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Paola Papisca
La Lex Julia De
Adulteris puniva tutti
i rapporti che una
donna avesse avuto
al di fuori del
matrimonio non solo
se la donna era
coniugata ma anche
se era vergine o vedova
Sul retro della
maschera, non visto,
un soldato romano
armato, era già pronto
ad eseguire la
condanna, da cui
la credenza popolare
che attribuisce alla
Bocca della Verità
la capacità di mordere
la mano dei bugiardi.
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L’adulterio e... la bocca
della verità
di Paola Papisca
Nell’antica
Roma per adulterio venivano inflitte pene severissime a cui era impossibile
sottrarsi. La donna romana nel suo cammino verso l’emancipazione,
sotto Augusto, riuscì a farsi strada su molti fronti tranne sulle
punizioni che le venivano inflitte per adulterio: la Lex Julia DeAdulteris,
fatta approvare dallo stesso Augusto, puniva tutti i rapporti che una
donna avesse avuto al di fuori del matrimonio, non solo se la donna era
coniugata ma anche se era vergine o vedova. Una delle più antiche
punizioni era rappresentata dal «taglio della mano». Alla
colpevole, condotta dinanzi ad una maschera marmorea, veniva pubblicamente
chiesto di proclamare la propria innocenza giurando con la mano nella
bocca di marmo, una sorta di macchina della verità. Naturalmente
si trattava di una farsa, infatti sul retro della maschera, non visto,
un soldato romano, armato era già pronto ad eseguire la condanna,
da cui la credenza popolare che attribuisce alla Bocca della Verità
la capacità di mordere la mano dei bugiardi. Si narra che una di
queste donne riuscì a «farla in barba» alla legge.
Accusata di tradimento e condotta al patibolo, in procinto di subire la
condanna, veniva raggiunta ed abbracciata da un giovane fin troppo preoccupato
per la sua sorte. La colpevole prontamente giurava che nessun uomo, eccezion
fatta del marito e del ragazzo al suo fianco, l’avevano mai toccata
riuscendo in tal modo a sottrarsi alla punizione.
Che diavolo quella donna!
La bocca della verità
La Bocca della Verità è un grande chiusino di cloaca, scolpito
a maschera umana collocata a sinistra del portico che precede la Chiesa
di Santa Maria in Cosmedin ed è senz’altro una delle testimonianze
più antiche della Roma dei Cesari.
La si può raggiungere seguendo le indicazioni per il Campidoglio,
in pieno centro storico, dove un tempo sorgeva il Campo Boario.
Tra le tante meraviglie che Roma custodisce, questa maschera avrebbe forse
nel tempo perso di notorietà se, negli anni ‘50, la proiezione
del film Vacanze Romane non l’avesse repentinamente riportata alla
ribalta.
Il film di successo, che narra la storia di un giornalista americano (Gregory
Peck) e di una principessa moderna (Audrey Hepburn) che si ribella all’etichetta
di corte per visitare Roma, vede i due protagonisti insieme sperimentare
quella sorta di «Macchina della Verità».
Grazie al cinema!
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