MEDICAL TEAM MAGAZINE - Anno 1 - Numero 1 - sett/ott 2002

 


La cultura
 


Alessandra Malito
Alessandra Malito

Nicoletta Alborino
Nicoletta Alborino



Il Vittoriano, testimonianza di un’epoca
di Nicoletta Alborino e Alessandra Malito

Finalmente rivalutato il simbolo di un’epoca. I romani cambiano idea sul monumento che negli anni è stato al centro di tantissime polemiche e proteste.

“Patriae unitati” “civium libertati” “All’unità della Patria” “Alla libertà dei cittadini”.
Si racchiude in queste due iscrizioni dei propilei il tema centrale di tutto il monumento.
Il Vittoriano ha suscitato infinite polemiche e sentimenti contrastanti: un fastidio per i romani, bellezza da fotografare per gli stranieri!
Con le sue decorazioni, le sue sculture, il bianco splendore dell’Altare della Patria, la sua maestosità, è l’espressione della società che lo progettò volendo esaltare l’unione tra gli italiani e lo Stato retto da Vittorio Emanuele II.
Bistrattato e incompreso per anni, il Vittoriano, quando ormai anche i critici d’arte più impietosi lo hanno riabilitato, torna a celebrare la festa della Repubblica. È infatti dal 2 giugno che romani e turisti possono circolare liberamente all’interno e all’esterno del monumento, affacciarsi da tutte le sue terrazze, ammirare i cimeli di tre musei: il museo del Risorgimento, in funzione dall’anno scorso, e quelli militari delle bandiere e del Milite Ignoto, aperti quest’anno.
Nessuno pensa più ad abbatterlo, ma al contrario, l’impegno è quello di continuare il processo di riscoperta di nuove ricchezze da visitare, come i suoi sotterranei.
Fu l’architetto G. Sacconi, ad avviare i lavori del monumento a Vittorio Emanuele II nel 1883.
La scelta dell’area a ridosso del Campidoglio, per la sua costruzione comportò la demolizione di parte del Colle Capitolino.
Altri palazzi furono smontati e ricostruiti altrove, mentre abitazioni private furono arbitrariamente distrutte tra cui la casa dove abitò Michelangelo.
Il monumento, simbolo dell’Italia, è dotato, alla testata della scalea, di gruppi di sculture bronzee raffiguranti il “Pensiero” e l’“Azione”, sui lati esterni, di due grandi fontane raffiguranti il Tirreno e l’Adriatico, e al sommo della scalea è ornato da una grande statua, personificazione di Roma a significare come negli ideali del Risorgimento non si potesse immaginare l’Italia unita senza Roma capitale. Infine il portico, con una fronte concava di sedici colonne e raffigurazioni delle “Scienze” alternate a trofei di guerra, gode di uno dei più suggestivi panorami della capitale proprio perché il Vittoriano sorge nel cuore di Roma.

 

Il Vittoriano