NUOVI POVERI: ANCHE GLI ANIMALI?
I benefici che gli animali ci donano sono tanti e documentati, diverse ricerche
hanno dimostrato che gli animali non solo ci fanno muovere, socializzare,
ci fanno compagnia, ci fanno vivere meglio ma fanno guarire persone malate.
Il valore terapeutico degli animali è ampiamente riconosciuto.
di Claudia Di Bari
POVERI! ANCHE GLI ANIMALI, coinvolti in
questa guerra silenziosa che si combatte
ogni giorno tra le mura domestiche.
Gente comune, fino a ieri capaci di sopravvivere, più
che dignitosamente. I nuovi poveri non vivono necessariamente
nelle periferie degradate ma vicino a noi.
Spesso famiglie che hanno avuto fino a pochi anni
prima un ottimo o discreto stipendio, che gli permetteva
di vivere una vita dignitosa all'improvviso stravolta
dall'economia dell'euro, dalla cassa integrazione, dalla
perdita del lavoro o semplicemente sono invecchiati
e con le loro misere pensioni non riescono più a sopravvivere
se non aiutatati dai loro figli.
Allora? Poveri e soli! Soprattutto perché anche la compagnia
di un piccolo animale diventa un lusso!
Se non c'è sostentamento per loro, come possono accudire
un cane, un gatto, pensare alla loro salute? Ai
loro bisogni? E quindi troppo facilmente si rinuncia a
loro. Eppure esistono capitolati interi sulla famosa
pet-therapy (ovvero terapia con gli animali) e dei suoi
benefici. I benefici che gli animali ci donano sono
tanti e documentati, diverse ricerche hanno dimostrato
che gli animali non solo ci fanno muovere, socializzare,
ci fanno compagnia, ci fanno vivere meglio; ma fanno
guarire persone malate. Il valore terapeutico degli animali
è ampiamente riconosciuto. È assodato ormai
che prendersi cura di un animale può calmare l'ansia,
può trasmettere calore affettivo aiutare a superare lo
stress, la depressione, la solitudine. Prendiamo ad
esempio, due categorie a mio giudizio più sensibili al
problema: gli anziani e i bambini. Negli anziani spesso
la fa da padrona la "DEPRESSIONE", si sentono inutili,
tristi, hanno perso l'interesse per tutto, per il cibo la
famiglia, la vita, e giorno per giorno sono lì in attesa
della morte. L'animale con i suoi movimenti gioiosi, il
bisogno di coccole, di giocare riesce a superare quella
barriera che le persone mettono con il mondo intero.
Le costringe ad alzarsi dal letto, dalla poltrona per potergli
dare da mangiare, per giocare con loro e portarli
al parco. Spingono cosi alla socializzazione, ma soprattutto
a prendersi cura di loro e con questo dare un
senso alla loro vita.
Accompagnano la crescita dei bambini, con la loro
presenza rafforzano la loro autostima, educano alla
diversità, al rispetto per la natura e a sviluppare in
loro responsabilità, sensibilità. Gli animali non parlano
e proprio per questo i bambini si sforzano d'interpretare
i loro bisogni, le loro manifestazioni di affetto, rabbia
ecc. Insomma li spingono a relazionarsi; beneficiandone
sia a livello psicologico che educativo.
ALLORA. Pensare un paese, un anziano, un bambino
senza animali o meglio dover rinunciare a loro perché
questa crisi sta mettendo in ginocchio un paese intero,
vuol dire togliere una delle poche gioie che la natura
ci ha regalato, lo scodinzolio felice di un cucciolo, il
suo gioco, la sua compagnia che anche solo per un attimo
ti fanno dimenticare i problemi e riaccendere il
sorriso.
Queste problematiche rallentano di gran lunga l'adozione
di nuovi cuccioli o di adulti e anziani, magari
costretti a vivere una vita in gabbia e ad ingrassare
canili già sovraffollati.
Persone anziane di solitudine muoiono, randagi muoiono
soli in una gabbia! Sarà per questo motivo che
l'accoppiata "cane-anziano", è vincente! Come anche
"cucciolo-bambino" per crescere nella vita insieme!
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