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Alessandra Malito
Nicoletta Alborino
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Adozione: una scelta e un percorso difficile
di Alessandra Malito e Nicoletta Alborino
Quali sono i passi da compiere
per arrivare all’obiettivo “adozione”? A chi rivolgersi?
Con qual tempi?
E soprattutto come tutelare l’interesse del minore?
Molte coppie affrontano il difficile e
lungo percorso dell’adozione nella speranza di avere il figlio che
non possono generare da soli; altre coppie desiderano compiere un gesto
di solidarietà e di bontà: ma un figlio non può essere
la risposta né di un bisogno né di un desiderio. Adottare
è molto di più: significa accogliere un bambino, con una
propria storia molto spesso difficile, drammatica e quindi traumatica,
che ha bisogno di essere capito, ascoltato, amato e non strappato alle
proprie radici, alle proprie tradizioni. Ma l’adozione non è
soltanto sentimento è anche la forza di affrontare gli ostacoli
della burocrazia. Per meglio comprendere i passi da fare per giungere
all’agognata adozione, abbiamo intervistato la Dott.ssa Di Lena
quale responsabile del servizio adozioni, presso l’Assessorato alle
politiche per la famiglia e i servizi sociali della Regione Lazio, diretto
dell’Assessore Anna Teresa Formisano, e componente del Comitato
Tecnico per le adozioni Nazionali ed Internazionali della Regione Lazio.
Quali sono le leggi che regolano l’adozione?
La legge n. 149 del 2001 per l’adozione nazionale e la legge n.476
del 1998, di ratifica della convenzione dell’Aja del 29 maggio 1993,
per l'adozione internazionale. Per i paesi che non hanno aderito alla
suddetta convenzione la normativa è costituita dai Patti bilaterali
in materia di adozione. La convenzione dell'Aja ha stabilito per le adozioni
internazionali il principio di “intervento in sussidiarietà”
a tutela dell’interesse superiore del minore. In conformità
a questo principio la convenzione prevede che, solo dopo aver debitamente
vagliato le possibilità di affidamento del minore nello stato d’origine,
le autorità competenti di questo possono consentire l’adozione
internazionale poiché rispondente all’interesse del minore.
La L. 149 del 2001 all’art. 22 rileva che “…è
ammissibile la presentazione di più domande anche successive a
più tribunali per i minorenni….”, questo significa
che non è prevista una banca dati nazionale?
Non esiste ancora una banca dati a livello nazionale, anche se alcuni
sforzi a tal proposito sono già stati fatti, ad esempio, la Regione
Toscana con l’istituto degli Innocenti di Firenze ha già
predisposto una banca dati a livello regionale, presso il tribunale dei
Minorenni.
Quali sono i primi passi che deve compiere una coppia?
La coppia una volta presentata la domanda al Tribunale dei Minorenni,
deve compilare una scheda con i dati personali e completare un questionario,
per individuare tutte le caratteristiche di futuri genitori adottivi,
sotto il profilo personale, psicologico, ambientale e sociale. Da questo
momento in poi, la coppia viene seguita da un equipe che dovrà
agevolare l’inserimento dell’adottando nella nuova famiglia.
In cosa consiste la valutazione psico-sociale della coppia da
parte dei servizi sociali della Asl? Di norma in quanti incontri si espleta
la procedura?
Una volta accolta la domanda, il tribunale attiva i servizi sociali competenti
per territorio, che devono decidere sull’idoneità psico-sociale
della coppia. La valutazione psico-sociale consiste in una relazione fatta
dall’equipe della Asl composta di due persone: un'assistente sociale
ed uno psicologo specializzato dipendente della Asl. Ad oggi la coppia
può ancora rivolgersi direttamente al Tribunale per i Minorenni,
presentando la domanda, ed il Tribunale indica a quale Gil adozioni (gruppo
integrato di lavoro per l'adozione) rivolgersi per ottenere la relazione.
L’Assessorato però si sta, impegnando per redigere un protocollo
con tutti gli operatori, il Tribunale per i Minorenni e gli enti autorizzati,
in modo che le coppie che vogliono adottare un bambino si rivolgano direttamente
ai servizi sociali prima di presentare la domanda al Tribunale per i Minorenni.
Questo permetterebbe di procrastinare il decorso dei quattro mesi, previsti
dalla legge per il rilascio della relazione da parte dei servizi sociali,
sia perché quattro mesi costituiscono un tempo estremamente breve
per effettuare la stessa, sia perché si darebbe così la
possibilità alla coppia di stabilire, attraverso il contatto con
personale qualificato, se la scelta di un’adozione nazionale o internazionale
è la scelta giusta. La relazione da parte dei servizi sociali viene
compilata dopo aver effettuato, di prassi, sette incontri: un incontro
con entrambi i coniugi, due incontri di ciascun coniuge prima con l'assistente
sociale poi con lo psicologo, la visita domiciliare e poi c'è quello,
che gli operatori del settore chiamano il colloquio di “ritorno”,
in cui alla coppia viene consegnato l’esito della valutazione.
Il giudizio negativo dei servizi sociali è appellabile?
È ostativo per la presentazione di una successiva domanda?
Se l’idoneità non viene riconosciuta, la coppia ha la facoltà
di ricorrere in Corte d’Appello (art.739-740 c.p.c). L’eventuale
giudizio negativo non è ostativo a successive domande. Questo perché
l’esito della valutazione si riferisce ad un particolare momento
della coppia, momento in cui, per i più svariati motivi, non è
in grado di affrontare l’adozione. Questo non esclude che in un
tempo successivo si possa ripresentare la domanda e venga proposta una
nuova valutazione.
In caso di adozione internazionale dopo aver ottenuto il decreto
di idoneità a chi ci si deve rivolgere?
Una volta riconosciuta l’idoneità la coppia avvia la procedura
con l’Ente Autorizzato alle adozioni. La ratifica della convenzione
dell’Aja, infatti ha imposto il riconoscimento ufficiale delle agenzie
private, che si occupano di adozioni. Questi stessi enti fanno da collegamento
tra la coppia e il bambino straniero seguendoli sia nello svolgimento
dell’iter burocratico, sia nell’inserimento pratico, a volte
con l’ausilio di un corrispondente assistente sociale nel paese
straniero, che garantisca una prima forma di assistenza.
La legge prevede che i potenziali genitori abbiano i mezzi economici
per mantenere i figli: esistono dei parametri o delle tabelle per stabilire
l’idoneità economica della coppia?
Il giudice valuta discrezionalmente le condizioni sociali, psicologiche,
economiche dei genitori adottivi. Ma non esistono standard o parametri
precostituiti.
Quanto costa l'adozione?
Per l'adozione nazionale bisogna sopportare la spesa dei ticket sanitari,
nell'ordine di circa 250 € per le analisi, le visite e per il certificato
di medicina legale. La parte dell’inchiesta socio - psicologica
non costa nulla, infatti gli operatori sono dipendenti pubblici che svolgono
un compito istituzionale. Per l’adozione internazionale è
necessario affrontare le spese dei corsi di preparazione, le spese di
viaggio e di soggiorno nel paese straniero, visto che si richiede un soggiorno
che può variare dai 15 giorni a uno o due mesi.
L'affidamento preadottivo dovrebbe di regola durare un anno ci
sono però possibilità di proroga? E quali possono essere
i motivi?
Bisogna fare una distinzione: per i bambini provenienti da paesi che hanno
aderito alla convenzione dell'Aja non c'è affidamento preadottivo,
il decreto di adozione viene emesso nel paese straniero e il bambino arriva
alla frontiera facendo già parte di una nuova famiglia, almeno
per il paese straniero. È poi il Tribunale italiano più
vicino alla frontiera, che prende in carico la nuova famiglia e trasmette
gli atti al Tribunale competente per residenza, il quale verificata la
regolarità del procedimento, ordina la trascrizione del provvedimento
di adozione nei registri di stato civile. Per l’adozione internazionale
con paesi non aderenti alla convenzione dell'Aja è invece previsto
l'affidamento preadottivo, così come per l'adozione nazionale.
Sono previsti degli appositi corsi di preparazione per la coppia?
Si, sono previsti incontri di formazione in cui le coppie vengono guidate
da esperti attraverso tutto il percorso: dall’incontro con il bambino
nel suo paese d’origine, all’inserimento in famiglia e alla
sua integrazione nel nostro paese, nel rispetto della cultura d’origine.
È durante la fase di preparazione che si verificano le capacità
di una coppia di prendersi cura di un bambino nato in un paese straniero,
mirando ad un’autoanalisi che conduca a quella che gli esperti chiamano
autoselezione.
Pervengono più domande per l’adozione nazionale o
per quella internazionale?
Entrambe nella stessa misura. Generalmente la coppia pensa di avere più
possibilità con l'adozione internazionale rispetto a quella nazionale
anche perché i bambini neonati e sani, in Italia sono sempre meno.
Aumenta invece il numero dei bambini adottabili più grandi. Adottare
un bambino con adozione nazionale significa, ormai, prendersi cura di
un bambino figlio di immigrati.
NUMERI UTILI
Tribunale per i Minorenni di Roma
Via dei Bresciani, 32 - 00186 Roma
Tel. 06/688931 - 06/51688558 - Fax 06/68892766
Assessorato alle politiche per la famiglia
e i servizi sociali
V.le del Caravaggio, 99 - 00147 Roma
Tel. 06/51688415 - Fax 06/51688472
Associazione Chiara organizzazione non lucrativa
di utilità sociale
Via Salvatore de Benedetti, 13 - 00128 Roma
Tel. 06/52279429 - 06/52798119 Fax 06/522798119
e-mail: ass_chiara@infinito.it
sito: http://www.ass_chiara/members.xoom.it
Associazione famiglia e minori
Viale Angelico, 32 int.10 - 3° piano - 00195 Roma
Tel. 06/3723035/6 - Fax 06/3723154
Dal Mar. al Ven. dalle 15.00 alle 18.00
e-mail: famigliaeminori@famigliaeminori.it
sito: http://www.famigliaeminori.it
Associazione italiana pro adozioni A.I.P.A.
- Onlus erga pueros
Via Mastro Giorgio, 15 - Roma
Tel .06/5759711- Fax 06/5783160
e-mail: aipamail@tin.it
sito: http://www.utenti.tripod.it/saro1/aipa
Comunità di S.Egidio
Piazza S. Egidio, 3/a - 00153 Roma
Tel. 06/5816540 - Fax 06/5800197
Uffici. Via Gaetano Sacchi, 6 00153 Roma
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Merc. 9.00 - 13.30
Giov. 16,00 - 19.30
Ven. 9.00 - 13.30
e-mail: adozioni@santegidio.org
sito: http://www.santegidio.org/adozioni
Missionarie della Carità
Salita di San Gregorio al Celio, 2 - 00184 Roma
Servizio sociale internazionale (sezione
italiana)
Via Veneto, 96 - 00187 Roma
Tel. 06/4884640 - Fax 06/4817605
e-mail: issitaly@tin.it
Procura Generale della Congregazione
delle missionarie figlie di San Girolamo Emiliani
Via Biagio Terzi,10 - 00176 Roma
Telefax 06/2957833
e-mail: sorelle@enet.it
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