MTM n°22
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 8 - Numero 1 - gen/apr 2009
Editoriale
 


Dott. Eugenio Raimondo
Il Dott. Eugenio Raimondo
Direttore scientifico e responsabile editoriale.


Anno 8 - Numero 1
gen/apr 2009

 




Grazie o mio dio che sono vivo
di Eugenio Raimondo

direttore@mtmweb.it

clowndottori con bambinoGrazie o mio dio che sono vivo. Vivo nel mio corpo, nei miei pensieri, nei miei desideri, nei miei amori.
Grazie perché sono vivo anche nei miei momenti di solitudine, di incertezze, di tradimenti, di dispiaceri.
Ma quando incontro il mio amico che non vede, oppure non cammina, non muove le mani, non può comunicare allora mi chiedo se anche lui vive. Essere poveri è una condizione sociale come essere ricchi.
Saper parlare, comunicare, è espressione di evoluzione culturale, sociale. Tu cieco non vedrai mai più il cielo, le stelle, la luna, le nuvole o gli occhi di una donna. Se Dio ti desse la vista a te basterebbe per poter essere vivo. Tu sei spastico, non riesci nemmeno a far star ferma la testa. La tua mente è sana e lucida ma il tuo corpo non ti segue. Ciò ti logora perché vorresti essere come gli altri, poterti pettinare, mangiare autonomamente, camminare da solo, correre su un prato. Se ti dessero ciò che la vita ti ha tolto cio ti basterebbe per essere vivo.
Tu sei un corpicino contorto, la testa piegata da un lato che mai si potrà piegare dall’ altro. Le tue gambe sottilissime, incrociate, dure e lignee, la pelle secca e irritata. Vorresti alleviare il prurito che provi sulla testa ma non riesci con le tue mani né la mamma comprende il tuo desiderio. Se sei fortunato qualcuno ti porterà a spasso a vedere il mondo a metà, altrimenti dovrai accontentarti di vedere il muro vicino al tuo letto e magari vivere una emozione al passaggio di una formica. E pensare che anche tu potevi essere bello, sano, innamorato. Forse ciò ti sarebbe bastato per essere felice. E tu paralizzato dalla testa per un incidente stradale. Conservi tutta la tua lucidità, i tuoi sentimenti, le tue emozioni. Sei impotente anche se volessi farla finita con la vita. Sono certo che poter avere il possesso del tuo corpo ti basterebbe per essere felice.
Ma noi che non viviamo tali condizioni perché non ci basta essere normali per essere felici. Per almeno una volta immaginiamo di essere ciechi, paralizzati, spastici, allettati. Ecco, io questo vorrei che facessimo.
Grazie Dio, io sono felice.