Biosolidarietà.
L’altro mondo
L’underground della lotta per una esistenza
più dignitosa e valida per tutti
di Vito scalisi
Esiste un altro mondo, pieno di città
alternative e popolato da gente il cui unico interesse non è
regolato esclusivamente dalle leggi del profitto. Una terra “biosolidale”,
dove concetti come quelli di partecipazione e umanità riacquistano
la loro valenza naturale e salutare, dove il diritto ad una esistenza
dignitosa che tuteli la salute e ancor più la vita di tutti,
e non solo dei più potenti, viene rispettato come coscienza
civile. Un popolo nascosto, che si aggira silenzioso tra le strade
delle stesse città inquinate in cui abitualmente viviamo,
esercitato a muoversi in difesa del più povero e dell’emarginato.
Non è facile vederlo, soprattutto se gli occhi sono oramai
resi ciechi dalla troppa nebbia che vi è nelle nostre città,
una foschia tossica. Sporadicamente ci sarà parso di vedere
qualche movimento strano di gente affannata in azioni senza scopo
di lucro personale, ma ancora una volta ai nostri occhi quasi inconcepibili,
forse ipocrite. Un mondo biosolidale pieno di colori, come quelli
pacifisti, quelli lontani da logiche politiche e strumentali. Un
popolo in pace.
Fu proprio mentre passeggiavo tra i cortei dei pacifisti in Via
Cavour, riflettendo sui tragici avvenimenti di Madrid, che improvvisamente
sentii un sussurrare di voci. Incurisosito cominciai a guardarmi
intorno e mi accorsi che lì accanto sfilavano anche il premio
Nobel Dario Fo e Franca Rame. Fu
Dario Fo a prendermi a braccetto del tutto disponibile alle mie
domande. Chiesi cosa ne pensasse di quella manifestazione e quale
sarebbe potuto essere il prossimo passo verso un mondo migliore
ed in pace. «Qui è pieno di giovani -mi rispose-tante
nuove gioventù, è questa la cosa più bella,
per il futuro bisogna partire da qui». Fu interrotto poi da
un gruppetto di ragazzi che gli chiedevano se avessero mai potuto
votarlo, «Devo fare il battitore libero con Franca, non posso
mettermi in squadra» osservò compiaciuto. Scambiammo
altre due parole ma fummo presto assaliti da tanta altra gente.
Di quella manifestazione balzò alle cronache solo il piccolo
tafferuglio tra Ds e disobbedienti, ed ogni giorno a fare un gran
baccano sono crisi finanziarie, furti e omicidi, ma di quel popolo
nascosto che lotta e cresce, poco o niente si continua a sapere.
www.commercioetico.it
Un esempio di biosoldarietà senz’altro attiva che a
fatica tira avanti è senz’altro il sito www.commercioetico.it
nato e cresciuto attraverso l’impegno di Jacopo Fo. All’interno
del sito è possibile trovare un’ampia gamma di prodotti
ecologici pensati per ridurre lo spreco di risorse naturali che
quotidianamente nelle nostre case avviene e pubblicità a
prodotti bioecologici ed ecosostenibili. Alcuni esempi sono il riduttore
del consumo di acqua nella vaschetta del Wc oppure i riduttori di
flusso per rubinetti e docce o i prodotti per la pulizia della casa
eco-compatibili e completamente biodegradabili. L’ampia campagna
ecologica viene espressa chiaramente all’interno dello stesso
sito.
«Ci sono le tecnologie in grado di rendere inutile e obsoleto
l’uso del petrolio. Ma la lobby del petrolio usa la sua enorme
influenza politica e i suoi soldi per impedire la diffusione di
queste tecnologie. Noi abbiamo deciso di impegnarci direttamente
nella diffusione di fonti di energia alternativa, prima con la campagna
per l’uso del biodiesel [olio di colza] e della biobenzina
[alcol metilico], delle auto elettriche e ad aria compressa, e ora
per l’utilizzo dei pannelli solari».
Abbiamo
un piano per il Senegal anzi, due
di Silvia Gaetani
A Malika, un piccolo villaggio sul mare alla periferia di Dakar,
Senegal, nel luglio 2003 abbiamo acquistato un terreno di 300mq,
dove sorgerà una struttura di due piani per accogliere bambini
di età compresa tra i sei e i sedici anni. Sarà chiamata
La casa di Ibrahima.
L’idea nasce durante un viaggio nei villaggi delle zone rurali
del Senegal, dove ci siamo scontrati con la realtà dei bambini
di strada, costretti a mendicare per sfamarsi. La casa di Ibrahima
vuole essere per loro un’alternativa. Saranno ospitati in
un centro dove avranno la formazione adeguata per inserirsi nel
mondo sociale e lavorativo con dignità e preparazione mantenendo
i legami con le famiglie d’origine. Il progetto, infatti,
è stato studiato nel rispetto dei costumi locali e in base
alle esigenze dei bambini e verrà gestito da volontari qualificati
coadiuvati da un equipe di psicologi. Per realizzare tutto questo
abbiamo bisogno del vostro aiuto.
www.lacasadiibrahima.org
Per sostenerci : La casa di Ibrahima onlus c/c postale
48401657
Via L. Biocchini, 21 - 00146 Roma
Associazione
banco alimentare Roma
Tonno, pelati, legumi e olio ecco come aiutiamo
il prossimo.
Vi sarà già capitato
di incontrarli, indaffarati tra buste e cartoni, impegnati nella
raccolta di tonno, pelati, legumi o olio, all’ingresso dei
nostri supermercati. Si tratta degli 80 volontari dell’Associazione
Banco Alimentare di Roma che da 14 anni sono impegnati in questa
attività solidale per persone bisognose ed in grado di raccogliere
oltre 2.500 tonnellate di alimenti l’anno in eccedenza dalle
Industrie manifatturiere e dai Centri Commerciali. Quella di Febbraio
è stata la quarta Raccolta Alimentare di Solidarietà
promossa dall’Associazione. La volontaria Serenella Allinei
Perrotta ci spiega come viene organizzata la distribuzione del cibo
raccolto: «dalla raccolta alla distribuzione non esistono
transazioni in denaro; le spese vive sono coperte dai sostenitori,
da versamenti volontari, da sponsorizzazioni e da iniziative promozionali.
Gli alimenti raccolti vengono dislocati in 17 punti di distribuzione
[parrocchie e Istituti] attraverso l’ausilio dei pulmini della
Croce Rossa. Da qui prenderanno il via verso gli enti di assistenza
che riceveranno alimenti in quantità proporzionale agli assistiti
presenti». «Si tratta di una iniziativa», continua
la sig.ra Perrotta, «che punta a creare una forte rete di
solidarietà tra cittadini e enti preposti all’assistenza
dei più svantaggiati».
www.bancoalimentareroma.it
Via Franco Sacchetti, 14 - 00137 Roma
- Tel. 06.87136065
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