La storia di una mamma
"coraggio" che ha adottato
due bimbi disabili
Una donna eccezionale...davvero. Il suo
nome è Anna della regione Campania.
Insieme a suo marito Antonio fecero
domanda di adozione qualche anno fa. Furono chiamati
dall'ospedale per Francesco, un bimbo abbandonato
dalla madre e che ben tre coppie avevano respinto;
invece Anna ed Antonio lo hanno accolto con
tanto amore nella loro vita pur con gravi deformazioni
fisiche, in preda a crisi respiratorie ricorrenti e potendo
alimentarsi soltanto con un sondino. Aveva 7 mesi e
pesava 4 kg e mezzo. Francesco è stato portato dai
suoi genitori adottivi dai migliori specialisti d'Italia
fino a quando a Roma avevano ricevuto una speranza.
Purtroppo dopo 11 mesi Francesco ci ha lasciati ed è
volato in cielo. «Morte bianca» dice la signora Anna,
«ma non è morto» mi mostra la
foto «sarà sempre con me nel mio
cuore». È come se questa mamma
coraggio avesse una missione affidatale
da un Potere più Grande...
Infatti non demorde e con il marito
chiede di nuovo di adottare un
bimbo bisognoso... Era il 5 marzo del 2005. A distanza
di pochi mesi vengono chiamati dall'ospedale di
Napoli e a braccia aperte accolgono Celì nella loro
vita e nel loro cuore. Posso assicurare che è un cuore
speciale e grande da cui sgorga un amore incommensurabile
per questa bimba e non solo per lei ma
anche per il fratellino di colore adottato poco tempo dopo e che ora ha 5 anni. Arriva da Santo Domingo e
si chiama Michel. Abbiamo la fortuna di incontrare
la signora Anna nella Clinica di Santa Maria Capua
Vetere dove Celì è ricoverata per un intervento chirurgico
odontoiatrico. Il papà Antonio chiama in continuazione
per avere notizie sulla salute della bimba
poichè non si è potuto assentare dal lavoro. Celì è
una bambina bellissima, alta, con i capelli e gli occhi
chiari. La cosa che mi salta agli occhi è la sua strana
posizione, in ginocchio, con la schiena e le braccia
"spalmate"sul letto... «non ci faccia caso, è già migliorata
moltissimo, riesce per un pò anche a stare in piedi
diritta» e continua «Celì è stata trovata dai carabinieri
a Napoli vicino ai cassonetti. Subito ricevute le prime
cure in ospedale, in un primo momento si pensava
fosse cieca; poi, una visita specialistica
con l'oculista, ha appurato
che non lo era. Pur avendo all'incirca
4 anni, Celì aveva le cellule
di una neonata perché era stata
tenuta chiusa in ambienti bui forse
in uno scatolone, vista la sua posizione"
schiacciata". È stata maltrattata, aveva crisi
epilettiche e si credeva fosse anche muta. Ora Celì ha
circa 9 anni e con la forza, le cure e l'immenso amore
di una mamma con la M maiuscola, Celì fa tutto: fa
colazione, va a scuola con la maestra di sostegno; è
socievole e con la musicoterapia è riuscita ad ascoltare,
a ridere e a rilassarsi. |