MTM n°6
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 2 - Numero 5/6 - set/dic 2003

Speciale inquinamento globale - Allergie alimentari
 


Vito Scalisi
Vito Scalisi


False diagnosi
di Vito Scalisi

Prof. Fernando AiutiAllergie alimentari. Tra diagnosi scientifiche e truffe.
Intervista al Prof. Fernando Aiuti

Fernando Aiuti Professore Ordinario di Medicina Interna e Allergologia
e Immunologia Clinica, Primario e Direttore della Scuola di Specializzazione di
Allergologia e Immunologia Clinica dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza.
Presidente Società Italiana di Immunologia e Immunologia Clinica.
Fondatore e Presidente Associazione Nazionale per la Lotta contro l'Aids.
Fondatore della Società Europea delle Immunodeficienze.
Membro del gruppo di studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
per le Immunodeficienze Primitive. Membro della Commissione
Nazionale per la lotta contro l'Aids del Min. della Sanità.


Cosa sono oggi le allergie alimentari e come si manifestano?
La parola allergia significa una maniera esagerata da parte del sistema immunitario di riconoscere sostanze estranee e di rispondere con anticorpi in genere appartenenti alla classe delle immunoglobuline E.
Quali organi colpisce in particolare l’allergia alimentare?
Le allergie alimentari riguardano, in genere, un certo gruppo di alimenti e la risposta si può manifestare con disturbi clinici ai vari organi ed apparati. Ovviamente l’apparato più colpito è quello gastroenterico, ma si possono verificare anche manifestazioni cliniche alla cute, al sistema nervoso e all’apparato polmonare.
Qual è la diagnosi di allergia alimentare?
La diagnosi delle malattie allergiche deve tener conto di una precedente diagnosi clinica. Se il paziente non presenta disturbi clinici correlati a ipotesi di allergie alimentari, che riguardano, ad esempio, l’apparto gastroenterico, con diarrea o che riguardano l’apparato cutaneo, con l’eczema o l’orticaria, non si potrà fare diagnosi di allergia.
Esiste una correlazione tra il disturbo clinico e il dato di laboratorio che è inscindibile nella diagnosi di allergie alimentari.
Quali sono le analisi di laboratorio più importanti per effettuare una diagnosi di allergia alimentare e qual è l’attendibilità di queste analisi?
È il dosaggio delle immunoglobuline e totali ed in secondo luogo più importante la ricerca degli anticorpi specifici nei confronti con i vari alimenti. In questo secondo caso si effettua un prelievo del sangue e si cerca, con varie metodiche, la presenza di anticorpi che sono diretti verso le proteine in causa ipoteticamente allergizzanti.
La diagnosi può essere effettuata anche con test cutanei, i cosiddetti Scratch Test, test di contatto o con il Prick by Prick.
Quelli enunciati sono i test con validità scientifica, oltre a questi la cosa più importante è rappresentata, nel caso di sospetto di allergia alimentare o comunque nel caso di riposte dubbie, dalla cosiddetta dieta di eliminazione, oppure dalla dieta di scatenamento.
Resta fondamentale comunque nella diagnosi di allergie la presenza di elementi clinici. La gente deve diffidare di tutte quelle analisi che si basano su ad esempio: prove termodinamiche, prove di stimolazioni in vitro delle cellule, prove di rilevazione dell’allergia con il sudore, con il sospiro, con la respirazione, prove anche del sangue che si basano su un pannello di 500/1000 allergeni mai esistito. Bisogna assicurarsi che il test proposto contenga nomi come: “Prist” e“Rast”, il quale è parola chiave che indica i test per la ricerca degli anticorpi specifici, unico attendibile. In altri casi si tratta di vere e proprie truffe, realizzate per far diagnosi che non sono basate su nulla di scientifico.
Quali sono le allergie più comuni?
Le allergie si manifestano in genere entro i primi trent’anni. Nei bambini sono più frequenti, al momento dello svezzamento con allergie al latte, alle uova, al pesce, ai semi di soia, all’arachide, nocciola o nocciolina e al pomodoro. Anche nell’età adolescenziale esistono casi abbastanza comuni di allergie agli alimenti. Le più frequenti sono quelle all’uovo e al latte e derivati: formaggi, ecc., ma non alla carne. Per quanto riguarda la frutta sono più frequenti le allergie ai frutti di nuova generazione importati dai paesi tropicali: avocado, kiwi, banana, mango, papaia, ecc. Altri frutti causa di allergie alimentari possono essere le pesche, le fragole, le albicocche, meno le mele, le pere, l’anguria. L’uva non dà allergia. Rarissima all’arancia e ai legumi. Per quanto concerne i frutti secchi invece la casistica parla di arachidi, noci, nocciole e noccioline. Ed infine le verdure più allergizzanti sono il sedano, il pomodoro, il prezzemolo, gli spinaci, le melanzane, meno la bieta e la barbabietola e le patate, quasi mai l’insalata.
Bisogna diffidare di tutti i test che trovano allergie multiple, addirittura al pepe, al peperoncino, al sale, alla cannella, sostanze che non danno allergie ma che possono al massimo procurare qualche bruciore gastrico, slegato comunque dal meccanismo intimo della sostanza. L’allergia al tè non esiste, al caffè neanche. Bisogna fare chiarezza una volta per tutte tra tutti i fenomeni che sono veramente allergici, da quelli che non lo sono.


Prick by prick
È il test più utilizzato in allergologia. Il medico seleziona, dopo una accurata anamnesi, gli allergeni sotto forma di estratti fluidi di alimento fresco. Quindi distribuisce sull’avambraccio del paziente una goccia di ogni estratto e punge la zona con un pennino. Dopo qualche minuto, se la persona é sensibilizzata a quella sostanza compaiono dei ponfi sulla pelle [tipo pizzico di zanzara].