MTM n°23
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 8 - Numero 2 - mag/set 2009
Malattie rare
 


Daniela Concolino
Daniela Concolino
Ricercatore della Cattedra di Pediatria Università Magna Graecia di Catanzaro.
Referente del Centro Regionale Malattie Rare Pediatriche Regione Calabria


Anno 8 - Numero 2
mag/set 2009

 

Sebbene la malattia venga ancora oggi diagnosticata in età adulta i primi segni sono già presenti in età pediatrica con sintomi spesso generici, sovrapponibili ad altre malattie ed a volte non facili da individuare


Fino a pochi anni fa si potevano solo alleviare i sintomi della malattia, attualmente si dispone della terapia enzimatica sostitutiva [ERT] che permette di ottenere i migliori risultati quanto più precocemente viene iniziata.




La malattia di Fabry
Malattia rara con gravi conseguenze sulla qualità di vita che oggi può essere facilmente diagnosticata e curata
di Daniela Concolino

LA MALATTIA DI FABRY [detta anche di Anderson-Fabry] è un errore congenito del metabolismo, legato al cromosoma X, che fa parte delle cosiddette “patologie da accumulo lisosomiale”.
I lisosomi sono organelli cellulari all’interno dei quali sono localizzati enzimi deputati alla degradazione di molecole di “scarto” cellulare [glicoproteine, glicolipidi, glicosaminoglicani, glicogeno] con formazione di prodotti piccoli e riutilizzabili dalla cellula stessa. Il difetto di un enzima lisosomiale comporta un accumulo all’interno del lisosoma di sostanze che di norma sarebbero degradate con un conseguente progressivo danno cellulare.
La malattia di Fabry è causata dall’assenza dell’enzima lisosomiale alfa-galattosidasi A che conduce all’accumulo di un substrato chiamato Gb3 [globotriaosilceramide] principalmente nei lisosomi delle cellule endoteliali del sistema vascolare e in molti altri tessuti. Ciò comporta un danno progressivo di diversi apparati con un'ampia gamma di segni e sintomi a carico di numerosi organi fra cui rene, cuore e cervello.
Sebbene la malattia venga ancora oggi diagnosticata in età adulta i primi segni sono già presenti in età pediatrica con sintomi spesso generici, sovrapponibili ad altre malattie ed a volte non facili da individuare.
Le principali manifestazioni cliniche includono dolore, angiocheratomi [caratteristiche lesioni della cute], cornea verticillata [evidenti opacità della cornea], ipoidrosi [ridotta produzione del sudore] e spesso disturbi gastrointestinali, normalmente osservati nell’infanzia e nell’adolescenza. Primi segni di malattia possono essere stanchezza, dolori addominali, inappetenza, febbre, mal di testa, ronzii alle orecchie, intolleranza al caldo e al freddo e soprattutto dolori a mani e piedi, riferiti dai bambini come “bruciature” o “spilli”. Spesso la stanchezza è confusa con svogliatezza o pigrizia; le febbri ricondotte a “normali” episodi infettivi; i mal di testa associati alla sinusite; i dolori scambiati per dolori reumatici o dolori di crescita. Il dolore è uno dei sintomi più precoci, mentre generalmente la frequenza e la gravità degli altri sintomi aumentano con il progredire dell’età. Dai 10 anni in poi, più spesso nei maschi, compaiono le macchie cutanee [angiocheratoma] che, quando sono situate su glutei, cosce e inguine, arti inferiori come fosse una “mutandina”, rappresentano una chiara e facile indicazione diagnostica. In età adulta si evidenziano i danni più seri, a carico degli organi vitali [cuore, reni, sistema nervoso], con cardiomiopatie ipertrofiche, insufficienza renale, ictus.
La malattia di Fabry è una malattia rara, ancora oggi poco conosciuta e quindi sicuramente sottostimata. L’incidenza nella sua forma classica risulta essere di 1 su 117.000 [a livello mondiale], i registri europei segnalano 1.400-1.500 casi ed in Italia sono noti circa 300 pazienti. Considerando i pazienti affetti da forme più lievi, con prevalente coinvolgimento di un solo organo [varianti “atipiche”], è stato ipotizzato che la reale incidenza sia effettivamente molto più alta rispetto ai valori riportati precedentemente. La malattia di Fabry è causata da mutazioni nel gene, noto come gene GLA, che codifica per l’enzima alfa-galattosiadasi A. Il gene è localizzato sul cromosoma X, pertanto, la malattia ha una modalità di trasmissione Xlinked. Ciò significa che un maschio affetto trasmetterà quindi il gene responsabile della malattia a tutte le figlie femmine, mentre una femmina affetta potenzialmente lo trasmetterà indipendentemente dal sesso a metà dei suoi figli. La malattia si manifesta in entrambi i sessi sebbene nelle donne la sintomatologia compaia più tardivamente.
La diagnosi viene effettuata nei maschi dosando l’attività dell’enzima sul plasma o sui leucociti [da un prelievo di sangue periferico], mentre nelle femmine tramite la ricerca di mutazioni del gene GLA.
Se fino a pochi anni fa si potevano solo alleviare i sintomi della malattia, attualmente si dispone della terapia enzimatica sostitutiva [ERT] che permette di ottenere i migliori risultati quanto più precocemente viene iniziata.
Tale terapia è basata sulla somministrazione dell’enzima carente che, prodotto con le tecniche di biologia molecolare, è in grado di raggiungere ed entrare nelle cellule dove smaltisce il Gb3, il cui accumulo è responsabile delle manifestazioni cliniche della malattia. La ERT essendo basata sul principio di sostituire la normale attività enzimatica carente, deve essere effettuata in maniera continuativa per tutta la vita In Italia, fino ad oggi, la somministrazione del farmaco - un’infusione per via endovenosa della durata di 40 minuti circa, da eseguire ogni 14 giorni sotto stretto e costante controllo di personale infermieristico specializzato - veniva attuata solo ed esclusivamente in ospedale.
Da poco è possibile effettuare l’infusione a domicilio del paziente con l’aiuto di personale infermieristico specializzato mediante il programma chiamato fabry@home, che coniuga la possibilità di una terapia efficace ad una migliore qualità della vita grazie ad un’assistenza professionale specializzata e personalizzata.


NOTIZIE UTILI
CODICE MALATTIA RARA: RCG080
Fabry@home: la nuova frontiera della terapia enzimatica sostitutiva
Numero verde 800 088 210


Fabry@home

Fabry@home«Fabry@home: la nuova frontiera della terapia enzimatica sostitutiva» Da quest’anno, per le persone affette dalla Malattia di Fabry, non è più un sogno seguire la terapia a casa propria. È infatti possibile usufruire di un programma di assistenza domiciliare, totalmente gratuito, che prevede la consegna del farmaco e la somministrazione della terapia enzimatica sostitutiva da parte di un infermiere specializzato al domicilio, secondo il piano terapeutico previsto dal Centro Clinico. Il programma, battezzato Fabry@home, è supportato da Shire HGT azienda multinazionale biofarmaceutica produttrice del trattamento enzimatico sostitutivo ed è erogato da Domedica, società specializzata nell’assistenza domiciliare a pazienti cronici in terapie complesse. Obiettivo del servizio è migliorare la qualità di vita dei pazienti in quanto consente di seguire la terapia a casa propria, assistiti da infermieri specializzati, concordando i tempi secondo le proprie esigenze familiari, di lavoro o scolastiche. Il paziente che viene inserito nel programma ha a disposizione un servizio personalizzato, composto da un infermiere dedicato e da un centro di assistenza con personale medico, che riduce i disagi legati agli spostamenti presso il Centro Clinico per effettuare le infusioni migliorando l’aderenza al calendario infusionale.
Il programma Fabry@home è erogato in accordo e secondo le linee guida concordate con il medico specialista del Centro Clinico che ha in cura il paziente.
Per saperne di più è possibile contattare il numero verde 800 088 210