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Dott. Marco Brunori
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Le cefalee.
Una
patologia di confine ad elevato costo sociale
del Dott. Marco Brunori Specialista in Odontostomatologia
Il
mal dl testa costituisce un’esperienza universale: chiunque l’ha
vissuta almeno una volta nel corso dell’esistenza e pur non essendo
una malattia «rischiosa», può compromettere seriamente
la qualità della vita. Esistono varie forme di cefalee, le primarie
o essenziali come l’emicrania, la cefalea a grappolo o
quella tensiva, e quelle secondarie ad altre patologie
come l’ipertensione arteriosa, le malattie metaboliche, ecc... Il
quadro comune è rappresentato da un dolore localizzato al capo,
provocato dalla stimolazione di strutture intracraniche sensibili al dolore.
L’innervazione di tali strutture avviene principalmente attraverso
il nervo trigemino.
•L’EMICRANIA è caratterizzata da unilaterità
del dolore, pulsatilità, aggravamento durante lo sforzo fisico
e spesso nausea e foto/fonofobia. È spesso legata a variazioni
ormonali e può presentarsi cono senza «aura», ovvero
disturbi neurologici con alterazioni visive e sensoriali che anticipano
l’attacco emicranico vero e proprio.
•LA CEFALEA A GRAPPOLO è meno frequente
e interessa per lo più il sesso maschile con dolori di intensità
severa, unilaterale, in sede orbitaria, sovraorbitaria e temporale, della
durata di 15-180 minuti senza trattamento. Questo disturbo tende a ripetersi
con una certa ciclicità e sono in genere associate a lacrimazione,
sudorazione, miosi, rinorrea.
•LA CEFALEA DI TIPO TENSIVO è il mal di
testa più comune con sensazione di compressione o di costrizione
di intensività lieve o media. È bilaterale, non aggravato
dall’attività fisica, ha una durata che va dai 30 minuti
ai sette giorni e spesso presenta una aumentata dolorabilità dei
muscoli pericranici alla palpazione. Questo dolore di tipo gravativo è
quasi sempre fronto-temporale con o senza coinvolgimento occipitale. In
questo mal di testa di tipo tensivo sono presenti spesso disfunzioni dell’articolazione
temporo-mandibolare, ansia, depressione, stress muscolari. Da questo quadro
si evince come alcuni di questi sintomi possono essere riscontrabili anche
in molti pazienti odontoiatrici a cui spesso il dentista non presta la
giusta attenzione. È molto importante infatti per l’odontoiatria
conoscere, a livello anamnestico, la presenza di questi problemi anche
per essere sicuri che il proprio intervento orale non sia causa dei sintomi
muscolo tensivi.
Le cefalee, le nevralgie craniche ed i dolori facciali necessitano spesso
di approfondimenti diagnostici di pertinenza sempre più specialistica,
interessando quindi anche lo specialista in odontostomatologia.
Oltre il 60% della popolazione italiana è colpita almeno una volta
l’anno da un attacco di mal di testa. Il 60% dei soggetti affetti
da emicrania, presenta uno o più episodi mensili di intensità
severa, il che corrisponde ad un grado variabile di disabilità
correlata alla malattia, che si ripercuote sull’ attività
produttiva e/o sociale del soggetto.
L’abuso dei farmaci e l’autoprescrizione rappresenta un rischio
notevole in quanto i pazienti sono spesso portati ad aumentare di volta
in volta il dosaggio per ottenere sempre lo stesso effetto con conseguenti
problemi di assuefazione ed effetti rimbalzo. Il mal di testa, quindi,
è un disturbo che non va sottovalutato in quanto potrebbe essere
la spia di altre malattie, di allergie, di posture sbagliate o di alimenti
non tollerati (contenenti ad esempio amine, glutammato di sodio o nitrati).
L’industria farmaceutica, in questi ultimi anni, è in continua
ricerca di prodotti sempre più efficaci per il controllo del dolore
e con minori effetti collaterali possibili. Gli antidepressivi, gli ergotaminici,
i calcio antagonisti e soprattutto i triptani rappresentano i farmaci
di nuova generazione.
L’odontoiatria del terzo millennio dovrebbe guardare maggiormente
fuori bocca e quindi conoscere e contribuire all’approfondimento
diagnostico delle cefalee, in quanto alcune di esse sono di sua effettiva
pertinenza.
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