MTM n°13
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 4 - Numero 3 - set/dic 2005
Odontoiatria - Ricerca scientifica
 


Dott. Eugenio Raimondo
Dott. Eugenio Raimondo
Direttore scientifico
e responsabile editoriale.


Anno 4 Numero 3
set/dic 2005

 

 

In soggetti con edentulia parziale,
il ripristino completo
delle arcate dentali con una riabilitazione protesica fissa permette di migliorarne
lo stato di benessere
sia per quanto riguarda la funzione
masticatoria che per l’aspetto estetico



Riabilitazione protesica totale fissa
di Ernesto Iusi [odontoiatra]
di Eugenio Raimondo [odontoiatra]
di Luigi Biancolella [odontotecnico]

Il campo della riabilitazione protesica fissa si estende dalla ricostruzione del dente singolo gravemente distrutto, alla sostituzione di elementi dentali mancanti, fino al ripristino completo delle arcate dentali. In soggetti con edentulia parziale, il ripristino completo delle arcate dentali con una riabilitazione protesica fissa permette di migliorarne lo stato di benessere sia per quanto riguarda la funzione masticatoria che per l’aspetto estetico. Le terapie proteiche sono, inoltre, efficaci per risolvere le sindromi articolari, previa, naturalmente, una diagnosi approfondita.
Nel caso dell’assenza di numerosi elementi dentali si può ripristinare l’intera arcata dentale con un lavoro protesico fisso che sfrutti come pilastri gli elementi dentali residui. L’alternativa a questa trattamento potrebbe essere la riabilitazione implantare che però non sempre è possibile per motivi anatomici [scarsa quantità o qualità di osso disponibile], di salute generale o, anche, economici, oppure la riabilitazione protesica mobile non sempre ben tollerata dal paziente o in alcuni casi non applicabile per la giovane età o per motivi sociali.
Un piano di trattamento così complesso presuppone una diagnosi scrupolosa che si avvale di:
1] Anamnesi: mira ad individuare lo stato di salute generale del paziente e il suo contesto psicologico, estremamente importante per valutare le aspettative del paziente ed, eventualmente, per modificare il piano di trattamento. Nell’anamnesi è fondamentale rilevare la presenza di eventuali problemi articolari.
2] Esame del cavo orale: valuta lo stato dell’igiene orale e l’integrità dei denti pilastro che dovranno sostenere il lavoro fisso 3] Studio dei modelli in gesso: serve a stabilire i rapporti intra-arcata e i rapporti occlusali fra le due arcate
4] Esame radiografico: permette di valutare la presenza di eventuali lesioni periapicali sui denti pilastro o la perdita del supporto osseo.
A volte, le richieste del paziente sono tali da indirizzare il piano di trattamento esclusivamente verso un lavoro protesico fisso. È il caso di pazienti di giovane età, dalle esigenze estetiche elevate o che non tollerano assolutamente un manufatto protesico mobile. In determinate circostanze ci si può trovare di fronte alla necessità di riabilitare con un manufatto protesico fisso, situazioni border line cioè estremamente delicate.
La cementazione definitiva di un manufatto protesico fisso non ne permette la sua rimozione senza danneggiarlo e per questo che il lavoro deve essere attentamente pianificato ed eseguito. Ma anche qualora venga eseguito lege artis può con il tempo subire dei danneggiamenti o delle alterazioni dei pilastri. La situazione ideale sarebbe cementare provvisoriamente il lavoro per poterlo rimuovere in caso di correzioni della ceramica o di problemi sugli elementi pilastro. La cementazione provvisoria espone, però, a dei rischi troppo alti, in quanto non impedisce nel tempo l’infiltrazione dei monconi.
Abbiamo sottoposto la paziente s.c. di anni 20 a riabilitazione protesica fissa totale superiore ed inferiore. Dopo aver eseguito una diagnosi accurata, si è programmato il piano di trattamento che prevedeva una fase pre-protesica preparatoria sui monconi pilastro da sottoporre a trattamento canalare e a successive ricostruzioni con perni moncone in fibra di carbonio. Terminata questa prima fase, si procede alla preparazione dei monconi e alla successiva rilevazione delle impronte di precisione. A questo punto, il lavoro viene inviato al laboratorio odontotecnico in cui si procede alla realizzazione di cappette protettive per ogni singolo moncone. Tali strutture sono realizzate in lega d’oro con un procedimento particolare definito di “elettrodeposizione galvanica” che permette di ottenere strutture assolutamente precise dello spessore di soli 0,2 mm. Queste vengono cementate direttamente e definitivamente sui monconi a protezione degli stessi. La cementazione definitiva assicura la protezione dei pilastri impedendone l’infiltrazione. In seguito il manufatto protesico viene cementato sui pilastri con cemento provvisorio. In tale modo si ottiene il duplice obiettivo di proteggere dalle infiltrazioni i pilastri protesici e di poter rimuovere il lavoro ogni volta che ve ne sia la necessità.

1 e 2: Impronte sviluppate in laboratorio
3 e 4: Cappette “protettive”
posizionate sui singoli pilastri
5, 6, 7 e 8: Cappette protettive nel dettaglio
9: Cappette protettive
posizionate in bocca
10 e 11: Struttura del lavoro protesico definitivo
posizionata sugli elementi pilastro
12: Stru ttura definitiva
posizionata in bocca
13 e 14: Struttura definitiva posizionata in bocca
15: Lavoro definitivo
16: Lavoro concluso

Foto: casistica clinica della Medical Team, Polo Odontostomatologico. Per informazioni: 06.5813375


Denti bianchi e senza carie? Prova con il mirtillo
Secondo un recente studio dell’University of Rochester Medical Center, il mirtillo è un vero toccasana per i denti, molto più di colluttori e dentifrici dalle proprietà miracolose.
Alcuni composti dalle proprietà antibatteriche presenti nei mirtilli, infatti, sembrano avere grande efficacia nel proteggere i denti dalla carie evitando l'insorgenza della placca. Non è ancora chiaro come agiscano esattamente questi enzimi anticarie, ma i ricercatori stanno già studiando il modo di aggiungere al dentifricio un concentrato di mirtillo in grado di mantenere intatte queste capacità.
Attenzione, però, avvertono gli esperti: le benefiche proprietà del mirtillo nei confronti dei denti non devono essere estese anche a dolci o marmellate a base di mirtillo, che sono ricche di zucchero, il nemico numero uno della salute dentale.

Fonte: Caries Research