MTM n°19
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 7 - Numero 1 - gen/apr 2008
L'Ospedale
 


Laura Bastianetto
Laura Bastianetto

Francesco Faber
Francesco Faber


Anno 7 - Numero 1
gen/apr 2008

 

Il sistema sanitario sta cambiando, deve dare risposte ai bisogni della salute che cambia. Roma e tutto il Paese devono avere sempre più servizi che guardino alla cronicità e alla prevenzione




Nuovo Regina Margherita
La prima struttura per trattamenti intensivi nel Lazio
di Laura Bastianetto e Francesco Faber

Ospedale Nuovo Regina Margherita Il cervello è la parte più delicata e sconosciuta del nostro organismo. Oltre alle specialità della neuropsichiatria, anche la cura dei disturbi psichiatrici che non necessitano necessariamente di una cura basata su farmaci che agiscano in maniera diretta sul sistema neurologico, meritano la giusta attenzione da parte della sanità pubblica. Proprio per incentivare e stabilizzare l’aiuto in caso di patologie legate a disturbi della psiche, un ospedale romano ha deciso di investire in un nuovo settore di assistenza. Proseguendo la trasformazione in Presidio territoriale di prossimità dell’Ospedale Nuovo Regina Margherita di Roma e il piano di riconversione, avviato il 1 novembre del 2007, arriva sia un nuovo look per l’ospedale trasteverino, che diventerà un vero e proprio presidio sanitario di altissima specialità al servizio dei cittadini del territorio, sia un nuovo modo di assistere le persone. Oltre alle attività ambulatoriali specialistiche e diagnostiche [quelle attuali resteranno tutte e saranno addirittura potenziate] sono già attivi anche il Day Surgery e il Day Hospital.
Il 17 marzo scorso si è fatto un passo avanti. Alla presenza dell’assessore regionale alla sanità Augusto Battaglia e dei massimi dirigenti della Asl Roma A è stata inaugurata la Comunità residenziale psichiatrica per trattamenti intensivi “Ripa Grande”. Il Nuovo Regina Margherita è dunque la prima struttura per trattamenti intensivi nel Lazio, attivo 24 ore su 24 e dotato di 13 posti letto. Il presidio sanitario permette, su base volontaria, il ricovero di pazienti in fase acuta o sub acuta sia come momento successivo ad un periodo di ospedalizzazione, per favorire la cosiddetta dimissione protetta del paziente, sia in alternativa al ricovero presso il servizio psichiatrico. La permanenza nella struttura ospedaliera per ogni paziente può durare fino a 60 giorni ed è possibile programmare insieme ai familiari, alle strutture sanitarie del territorio, ai servizi-assistenziali, gli interventi da attuare per la gestione più appropriata di ogni singolo caso senza ricorrere a trattamenti psichiatrici intensivi. Uno psicologo, quattro psichiatri e dieci infermieri assistono i pazienti in questo tipo di gestione del malato.
«Abbiamo dimostrato che il sistema sanitario sta cambiando», ha affermato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Augusto Battaglia, «ed è più attento a dare risposte ai bisogni della salute che cambia.
Roma e tutto il Paese devono avere sempre più servizi che guardino alla cronicità e alla prevenzione». Per il direttore generale della Asl Roma A, Carlo Saponetti, «questa comunità era l’anello che mancava nella Roma A e nella Regione ma c’è ancora da fare. Ad oggi», ha concluso, «rispondiamo solo al 50% della domanda.
Vogliamo che anche la parte di persone che non possono essere assistite siano raggiungibili al più presto, in modo che non ci siano più sacche di cittadini che rimangono senza la giusta assistenza». Il nuovo look della struttura, tra arredamenti e ristrutturazioni, è costato circa un milione e 200mila euro, somma stanziata in parte dalla Regione Lazio e in parte con gli stessi fondi della Asl.
Di concerto con il Comune di Roma, chi avrà bisogno delle cure necessarie, avrà modo di aderire volontariamente alla comunità di assistenza, facendo uso anche di uno sportello sociale approntato dal Campidoglio.