guaina protettiva che riveste le strutture del sistema nervoso, provocandone la progressiva distruzione.
Il difetto genetico risiede sul cromosoma X e può essere trasmesso dalla madre ai figli. La madre e le figlie femmine, che ereditano la mutazione, non si ammalano, sono cioè portatrici sane. I figli maschi, invece, (che hanno un solo cromosoma X) che ereditano il gene mutato sviluppano la malattia.La progressione verso uno stato vegetativo avviene, generalmente, in 1- 4 anni e il decesso in un arco di tempo variabile da 1 a 11 anni.
Nonostante la prognosi terribile i genitori del piccolo Lorenzo non si arrendono e iniziano a dedicare tutto il loro tempo allo studio della malattia e ai lavori pubblicati sul metabolismo degli acidi grassi a lunga e lunghissima catena. Dopo i primi risultati deludenti con una dieta priva di questi acidi grassi, si passa alla somministrazione di acido oleico in forma di trigliceridi. I primi risultati ci sono ma si dimostrano minimi. Continuano gli studi e decidono di aggiungere all’acido oleico anche l’acido erucico, un acido grasso monoinsaturo derivato dall’olio di colza. I risultati si dimostrano da subito eclatanti e anche la medicina tradizionale, dimostratasi dall’inizio scettica sull’efficacia della terapia, deve riconoscerne la validità.
Oggi Lorenzo ha 26 anni e riesce a comunicare con l’ausilio di un computer. Purtroppo la terapia per lui è iniziata troppo tardi ma grazie all’intervento dei genitori tanti bambini possono essere curati in una fase molto precoce con una risoluzione quasi completa della malattia.


Nell’ olio di colza non solo OMEGA 3.
Introvabile perché usato come combustibile (Biodiesel). Il pieno dell'auto al supermercato
Fino a pochi anni fa l’olio di colza era considerato soltanto un prodotto alimentare di qualità inferiore nei condimenti di cucina. Oggi lo stesso prodotto emerge all’attenzione di tutti come materia prima dei carburanti. Oggi sulle strade italiane fare un pieno di biodiesel, il carburante ricavato dal trattamento degli scarti delle lavorazioni agricole di diverse colture [la colza appunto, ma anche girasoli e barbabietole] è praticamente impossibile, ma sempre più automobilisti hanno scoperto che per far funzionare le loro macchine diesel va benissimo anche il comunissimo olio di colza, e persino quello di semi vari. Il rifornimento non si fa più quindi al distributore, ma al supermercato, dove basta comprare un banalissimo olio di frittura a un prezzo che si aggira solitamente sui 65 centesimi al litro. Le testimonianze, che gli automobilisti si scambiano sempre più frequentemente su internet, che il trucco funziona davvero sono tantissime. Del resto non c’è tanto da stupirsi visto che il primo motore diesel inventato da Rudolph Diesel nel 1983 andava proprio ad oli vegetali. Sulle accortezze da usare per fare il grande salto con le automobili di oggi, i pareri sono divergenti. C’è chi lo consiglia in piccole o medie percentuali da aggiungere al diesel normale, chi lo usa assoluto, ma solo con aute vecche e chi sostiene che assoluto va bene ma per i motori nuovi. Un dato però è certo: usare olio di colza acquistato al supermercato è illegale se usato come carburante perché si froda il fisco.] fonte: www.repubblica.it

STORIA MERCEOLOGICA DELL’OLIO DI COLZA
Nel corso del novecento gli oli vegetali furono utilizzati come carburanti in varie occasioni. Durante la seconda guerra mondiale l’olio di colza fu utilizzato in particolar modo per i motori nautici. La storia merceologica dell olio di colza è però ben più antica. Nel tardo medioevo l’olio di colza era utilizzato in molte città d’Europa per l’illuminazione pubblica delle strade. L’uso dell’olio di colza in cucina non era ancora diffuso. L’uso alimentare dell’olio di colza crebbe dopo la seconda guerra mondiale. La produzione per scopi alimentari venne però fortemente penalizzata negli anni 70 a causa degli studi sull’effetto della colza sulla salute umana che ne frenarono la sua competizione nei confronti degli altri oli di natura vegetale. La colza ha comunque continuato ad occupare un posto nei mercati alimentari come prodotto di qualità inferiore.


Contenuti di Omega-3 in pesci e crostacei
La quantità è in grammi rispetto ad una porzione da 100 grammi

Salmone dell’Atlantico, di allevamento, cotto al forno/alla piastra 1.8
Acciuga europea, sott’olio, sgocciolata 1.7
Sardina del Pacifico, in salsa di pomodoro, sgocciolata, con lische 1.4
Aringa dell’Atlantico, in salamoia 1.2
Sgombro dell’Atlantico, cotto al forno/alla piastra 1.0
Trota arcobaleno, di allevamento, cotta al forno/alla piastra 1.0
Pescespada, cotto a secco 0.7
Tonno bianco, conservato in acqua, sgocciolato 0.7
Ippoglosso nero dell’Atlantico, cottO al forno/alla piastra 0.5
Pesci piatti [tipo sogliola, platessa], cotti al forno/alla piastra 0.4
Halibut del Pacifico e dell’Atlantico, cotto al forno/alla piastra 0.4
Aglefino, cotto al forno/alla piastra 0.2
Merluzzo dell’Atlantico, cotto al forno/alla piastra 0.1
Cozza blu, cotta al vapore 0.7
Ostrica orientale, selvatica, cotta al forno/alla piastra 0.5
Capasanta, di varie specie, cotta al forno/alla piastra 0.3
Vongole, di varie specie, cotte a vapore 0.2
Gamberetti, di varie specie, cotti a vapore 0.3

Fonte: USDA Nutrient Database for Standard Reference