MTM n°4

 

MEDICAL TEAM MAGAZINE - Anno 2 - Numero 2 - mar/apr 2003

 


Pagina scientifica
 


Dott. Marco Brunori
Dott. Marco Brunori

 


Le cefalee.
Una patologia di confine ad elevato costo sociale
del Dott. Marco Brunori Specialista in Odontostomatologia

Il mal dl testa costituisce un’esperienza universale: chiunque l’ha vissuta almeno una volta nel corso dell’esistenza e pur non essendo una malattia «rischiosa», può compromettere seriamente la qualità della vita. Esistono varie forme di cefalee, le primarie o essenziali come l’emicrania, la cefalea a grappolo o quella tensiva, e quelle secondarie ad altre patologie come l’ipertensione arteriosa, le malattie metaboliche, ecc... Il quadro comune è rappresentato da un dolore localizzato al capo, provocato dalla stimolazione di strutture intracraniche sensibili al dolore. L’innervazione di tali strutture avviene principalmente attraverso il nervo trigemino.
L’EMICRANIA è caratterizzata da unilaterità del dolore, pulsatilità, aggravamento durante lo sforzo fisico e spesso nausea e foto/fonofobia. È spesso legata a variazioni ormonali e può presentarsi cono senza «aura», ovvero disturbi neurologici con alterazioni visive e sensoriali che anticipano l’attacco emicranico vero e proprio.
LA CEFALEA A GRAPPOLO è meno frequente e interessa per lo più il sesso maschile con dolori di intensità severa, unilaterale, in sede orbitaria, sovraorbitaria e temporale, della durata di 15-180 minuti senza trattamento. Questo disturbo tende a ripetersi con una certa ciclicità e sono in genere associate a lacrimazione, sudorazione, miosi, rinorrea.
LA CEFALEA DI TIPO TENSIVO è il mal di testa più comune con sensazione di compressione o di costrizione di intensività lieve o media. È bilaterale, non aggravato dall’attività fisica, ha una durata che va dai 30 minuti ai sette giorni e spesso presenta una aumentata dolorabilità dei muscoli pericranici alla palpazione. Questo dolore di tipo gravativo è quasi sempre fronto-temporale con o senza coinvolgimento occipitale. In questo mal di testa di tipo tensivo sono presenti spesso disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare, ansia, depressione, stress muscolari. Da questo quadro si evince come alcuni di questi sintomi possono essere riscontrabili anche in molti pazienti odontoiatrici a cui spesso il dentista non presta la giusta attenzione. È molto importante infatti per l’odontoiatria conoscere, a livello anamnestico, la presenza di questi problemi anche per essere sicuri che il proprio intervento orale non sia causa dei sintomi muscolo tensivi.
Le cefalee, le nevralgie craniche ed i dolori facciali necessitano spesso di approfondimenti diagnostici di pertinenza sempre più specialistica, interessando quindi anche lo specialista in odontostomatologia.
Oltre il 60% della popolazione italiana è colpita almeno una volta l’anno da un attacco di mal di testa. Il 60% dei soggetti affetti da emicrania, presenta uno o più episodi mensili di intensità severa, il che corrisponde ad un grado variabile di disabilità correlata alla malattia, che si ripercuote sull’ attività produttiva e/o sociale del soggetto.
L’abuso dei farmaci e l’autoprescrizione rappresenta un rischio notevole in quanto i pazienti sono spesso portati ad aumentare di volta in volta il dosaggio per ottenere sempre lo stesso effetto con conseguenti problemi di assuefazione ed effetti rimbalzo. Il mal di testa, quindi, è un disturbo che non va sottovalutato in quanto potrebbe essere la spia di altre malattie, di allergie, di posture sbagliate o di alimenti non tollerati (contenenti ad esempio amine, glutammato di sodio o nitrati). L’industria farmaceutica, in questi ultimi anni, è in continua ricerca di prodotti sempre più efficaci per il controllo del dolore e con minori effetti collaterali possibili. Gli antidepressivi, gli ergotaminici, i calcio antagonisti e soprattutto i triptani rappresentano i farmaci di nuova generazione.
L’odontoiatria del terzo millennio dovrebbe guardare maggiormente fuori bocca e quindi conoscere e contribuire all’approfondimento diagnostico delle cefalee, in quanto alcune di esse sono di sua effettiva pertinenza.