Naturismo
- Liberi di spogliarsi
Torna d’attualità in Italia l’irrisolta questione della pratica del nudismo
di Vito Scalisi
Depenalizzare
la pratica del naturismo e disciplinare le strutture turistico-ricreative
riservate ai naturisti, sono due delle tematiche sulla quale l’attuale
maggioranza politica al parlamento dovrà presto confrontarsi.
Fortemente caldeggiata dal deputato Franco Grillini, deputato dei
Ds, nonché dal neo Ministro Pecoraro Scanio, che da ben tre
legislazioni presenta un disegno di legge di liberalizzazione del
naturismo, questa antica filosofia di vita torna d’attualità
con l’arrivo dell’estate e in concomitanza della recente
manifestazione, conclusasi lo scorso 25 Aprile e promossa dal Comune
di Roma, dedicata al turismo all’aria aperta Roma Città
del Plein Air.
Il naturismo è sinteticamente un movimento culturale che
promuove la vita a contatto con la natura, principalmente attraverso
la nudità integrale. Se tra i manifesti più noti si
annovera il celebre scritto Contro il portar la toga del filosofo
Galileo Galilei, il nudismo come pratica quotidiana nasce in Germania
sul finire del XIX secolo estendendosi in pochi anni a gran parte
dell’Europa, particolarmente in Francia, Danimarca, Svezia
e nella ex Jugoslavia [in Croazia]. In Italia solo verso la fine
degli anni ‘60 cominciano ad apparire i primi gruppi di nudisti.
Nascono contemporaneamente in alcuni paesi, specialmente negli Stati
Uniti, le prime forme di reazione dei benpensanti che classificano
i nudisti come dei sessualmente pervertiti, chiudendo campeggi e
multando la gente nuda in spiaggia. Recentemente protagonista di
alcuni scatti fotografici di grande impatto che riprendono oltre
1500 persone nude a Caracas vicino alla statua dell'eroe nazionale
Simon Bolivar, oggi tra gli artisti di fama mondiale a cui si richiamano
i naturisti vi è senz’altro il fotografo americano
Spencer Tunik, conosciuto per le grandi immagini di uomini e donne
nude scattate in varie parti del mondo. «Da alcuni erroneamente
associato allo scambismo o all’esibizionismo, - precisano
le associazioni di settore - il naturismo in realtà non ha
alcuna componente erotica e i suoi praticanti aborrono qualunque
forma di esibizionismo fine a se stesso o con valenze erotiche».
Sebbene in Italia gli iscritti a organizzazioni naturiste superino
i seimila, e si stimi che a praticare il nudismo siano almeno in
400 mila, i luoghi ad esso dedicati sono ancora pochissimi. Sono
presenti alcuni campeggi in Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Sardegna
e Calabria. Due sole le spiagge autorizzate a livello regionale:
quella del Lido di Dante presso Ravenna e quella di Capocotta a
Roma, in cui un tratto di arenile è stato ufficialmente adibito
alla pratica del naturismo, oltre ad alcune spiagge o greti di fiume
in cui il naturismo, anche se non espressamente autorizzato, è
comunque consentito in forza dei pronunciamenti al riguardo della
Magistratura. Infatti nessuna legge italiana vieta espressamente
il nudismo. Di certo si sa solo che non è considerato un
reato, dal momento che nessuna sentenza a tutt’oggi ha mai
affermato il contrario. Nell’articolo 726 del codice penale
si legge infatti che «Chiunque in un luogo pubblico o aperto
o esposto al pubblico, compia atti contrari alla pubblica decenza
è punito con un’ammenda» [fino a 2.500 euro].
L’articolo non vieta, quindi, espressamente la pratica del
nudismo e, addirittura, in due recenti sentenze della Corte di Cassazione
si afferma che il naturismo, se praticato in luoghi adatti, non
è assolutamente da considerare indecente. Ne consegue che
chi lo attua nelle zone dove è possibile, per ordinanza comunale
o per consuetudine, non commette reato. Le due sentenze sono reperibili
sul sito dell’ANITA-Associazione Naturista Italiana insieme
ad altri pronunciamenti dei giudici di pace, tutti favorevoli al
pieno diritto a praticare il naturismo in luoghi adatti.
Insomma una controversia legislativa a cui andrà presto posta
una soluzione.
Intanto per gli appassionati il prossimo raduno è previsto
per il prossimo 4 Giugno al Lido di Dante [Ravenna] in occasione
della giornata mondiale del naturismo.
Associazioni naturiste
A livello internazionale è presente la International Naturist
Federation [INF] che raggruppa le federazioni nazionali e rilascia
la tessera naturista internazionale. In Italia sono presenti sia
la Federazione Naturista Italiana [FENAIT] riconosciuta dalla International
Naturist Federation, che la Confederazione Naturista Italiana [CONAIT],
attualmente non ancora riconosciuta.
Alla federazione naturista italiana fanno capo:
Unione Naturisti Italiani [UNI] Associazione Naturista Italiana
[ANITA] Associazione Naturista Umanitaria [LIBURNIA] Associazione
Naturista Ecologica Italiana [ANEI] Associazione Naturista Alto
Adige [ANAA]
Alla confederazione naturista italiana fanno capo:
Associazione Naturista Emiliano Romagnola [ANER] Associazione Naturista
di Promozione Sociale [ASSONATURA] Ecologisti Naturisti [ECONAT].
Vi sono inoltre altre associazioni: Associazione Sicilia Naturista
Per ottenere la tessera naturista
internazionale bisogna necessariamente iscriversi ad un’associazione
appartenente ad una federazione nazionale riconosciuta dall’International
Naturist Federation, in quanto non è possibile iscriversi
direttamente né alla International Naturist Federation né
alle federazioni nazionali. Per avere maggiori informazioni sull’argomento
o per sapere quali sono le zone italiane in cui si può praticare
il nudismo, si può chiamare l’Anita [Associazione naturista
italiana], al numero 0584.952222. www.italianaturista.it
|