MTM n°6
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 2 - Numero 5/6 - set/dic 2003

Diversamente abili
 


Vito Scalisi
Vito Scalisi


Mondi sommersi

Chi sono e quanti sono i disabili? Quali i loro bisogni e le loro esigenze?
Per la Provincia di Roma un nuovo anno per i diversamente abili.
Intervista all’ On. Tiziana Biolghini Consigliere
Delegato all’handicap della Provincia di Roma
di Vito Scalisi

On. Tiziana BiolghiniOggi vivo l’emozione di questa Delega
conferitami dal Presidente Enrico Gasbarra.
Grazie a quest’incarico, posso così occuparmi
«a pieno titolo» di una classe di cittadini che si inserisce
in una complessa lotta per la conquista dei diritti sociali
.

Come nasce in Tiziana Biolghini la passione per la politica e il suo impegno nel sociale?
È davvero complesso trovare un incipit che possa in qualche modo essere definito come causa di quello che sono oggi. Senz’altro la prima esperienza lavorativa significativa che mi ha coinvolto e cambiata è stata quella all’Ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà. Ho vissuto personalmente tutta la violenza dell’istituzione, conoscendo centinaia di persone a cui era stata “strappata” letteralmente l’anima e la mente.
Sin da giovanissima comunque mi sono occupata di politica e da subito sono stata impegnata in movimenti di volontariato, tra i più importanti senz’altro i sei mesi in Irpinia come responsabile dei gruppi del Comune di Roma.
Sono stata eletta per la prima volta in Consiglio Provinciale nel ’95 con Giorgio Fregosi, successivamente Presidente della Commissione Cultura e Politiche Sociali e rieletta infine durante la Presidenza di Moffa. Oggi vivo l’emozione di questa Delega conferitami dal Presidente Enrico Gasbarra. Grazie a quest’incarico, posso così occuparmi «a pieno titolo» di una classe di cittadini che si inserisce in una complessa lotta per la conquista dei diritti sociali.
Cosa mi dice a proposito del nuovo piano sulla mobilità?
La Provincia ha preparato un grande piano per il trasporto dei disabili, rivisitandone uno della precedente Giunta. Però il piano si presentava molto carente: la parte affidata alla ricerca era quasi inesistente e il disegno culturale si presentava come offensivo nei confronti delle comunità composte dai diversamente abili, prevedendo, ad esempio, il trasporto solo per i disabili motori escludendo sensoriali, psichici e persino bambini.
Il nostro nuovo piano non mette da parte nessuno, includendo anche chi temporaneamente, a causa ad esempio di una frattura, non è in condizioni di guidare un mezzo privato.
Ed ancora: il piano precedente prevedeva il trasporto solo per le questioni legate alle cure sanitarie, per questioni scolastiche o di lavoro, nella nostra proposta abbiamo invece inserito anche il tempo libero e quindi trasporti per questioni sportive.
Sarà attivato un servizio a chiamata con un call center dove prenotare il mezzo. Prevediamo mezzi con ingressi sia di lato che posteriori…
Quale situazione ha trovato nei Comuni?
Una situazione catastrofica. Nel Comune di Lariano, ad esempio, esiste una realtà associativa costretta ad autotassarsi per pagare gli A.i.c. [assistenti educativi culturali o assistenti di base delle scuole d’obbligo per i bambini disabili]. A Monte Celio è presente un centro diurno per diversamente abili sia psichici che sensoriali, gestito da Suor Angela, costretto a pagarsi l’affitto e la mensa lavorando fuori dal centro. Pensate che in dieci anni hanno ottenuto solo dieci milioni, una situazione vergognosa. Si trovano a gestire inoltre locali che non permettono di valorizzare il potenziale umano, culturale e sociale che esiste in quel Centro.
Quali saranno i primi passi da compiere?
Ritengo che la prima cosa da fare sarà quella di realizzare un censimento in grado di fornirci un valore esatto del numero dei disabili presenti nella nostra Provincia.
Un censimento che sarà laborioso, preceduto dalla ricerca di terminali giusti: medici di base, associazioni, scuole, parrocchie, ecc. Bisognerà quindi costituire una Anagrafe per capire chi sono e di cosa hanno bisogno realmente i diversamente abili.
La seconda sarà quella di costruire una grande rete telematica di tutte le Associazioni e, attraverso di essa, fornire tutte le informazioni utili: dai bandi, alle opportunità di lavoro, al collocamento speciale, alle opportunità di sport per disabili, di tempo libero, di attività di teatro integrato.
I tempi di attuazione potrebbero rivelarsi lunghi…
No, perché sto lavorando contemporaneamente ai passaggi in commissione, tutto nello stesso mese.
Di quali fondi disponete per il piano di mobilità?
Verrà finanziato all’inizio con un milione e settecento mila euro per arrivare poi a quattro milioni e cinquecento mila euro l’anno.
Quali rapporti ha con il Comune di Roma, la Regione Lazio e le Asl?
Con la Regione non ho ancora avuto alcun contatto. Dal Comune e in particolare da Ileana Argentin, ancora prima che mi fosse conferita la delega, ho ricevuto tanti consigli e suggerimenti su come muovermi. Ho intenzione di realizzare una serie di incontri con i Comuni capofila dei piani di zona socio-sanitari, chiamando anche le Asl a partecipare, per comprendere quali sono le politiche, che riguardano da vicino la disabilità, messe in atto nel corso degli ultimi anni. Ho già ricevuto purtroppo notizie non confortanti da alcune Asl, che hanno tagliato di netto la prestazione di servizi per disabili di tipo psichiatrico, logopedico, ecc. dopo il compimento della maggiore età.
Questa Provincia presenta un sommerso incredibile.
Mi è già pervenuta una denuncia dall’Associazione Arcobaleno di Velletri dove è stato inaugurato un nuovo mercato senza che sia stato previsto lo spazio di passaggio per i carrozzati tra un banco e l’altro e sono diminuiti fortemente i posti macchina per i cittadini disabili. È gravissimo che nelle nuove opere noi continuiamo a riprodurre antiche barriere architettoniche.


PROVINCIA

FORUM REGIONALE PER L’ANNO EUROPEO DELLA PERSONA CON DISABILITÀ
Presentato dalla Provincia di Roma il nuovo piano in difesa dei diritti dei diversamente abili

Un duplice obiettivo: «da una parte realizzare le pari opportunità e il riconoscimento di tutti i diritti dei cittadini diversamente abili e dall’altra valorizzare le politiche culturali dell’integrazione: contaminarsi, incontrarsi, riconoscere ed apprezzare le diversità è anche accettare “l’altro” che è dentro di noi”. Così Tiziana Biolghini inaugura una vera e propria trasformazione del modo di pensare e agire negli interessi dei portatori di handicap psico-fisici. “Appena insediata, la nuova struttura del servizio handicap della Provincia di Roma ha verificato l’assenza di una anagrafe della disabilità: quanti sono, dove vivono e soprattutto che bisogni hanno. Compito primario risulta essere quindi la realizzazione di un censimento e la costituzione di un Osservatorio da realizzare in collegamento fra il mondo dell’associazionismo e i servizi sociali dei Comuni.”
Un ruolo centrale, dunque, che la Provincia assegna alle numerose associazioni non-profit impegnate nel territorio, di cui vuole essere nel tempo punto di raccordo per proposte e suggerimenti. Associazioni, troppo spesso, isolate e prive dei fondi minimi per sostenere la dura lotta prefissa, surclassate ancora più frequentemente da un contesto sociale disposto per dirottare tutte le proprie risorse economiche verso realtà prive di interessi realmente sociali; parola quest’ultima che diviene in questi casi solo uno strumento, una facciata al servizio di interessi prettamente economici. Bisogna dunque fare emergere le voci sommerse dell’associazionismo che non è più disposto a tollerare disuguaglianze di trattamento sociale. Ma le stesse associazioni poco possono fare senza che nel contempo ad essere coinvolti non sia anche la società nella sua complessità ed in definitiva il senso civico e morale di ogni individuo diversamente abile e non. Tanti così i compiti che Forum e Provincia devono assolvere per una fetta di cittadinanza che attende risposte concrete spesso disattese, per conquistarsi oggi quella fiducia che sta alla base di ogni proficua cooperazione.
Abituati ad una logica che dall’alto verso il basso agisce e si realizza, in una sorta di attesa passiva, occorre però che anche il cittadino stesso risponda concretamente operando nel ‘piccolo quotidiano’ con la stessa fermezza, integrità e professionalità che auspichiamo dalle istituzioni politiche.


Dott. Claudio Varrenti
Dott. Claudio Varrenti

A proposito di tutela del contribuente…
Dott. C. Varrenti

Con sentenza n. 17579 del 20 novembre 2003, la sezione tributaria della Corte di cassazione è intervenuta per chiarire, dal punto di vista sanzionatorio, la situazione del contribuente nell’ipotesi in cui gli inadempimenti contestati dal fisco siano da imputare al comportamento omissivo del commercialista. La sentenza fissa dei limiti importanti all’irrogazione di sanzioni da parte del fisco, in quanto il D.lgs. 472/97 esonera il contribuente da responsabilità, in presenza di fatti imputabili a terzi regolarmente denunciati all’autorità giudiziaria, solo per il mancato versamento del tributo. La norma, quindi, non considerava tutte quelle ipotesi in cui gli inadempimenti del consulente si sostanziano in omissioni di natura contabile o formale. I giudici di legittimità, invece, hanno interpretato la norma ampliando la portata della medesima, richiedendo, ai fini sanzionatori nei confronti del contribuente, che le omissioni contestate siano almeno da imputare alla sua negligenza. La sentenza, peraltro, contiene una sollecitazione all’Amministrazione circa l’indicazione del comportamento che il contribuente dovrebbe adottare per evitare di essere tacciato di negligenza, ferme restando, quali pregiudiziali all’esonero da sanzioni, che gli inadempimenti contestati siano dipesi esclusivamente dal comportamento del consulente e che tale condotta fraudolenta sia stata denunciata alla magistratura.
Si ricorda che la documentazione deve essere conservata dal contribuente fino alla scadenza dei termini per l’accertamento.