Le
Vie dell'arte PECHINO, BEIJING WORLD ART MUSEUM
GAMES AND ATHLETES IN THE ANCIENT WORLD BEIJING WORLD ART MUSEUM
DI PECHINO
28 LUGLIO 2008
30 GENNAIO 2009
di Olimpia De Caro
RIMARRÀ ESPOSTO dal 28 luglio
2008 al 30 gennaio 2009 presso il
Beijing World Art Museum di Pechino
il corredo della tomba del
famoso Atleta di Taranto [fine
VI - inizi V secolo a.C.], rinvenuta
intatta a Taranto in via Genova
nel 1959 e conservata presso
il locale Museo Archeologico,
senz’altro la più importante testimonianza
dell’arte funeraria
jonica di età arcaica e simbolo
del valore educativo e culturale
dello sport in ogni epoca. Il prezioso
corredo funebre dell’atleta
costituisce il nucleo fondamentale
dell’esposizione Games
and Athletes in the Ancient
World, realizzata dalla collaborazione tra
Italia e Cina in unione anche ad altri paesi,
nel segno della grande importanza
che riveste la sana competizione sportiva,
nell’aspirazione alla convivenza pacifica
tra i popoli. Per l’occasione è stata
realizzata una sofisticata copia in resina
ad alta densità del sarcofago originale in
tufo, ottenuta tramite alta tecnologia laser-
scanner. Al suo interno è collocata
una ricostruzione dello scheletro dell’atleta
derivante da accurati studi osteometrici.
Il corredo è composto dalle tre
anfore panatenaiche originali attribuibili
all’officina del Pittore di Kleophrades [V
secolo a.C.] e da una ricostruzione in ceramica
della quarta anfora, ottenuta in
base ai pochi frammenti superstiti, in esse
sono raffigurate una scena di corsa
con la quadriga, una gara di pugilato e
scene relative al pentathlon e, nella tecnica
a figure nere, l’immagine di Athena
Promachos [combattente], in onore della
quale si disputavano gli agoni. Le anfore
che hanno accompagnato oltre la morte l’atleta
tarantino, indicano che il giovane era
risultato vincitore nelle gare delle Grandi
Panatenee, che si svolgevano ad Atene ogni
quattro anni e che richiamavano in Grecia
giovani provenienti da tutte le aree di cultura
greca del bacino del Mediterraneo. Le
anfore, dette appunto “panatenaiche”, costituivano
l’ambito premio per i vincitori e
contenevano l’olio ricavato dagli uliveti sacri
dell’Attica. L’allestimento cinese prevede
una particolare teca per consentire la visione
del sarcofago anche ai diversamente
abili, e un sistema di pannelli con notizie,
documenti e due filmati, uno realizzato dalla
RAI e l’altro dalla BBC. Di questo valoroso
campione, per alcuni identificato con
Ikkos, atleta, filosofo pitagorico, ritenuto il
fondatore della medicina dello sport, si è
scoperto che aveva quasi 30 anni quando
morì, era alto circa1,70, statura rilevante per
l’epoca, era di costituzione forte e robusta
con muscoli molto sviluppati.
Le analisi accurate effettuate
sui resti ossei e sulla dentatura
dello scheletro hanno permesso
di stabilire che seguiva un regime
alimentare improntato
alle regole della scuola pitagorica,
caratterizzato da una dieta
rigorosa, molto ricca di proteine.
I resti umani rinvenuti
nella tomba di Taranto rappresentano
l’unica diretta testimonianza
di un atleta che ha
vissuto e praticato i giochi
olimpici nell’antica Grecia e
che rimane unico ed eccezionale
testimone a raccontare
l’autentico spirito agonistico
che animava le Olimpiadi, durante le
quali venivano sospese le guerre in tutta
la Grecia con una tregua denominata
Ekecheiria, tempo in cui si dovevano
troncare tutte le rivalità pubbliche e private,
e su nessuno poteva essere esercitata
violenza. Le Olimpiadi antiche inoltre
erano la manifestazione di un ideale
morale ed estetico al tempo stesso, ossia
l’atleta, figura che incarnava l’uomo
bello e virtuoso, ideale eroico a cui ispirarsi
grazie ai valori di cui lo sport era
considerato espressione. Questo evento,
che ha richiamato tanti visitatori, si inserisce
nell’ambito delle iniziative collaterali
ai XXIX Giochi Olimpici che prevedono,
tra le altre, l’esposizione di reperti
archeologici provenienti dai maggiori
musei del mondo, ma è senz’altro l’atleta
tarantino a captare una forte attenzione,
suscitando interesse specie sul
pubblico cinese, incuriosito dal suo fascino
arcano e misterioso.
|