IL PERCORSO DI MEDIAZIONE
FAMILIARE NELL’ESPERIENZA
DEL CENTRO PER LA FAMIGLIA
“LA CASETTA”
di Monica Gioscia e Alessia Labbadia
LA MEDIAZIONE FAMILIARE è un percorso per la
riorganizzazione delle relazioni familiari in
vista della separazione o del divorzio o in seguito
ad essi. In un contesto strutturato il
mediatore, come terzo neutrale e con un formazione
specifica, sollecitato dalle parti,
nella garanzia del segreto professionale e in
autonomia dall’ambito giudiziario, si adopera
affinchè i genitori elaborino in prima
persona un programma di separazione soddisfacente
per sé e per i figli, in cui possano
esercitare la comune responsabilità genitoriale.
La mediazione è dunque un’alternativa
al conflitto, che si differenzia per modalità
e obiettivi sia dalla terapia familiare che dalla
consulenza legale. È un processo di “negoziazione”
in cui una terza persona aiuta le
parti in lite a concordare una soluzione mutualmente
accettabile ai loro problemi.
OBIETTIVI DELLA MEDIAZIONE FAMILIARE:
- ricostruire la comunicazione e il dialogo;
- capire i conflitti e superarli;
- evitare il coinvolgimento dei figli nelle dinamiche
conflittuali dei genitori;
- favorire l’esercizio di una genitorialità consapevole;
- elaborare un piano comune per la riorganizzazione
della vita familiare in conseguenza
alla crisi coniugale;
- ridurre il contenzioso dopo la separazione.
Il modello di mediazione familiare adottato
dal Centro La Casetta, prevede che le sedute
vengano condotte in co - mediazione da
un mediatore di formazione psicologica e un
mediatore di formazione giuridica. Il percorso
si svolge in 10-12 incontri della durata
di un’ora circa. Le sedute hanno una cadenza
di circa 15 giorni.
IL COLLOQUIO DI ACCOGLIENZA:
I mediatori illustrano alla coppia il percorso
di mediazione, individuandone l’ambito
d’azione e gli obbiettivi. In particolare si
preoccupano di chiarire che:
- La mediazione familiare è un percorso
per regolare i conflitti salvaguardando le
necessità e le esigenze affettive dei figli
- Non si propone di rimettere insieme la
coppia, ma solo di trovare degli accordi,
garantendo ai figli la possibilità di mantenere
un rapporto sereno con entrambi
i genitori
- Non si propone come una consulenza legale,
né sostituisce il provvedimento
giudiziario
- Il mediatore rappresenta un aiuto esterno
per riprendere a comunicare
- Il mediatore non prende decisioni per
nessuno e non obbliga ad accettare
compromessi che non convincono
- La mediazione garantisce la riservatezza
e l’autonomia della procedure legali di
separazione
- Il percorso si articola in 10-12 sedute al
massimo
- Ci sono regole di cortesia da rispettare
- Le parti sono invitate a rivolgersi ai rispettivi
legali ogni qualvolta ravvisino la
necessità di ricevere informazioni e chiarimenti
di carattere legale
- Le parti si impegnano a rispettare un dovere
di informazione, evitando di nascondere
informazioni rilevanti.
Ciascuna delle parti decide autonomamente
e liberamente se iniziare o meno il percorso.
In caso di consenso da parte di entrambi
i coniugi, gli stessi sottoscriveranno
un accordo di partecipazione alla mediazione,
impegnandosi al rispetto delle regole sopra
enucleate. Ciascuna parte potrà interrompere
il percorso in ogni momento.
STESURA DELL’ACCORDO:
Il mediatore stende una bozza dell’accordo
raggiunto dalla coppia.
Si tratta di un programma, contenente tutti
gli accordi presi dalle parti nel rispetto dei loro
interessi personali e degli interessi dei figli.
L’accordo sottoscritto da entrambi i coniugi
avrà valore di scrittura privata e verrà trasmesso
ai rispettivi legali, i quali provvederanno
ad inserirlo nel ricorso congiunto da
depositare in tribunale.
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