Associazione
l’Auriga,
il cavallo nell’integrazione
di Federica Marino
Non la chiamano ippoterapia; e tantomeno
pet therapy. Una frase notissima di Winston Churchill dice: «C’è
qualcosa nel fisico del cavallo che fa bene allo spirito dell’uomo»,
e questo è quello in cui crede l’Associazione L’Auriga.
L’ippoterapia non è più un’illustre sconosciuta:
in Italia se ne parla e la si pratica da 25 anni. Persistendo un
vuoto legislativo, oggi si parla di pet therapy per indicare l’effetto
benefico che la compagnia degli animali e il loro accudimento può
apportare a persone in difficoltà. Prima come cibo, poi come
collaboratore nel lavoro, infine come strumento di svago e sport,
potenza senza violenza, forza senza aggressività, il cavallo
appartiene da millenni alla storia dell’uomo. Ma di cosa si
occupano i quattordici cavalli e quattordici operatori presenti
nel Centro? «Si tratta di mettere in moto una serie di attività
spesso slegate che si possono fare a cavallo - spiega la Presidente,
Nicoletta Angelini, psicologa e istruttrice Fise e Uisp - e cominciare
a svolgerle non sul cavallo, ma con il cavallo». «L’Auriga
è una sorta di incubatore sociale, -continua - si arriva
qui seguendo la passione per il cavallo e ci si ferma per il piacere
di condividere passione ed esperienze. In un posto aperto a tutti,
l’integrazione è una scelta obbligata». “Cuore”
del Centro è l'attività verso i disabili: dalla promozione
dello sport, anche attraverso convenzioni con gli enti locali, a
programmi di terapia e riabilitazione per disabili fisici e mentali.
Vi operano medici, psicologi, terapisti della riabilitazione e psicomotricisti,
che curano anche la formazione dei nuovi operatori.
Accanto alle figure professionali dirette al soggetto-uomo, nel
team operano istruttori equestri qualificati per disabili, assistenti
equestri e addetti ai cavalli. Fondamentale la collaborazione strettissima
tra tutti i membri dell’équipe, che si trovano a mediare
un rapporto estremamente delicato, e a doppio senso, dovendo leggere
e interpretare sia i messaggi della persona che quelli del cavallo,
per poi di metterli in contatto. |