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Nicoletta Alborino
Ospedale S.
Giacomo
Via Antonio Canova, 29 00186 Roma
Telefono 06.36261 |
Urgenze:
Molte potrebbero essere
esaminate dai medici di famiglia
Intervista al Dott. B. Susi, primario del pronto soccorso
dell'ospedale S. Giacomo di Roma
di Nicoletta Alborino
Maggiore
reperibilità dei medici e accessibilità agli ambulatori,
produrrebbero una diminuzione del sovraffollamento del pronto soccorso.
a un’indagine svolta nel 2003, presso
il pronto soccorso della Regione è emerso che le vere urgenze,
quelle che mettono a rischio la vita del paziente non raggiungono il 10-11%
dei casi, la rimanente parte, è classificata come urgenze differibili,
come non urgenze o come patologie che potrebbero essere esaminate dal
medico di famiglia. Il dott. Susi, primario dell’Ospedale San Giacomo,
ha sottoposto ai pazienti un questionario per rilevare la qualità
percepita dagli stessi nella fase di Triage; tra le altre domande è
stato chiesto se fosse stato preventivamente consultato il proprio medico
prima di accedere al pronto soccorso; su 100 pazienti il 72% ha risposto
no, ritenendo più efficace l’assistenza ospedaliera, e non
trovando reperibile il proprio medico.
Quali sono le patologie che possono essere gestite dal medico di famiglia
e con quali specifiche apparecchiature?
Si potrebbe intervenire sui quei pazienti che presentano dolori che si
perpetuano in archi temporali piuttosto lunghi, i cosiddetti dolori cronici.
Inoltre esistono delle apparecchiature, per l’accertamento immediato
della glicemia o di altri esami banali quali il potassio, il sodio. Un’aspirazione
futura è quella di poter fare un elettrocardiogramma dal proprio
medico e via telefono farlo refertare da un cardiologo che si trova presso
una struttura specializzata. Questo significherebbe che un paziente con
una sintomatologia dubbia potrebbe recarsi dal proprio medico per fare
un controllo, che potrà insieme al cardiologo valutare se il paziente
abbia bisogno di ulteriori indagini e quindi debba recarsi in ospedale.
Come si potrebbe affrontare il problema sollevato dai pazienti in merito
alla reperibilità dei medici di famiglia?
Il problema della reperibilità potrebbe trovare una soluzione attraverso
dei consorzi tra più medici, in modo da creare un pool che sia
in grado di offrire una continuità assistenziale nell’arco
delle 12 ore.
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