«Orchidee
in un campo di ortiche»
I Volontari non hanno la pretesa di voler salvare il mondo in un attimo,
bensì di migliorarlo, compiendo sacrifici, poco a poco
di Nicoletta Alborino
Di
fronte ad una società percorsa da numerosi fenomeni di egoismo
e di crudeltà a danno dell’uomo, attraversata da una profonda divaricazione
tra sviluppo economico e sviluppo sociale il volontariato a servizio
del prossimo costituisce una forza di primo ordine, un autentico
valore, che può e deve rappresentare un costruttore di legami sociali.
È uno dei segni positivi del nostro tempo, un valido coefficiente
di civiltà e di fraternità. È sempre stato molto difficile darne
una definizione univoca, nella Carta dei Valori del Volontariato,
tra i principi fondanti si legge che: «Volontario è la persona che,
adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio
tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza
o per l’umanità intera».
Quindi volontario è colui che mette a disposizione una parte del
proprio tempo e delle proprie capacità non limitandosi a fare per
gli altri, ma a fare con gli altri sia a livello più circoscritto
[comunità] che molto più ampio [intera comunità]. Questo significa
semplicemente che ognuno contribuisce in maniera determinante: sia
che operi per sradicare povertà, fame, malattie e analfabetismo,
sia che il volontariato serva a tutelare l’ambiente e le donne contro
la discriminazione e la violenza. La forza del volontariato, infatti,
sta nella sua universalità, negli innumerevoli atti di solidarietà
e di assistenza che avvengono quotidianamente; e questo in uguale
misura nei paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo.
Non c’è una maniera giusta o sbagliata di prestare opera volontaria.
Tutto quello di cui c’è bisogno è la voglia di condividere tempo,
una particolare attitudine o una buona idea. Ma nell’apprezzare
il ruolo del volontario e il suo desiderio di “donare” agli altri
bisogna sempre ricordare che la funzione svolta è e deve restare
complementare rispetto a quella svolta dallo Stato. Il volontariato
può anticipare la risposta ai bisogni emergenti che le istituzioni
ancora non danno o non sono ancora attrezzate per affrontare, integrando
la qualità del servizio, contribuendo ad affermare la coesione sociale
contro ogni fenomeno di disgregazione e di emarginazione ma bisogna
precisare che il volontariato non può certo sostituire il servizio
pubblico né diventare una vera e propria attività lavorativa, può
però contribuire a colmare il divario tra società civile e politica.
Un volontario in grado di proporre e stimolare l’innovazione nei
servizi avendo al centro la territorialità e la domiciliarità favorendo,
in questi settori, un rapporto fecondo con gli operatori professionali
per garantire un alto profilo delle prestazioni e la loro umanizzazione.
Dobbiamo, quindi, accrescere la capacità di donare la nostra comprensione,
il nostro tempo, il nostro sorriso, per venire incontro con sincera
dedizione ai bisogni di coloro che sono meno fortunati di noi, per
raggiungere una solidarietà piena tra tutti i popoli e tutti gli
uomini, di cui oggi acutamente si avverte il bisogno.
TUTTI I NUMERI
DALL’OSSERVATORIO NAZIONALE PER IL VOLONTARIATO
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE
POLITICHE SOCIALI:
Oltre 800mila effettivi, 12mila dipendenti,
1,6 miliardi di euro di entrate
e quasi 7 milioni di utenti.
Dal 1995 al 2003, le associazioni sono
aumentate del 152%, passando
da 8.343 a 21.021 unità. Forte la presenza
in regioni come Lombardia,
Toscana, Emilia e Veneto, ma segnali
di risveglio appaiono in regioni come
Sicilia, Molise, Campania e Marche
con un trend di crescita superiore al
300%.
La sanità [28,0%] e l’assistenza sociale
[27,8%] sono i campi nei quali
opera il maggior numero di organizzazioni
attive nel settore.
I servizi offerti
Tra i servizi offerti i più diffusi quelli relativi
all’ascolto, sostegno e assistenza
morale e alla donazione di sangue
[offerti, rispettivamente, dal 19,9% e
dal 17,4% delle organizzazioni].
Seguono i servizi ricreativi e di intrattenimento
[14,5%], l’accompagnamento
e inserimento sociale
[13,0%], la realizzazione di corsi tematici
[12,9%], l’organizzazione di
spettacoli di intrattenimento [12,6%],
le campagne di informazione e sensibilizzazione
[11,8%], l’assistenza
domiciliare [11,8%], il trasporto anziani
e disabili [11,4%], le esercitazioni
di protezione civile [11,3%] e le
prestazioni di soccorso e trasporto
malati [10,7%].
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