Le
Vie dell'arte di Olimpia De Caro
MACHINA. TECNOLOGIA DELL’ANTICA ROMA
UNA MOSTRA INTERATTIVA, didattico-scientifica,
davvero singolare e particolarmente
interessante è stata ospitata a Roma,
presso il Museo della Civiltà Romana
fino al 5 aprile 2010. Si tratta di una
esposizione ricca di spunti e riflessioni
che mette in luce un volto inedito del nostro
passato. Per la prima volta sono svelati
al pubblico i segreti delle macchine
che hanno contribuito alla creazione e alla
grandezza dell’Impero Romano. Tecnologia,
marchingegno, ordigno, congegno
a inganno ma anche ponte, macchina
da guerra e d’assedio: tutti questi significati
sono racchiusi nella parola latina
“machina”. Si avvale infatti dell’emblematico
titolo Machina. Tecnologia
dell’antica Roma questa rassegna che offre
al visitatore l’eccellenza delle scoperte
tecnologiche: strumenti ideati per le
arti e i mestieri, manufatti che si usavano
ai tempi degli antichi romani nella vita
quotidiana e nei processi produttivi in
ogni settore.
Dopo l’inaugurazione a Roma e altri allestimenti
previsti in Italia, la mostra sarà
ospitata anche da istituzioni museali all’estero,
attraverso un lungo itinerario
che si snoderà per tutto il 2011. Un pregevole
catalogo, curato dalla dott.ssa Giuseppina
Pisani Sartorio costituisce un
adeguato corollario a tutta l’esposizione.
Lungo il percorso sfilano oltre 100 esempi di
tecnologia suddivisi tra reperti archeologici,
ricostruzioni virtuali, macchine, meccanismi
e opere in scala. Si potranno ammirare
47 calchi dalla collezione del Museo della
Civiltà Romana e 32 frammenti, tra cui degli
inediti provenienti dall’Antiquarium comunale
di Roma, che arricchiscono e completano
la mostra e che documentano come
anche allora fossero in uso macchinari di
una certa complessità. Alcune macchine sono
state ricostruite ex novo in scala dall’artigiano
fiorentino Gabriele Niccolai, in base
agli studi sui reperti rinvenuti e a modelli
virtuali elaborati da ricercatori universitari,
e sono esposte per essere toccate e anche
usate per meglio capire il principio tecnologico
che è alla base del loro funzionamento.
I settori esplorati in mostra sono undici:
1. Misurazione del tempo e dello spazio;
2. Tecnologia delle costruzioni; 3. Tecnologia
idraulica; 4. Tecnologia militare; 5.
Tecnologia nelle comunicazioni e nei trasporti;
6. Tecnologia nella medicina; 7. Tecniche
nella metallurgia e nella falegnameria; 8.
Tecniche nella lavorazione del vetro e dell’argilla;
9. Tecnologia in agricoltura; 10. Tecniche
artistiche; 11. Tecnologia negli strumenti
musicali, del divertimento e tempo libero.
Nella sezione della medicina e delle
tecniche chirurgiche, è interessante scoprire
come i Romani siano stati i primi ad
introdurre un’invenzione fondamentale
e necessaria: l’ospedale da campo, il valetudinarium,
che diventerà poi un edificio
in muratura. Inoltre l’uso della medicina
praticata nell’antica Roma, considerando
anche il modesto bagaglio
scientifico acquisito dalla cultura greca,
meraviglia sia per il grado d’abilità raggiunto,
sia per gli strumenti, molto simili
a quelli attuali, utilizzati per le malattie
più comuni.
In sintesi la mostra si propone come un
interessante excursus che consente un
momento di riflessione sul passato, per
collegarsi alla realtà presente e proiettarsi
nel futuro, attraverso la riscoperta delle
nostre radici culturali. Altro pregio dell’esposizione,
articolata in tante particolari
sfaccettature, è quello di mettere in risalto
come, oltre all’organizzazione politica
e militare, il valore della tecnologia si
sia rivelato strategico per lo sviluppo dell’impero,
facendo emergere aspetti e
problematiche che non sono di poco valore
per la contemporaneità.
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