MTM n°17
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 6 - Numero 2 - apr/set 2007
il caso sociale
 


Nicoletta Alborino
Nicoletta Alborino

Anno 6 - Numero 2
apr/set 2007

 

Non c’e’ una maniera giusta o sbagliata di prestare opera volontaria. Tutto quello di cui c’è bisogno è la voglia di condividere tempo, una particolare attitudine o una buona idea




«Orchidee in un campo di ortiche»
I Volontari non hanno la pretesa di voler salvare il mondo in un attimo, bensì di migliorarlo, compiendo sacrifici, poco a poco

di Nicoletta Alborino

mondoDi fronte ad una società percorsa da numerosi fenomeni di egoismo e di crudeltà a danno dell’uomo, attraversata da una profonda divaricazione tra sviluppo economico e sviluppo sociale il volontariato a servizio del prossimo costituisce una forza di primo ordine, un autentico valore, che può e deve rappresentare un costruttore di legami sociali. È uno dei segni positivi del nostro tempo, un valido coefficiente di civiltà e di fraternità. È sempre stato molto difficile darne una definizione univoca, nella Carta dei Valori del Volontariato, tra i principi fondanti si legge che: «Volontario è la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l’umanità intera».
Quindi volontario è colui che mette a disposizione una parte del proprio tempo e delle proprie capacità non limitandosi a fare per gli altri, ma a fare con gli altri sia a livello più circoscritto [comunità] che molto più ampio [intera comunità]. Questo significa semplicemente che ognuno contribuisce in maniera determinante: sia che operi per sradicare povertà, fame, malattie e analfabetismo, sia che il volontariato serva a tutelare l’ambiente e le donne contro la discriminazione e la violenza. La forza del volontariato, infatti, sta nella sua universalità, negli innumerevoli atti di solidarietà e di assistenza che avvengono quotidianamente; e questo in uguale misura nei paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo. Non c’è una maniera giusta o sbagliata di prestare opera volontaria. Tutto quello di cui c’è bisogno è la voglia di condividere tempo, una particolare attitudine o una buona idea. Ma nell’apprezzare il ruolo del volontario e il suo desiderio di “donare” agli altri bisogna sempre ricordare che la funzione svolta è e deve restare complementare rispetto a quella svolta dallo Stato. Il volontariato può anticipare la risposta ai bisogni emergenti che le istituzioni ancora non danno o non sono ancora attrezzate per affrontare, integrando la qualità del servizio, contribuendo ad affermare la coesione sociale contro ogni fenomeno di disgregazione e di emarginazione ma bisogna precisare che il volontariato non può certo sostituire il servizio pubblico né diventare una vera e propria attività lavorativa, può però contribuire a colmare il divario tra società civile e politica. Un volontario in grado di proporre e stimolare l’innovazione nei servizi avendo al centro la territorialità e la domiciliarità favorendo, in questi settori, un rapporto fecondo con gli operatori professionali per garantire un alto profilo delle prestazioni e la loro umanizzazione.
Dobbiamo, quindi, accrescere la capacità di donare la nostra comprensione, il nostro tempo, il nostro sorriso, per venire incontro con sincera dedizione ai bisogni di coloro che sono meno fortunati di noi, per raggiungere una solidarietà piena tra tutti i popoli e tutti gli uomini, di cui oggi acutamente si avverte il bisogno.


TUTTI I NUMERI

DALL’OSSERVATORIO NAZIONALE PER IL VOLONTARIATO MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI:
Oltre 800mila effettivi, 12mila dipendenti, 1,6 miliardi di euro di entrate e quasi 7 milioni di utenti.

Dal 1995 al 2003, le associazioni sono aumentate del 152%, passando da 8.343 a 21.021 unità. Forte la presenza in regioni come Lombardia, Toscana, Emilia e Veneto, ma segnali di risveglio appaiono in regioni come Sicilia, Molise, Campania e Marche con un trend di crescita superiore al 300%.
La sanità [28,0%] e l’assistenza sociale [27,8%] sono i campi nei quali opera il maggior numero di organizzazioni attive nel settore.

I servizi offerti
Tra i servizi offerti i più diffusi quelli relativi all’ascolto, sostegno e assistenza morale e alla donazione di sangue [offerti, rispettivamente, dal 19,9% e dal 17,4% delle organizzazioni].
Seguono i servizi ricreativi e di intrattenimento [14,5%], l’accompagnamento e inserimento sociale [13,0%], la realizzazione di corsi tematici [12,9%], l’organizzazione di spettacoli di intrattenimento [12,6%], le campagne di informazione e sensibilizzazione [11,8%], l’assistenza domiciliare [11,8%], il trasporto anziani e disabili [11,4%], le esercitazioni di protezione civile [11,3%] e le prestazioni di soccorso e trasporto malati [10,7%].