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Acqua Suio.
L’Acqua Minerale Naturale con bassissimo contenuto di Sodio e ricca
di Magnesio
di Antonio Cavallo
L’acqua
Suio è un’acqua minerale dalle qualità davvero uniche.
La fonte è posta alle estremità meridionali del Lazio in
una terra con un passato geologico ricco di attività vulcanica
che ha donato all’Acqua Suio preziosi elementi chimici.
Già nell’antichità i Romani avevano compreso la salubrità,
le proprietà curative e benefiche dell’Acqua Suio. Infatti,
costruirono, non lontano dallo stabilimento Proves, produttore dell’Acqua
Suio, le «Antiche Terme Romane di Vescia» le cui vestigia
sono ancora visibili.
Il residuo fisso di 525 mg/lt., la presenza di una percentuale di magnesio
di ben 45,15 mg/lt. e il bassissimo contenuto di sodio, pari ad appena
4 mg/lt., hanno fatto sì che l’Acqua Suio ottenesse importanti
riconoscimenti da parte del Ministero della Salute quali:
• Stimola la digestione
• Può favorire le funzioni epato-biliari;
• Può avere effetti diuretici. Il magnesio, presente in Acqua
Suio in quantità considerevoli, è un elemento importante
nell’attività del cervello, dei nervi e dei muscoli, capace
di svolgere funzioni lassative e deprimenti del sistema nervoso e quindi
indispensabile all’integrità funzionale dell’apparato
neuromuscolare.
La qualità dell’Acqua Suio è ancora testimoniata dal
fatto che lo stabilimento presso cui è imbottigliata è situato
in una zona incontaminata e ciò fa sì che non si riscontrino
in essa elementi chimici dannosi. Infatti, dalle analisi effettuate dall’Università
Federico II di Napoli, Dipartimento di Chimica Farmaceutica e Tossicologia,
non risultano essere presenti nitriti, ammoniaca, litio, ferro, manganese
e soprattutto sono totalmente assenti i nitrati.
La Proves, inoltre, particolarmente attenta alla salvaguardia dell’ambiente,
ha realizzato una bottiglia in PET color azzurro perlato totalmente riciclabile.
Acqua Suio si presenta in tre gusti «Light» (Naturale), «Soft»
(Appena Frizzante) e «Drink» (Frizzante) e in due formati
PET da 1,25 lt e da 0,50 lt.
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Vito Scalisi |
Acqua, fonte di
ispirazione filosofica.
Classificazioni contemporanee
di Vito Scalisi
Dalle proprietà divine attribuitegli
dagli antichi, all’elemento primo (sostrato permanente di cui tutte
le cose sono costituite, «primo inizio del divenire e termine ultimo,
procedendo verso il quale esse si distruggono» Metafisica, 938B
6-10) nella ricostruzione della realtà adoperata da Talete di Mileto
(Mileto secc. VII-VI a.C), l’acqua ha da sempre suscitato un estremo
interesse sia per le sue proprietà fisiche che per quelle di natura
trascendentale, nella mente di pensatori di ogni epoca.
Se la sua importanza fisica deriva tutta dall’essenzialità
per la sopravvivenza della specie umana (il corpo umano ne contiene per
il 60-70 % del suo peso, contenuta in gran parte nel tessuto magro), le
sue proprietà, per così dire, “sofiche” si fondano
sulla mirabilità della sua ontologia. Fonte di ispirazione per
studi e mirabili immagini rimaste storiche: di lei Eraclito di Efeso (550
ca - 480 ca a.C.) si servì per descrive l’impossibilità
di discendere per due volte «nelle acque dello stesso fiume»
affermando cosi la teoria del «tutto scorre» (pànta
rhêi). Sempre all’acqua si può far discendere la nascita
della più famosa esclamazione archimedea: eureka! Nata durante
un bagno in vasca dell’inventore siracusano, dopo aver constatato
la spinta che l’acqua produceva verso l’alto, del suo corpo
(Principio di Archimede). Entusiasta dell’intuizione, Archimede
(Siracusa 287-212 a.C.) si precipitò fuori abitazione, completamente
nudo, esclamando l’emblematica parola.
L’acqua vista nella sua estrema divisibilità e plasticità:
da goccia a lago a pioggia, a fiume, a mare, ecc... rimane ancora oggi
oggetto di studi eccelsi e le classificazioni che di essa vengono proposte
sono molteplici. Acqua da bere. L’effetto dissetante che l’acqua
produce quando viene assunta dal corpo umano è senz’altro
l’aspetto che più di ogni altro le ha donato tanti meriti.
Ma non ogni acqua può essere assimilata ad altre per effetti benefici
e depurativi del corpo umano. La prima classificazione che ne viene proposta
differenzia l’acqua in:
-Acqua potabile: è la comune acqua del rubinetto. «Dovrebbe»
essere un’acqua naturale, con residuo fisso a 180° C di circa
500 milligrammi/l (mediominerale) e con buone caratteristiche organolettiche.
- Acque da tavola: comuni acque potabili ma che non contengono particolari
minerali dannosi per la nostra salute (piombo, selenio, arsenico, ecc.).
-Acque dietetiche: particolari acque minerali (distribuite in bottiglia
e non) e capaci di avere delle proprietà dietetiche curative, sia
per stati fisiologici (allattamento, sport, ecc.) che per stati patologici
(coliti, ipertensione, dispepsie. ecc.).
L’acqua infine come purificatrice da colpe e passioni, come canta
un Salmo di Davide: «Come la cerva assetata sospira la fonte dell’acqua
viva, così l’anima mia sospira te, o Signore».
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