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Heide
De Togni
Dottore in chimica e tecnologie farmaceutiche
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Le fibre alimentari solubili
prebiotiche nella dieta durante le terapie antibiotiche
di Heide De Togni
I colonic foods stimolano
e influenzano selettivamente lo sviluppo e l’attività di
specifici batteri nell’intestino, migliorandone la salute.
Nel numero precedente abbiamo affermato
che l’intestino può essere definito il nostro «cervello
inferiore» in quanto reagisce, come quello «superiore»,
ad ogni tipo situazione emozione e stress. Mantenere l’eubiosi intestinale
attraverso l’integrazione con i probiotici è importante quanto
l’utilizzo di sostanze definite Prebiotiche o colonic foods, ingredienti
alimentari in grado di stimolare e influenzare selettivamente lo sviluppo
e l’attività di specifici batteri nell’intestino, migliorandone
la salute.
Le fibre alimentari solubili sono tra le fibre, le più interessanti
in quanto resistono alla digestione del tratto superiore dell’intestino,
ma vengono degradate dalla microflora residente nella porzione ceco-colonica,
che possiede gli enzimi adeguati alla demolizione della loro struttura
polimerica.
La viscosità e la fermentabilità sono parametri considerati
responsabili dell’effetto fisiologico delle fibre. La fermentazione
delle fibre solubili, operata dalla flora batterica, si traduce in un
aumento della biomassa batterica e nella produzione di acidi grassi a
corta catena (SCFA).
Molti ricercatori, inoltre, hanno dimostrato che con l’utilizzo
di fibre come l’inulina e la fibra d’acacia, si riesce a decuplicare
la percentuale della flora fecale di Bacteroides, Bifidobacterium e Lattobacilli,
ceppi che appartengono ad un gruppo di microrganismi estremamente benefici
per la salute umana.
L’attività prebiotica delle fibre solubili quindi, favorisce
la crescita e lo sviluppo equilibrato della flora microbica intestinale,
ottimizza il processo digestivo, facilita il transito intestinale ed il
conseguimento del senso di sazietà, nell’ambito di diete
finalizzate alla riduzione del peso.
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