Cos'è la fecondazione assistita
La
grande vittoria referendaria riapre il dibattito su una delicata
questione del genere umano
a cura della Redazione
Il fronte referendario canta vittoria
dopo il successo della raccolta delle firme contro la legge 40 sulla
fecondazione assistita. Un milione e cinquantamila firme sono state
raccolte per il primo quesito referendario, quello che chiede l'abrogazione
della legge sulla fecondazione assistita, da 702 mila a 740 mila
quelle a sostegno dei quattro quesiti per l'abrogazione parziale.
Ma cos’è la fecondazione assistita?
Si tratta di una fecondazione ottenuta attraverso l’inseminazione
artificiale, che può essere: intrauterina [Iui], intraperitoneale
[Ipi], tubarica [perfusione tubarica spermatica, Pts]. La procedura
consiste nell’immissione, con un sottile catetere, del liquido
spermatico direttamente nella sede prescelta, per favorire quindi
una fecondazione spontanea. Tra le molte tecniche in continua evoluzione,
la Fivet [fecondazione in vitro con trasferimento nell’utero]
è la più utilizzata: è relativamente poco invasiva
e garantisce una buona percentuale di successi [25-50%]. Tecnicamente
comporta il prelievo degli ovociti dalle ovaie della donna, la loro
fertilizzazione in laboratorio [in provetta] con gli spermatozoi
del partner e il trasferimento nell'utero, da 3 a 6 giorni più
tardi, degli embrioni che si sono sviluppati.
LE TESI CATTOLICHE
Fin dal 19° secolo il Vaticano è stato sollecitato ad
esprimere pareri sull’argomento: commissioni pontificie, il
Sant’Uffizio e diversi papi non hanno fatto altro che ripetere,
pedissequamente, il loro diniego. Inizialmente il "no"
cattolico era motivato soprattutto dalla tesi che questo sistema
di procreazione non sia "naturale", ovvero non avvenga
secondo "le leggi immutabili" stabilite dal creatore.
La successiva introduzione e diffusione della fecondazione in vitro
ha scatenato la Chiesa cattolica anche su un secondo versante: quello
del congelamento e della distruzione degli embrioni prelevati in
soprannumero allo scopo di aumentare le possibilità di riuscita
della fecondazione. Per il Vaticano l’embrione è una
persona umana, pertanto la fecondazione in vitro è equiparabile
all’aborto procurato.
LE TESI A FAVORE
La sterilità di coppia in Italia raggiunge oramai cifre da
brivido. Si stima che tra le 50mila e le 70mila coppie si siano
rivolte a questi centri. La fecondazione artificiale è una
libera scelta e pertanto uno stato laico non deve basarsi sulla
morale di una parte della sua popolazione per frapporre divieti
ad una pratica volta a superare i problemi di sterilità e
di infertilità. Alla stessa stregua vanno considerate le
obiezioni secondo cui la fecondazione eterologa minerebbe la stabilità
della famiglia: statistiche USA mostrano dati che vanno nella direzione
diametralmente opposta. Quanto alla [eventuale] sofferenza che proverebbe
il bambino nel non conoscere il padre biologico, è agevole
constatare come tali difficoltà siano riscontrabili nel caso
dell’adozione. L’alternativa per il bambino è
tra il non nascere ed il nascere attraverso l’AID: difficile
quindi individuare un danno in questo. Sulle donne sole e/o lesbiche
che interebbero accedere all’AID, alle quali una certa corrente
di pensiero non vorrebbe concedere tale possibilità, si può
rilevare come, nella stragrande maggioranza dei casi, esse potrebbero
comunque raggiungere lo scopo anche attraverso una rapporto eterosessuale
tradizionale.
COSA SUCCEDE ALL’ESTERO
Francia: la fecondazione assistita è ammessa, e riservata
a coppie sposate o conviventi.
Germania: ammessa, e riservata solo alle coppie sposate. La fecondazione
eterologa in vitro è vietata, come pure l’inseminazione
post-mortem, la maternità surrogata e la locazione dell’utero.
Regno Unito: ammessa, e riservata a coppie sposate o conviventi
e a donne singole. Ammesse anche la locazione dell’utero e
la fecondazione sia eterologa che post-mortem.
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