Abstract
a cura di Francesca De Carlo
LA REPUBBLICA
Alimentazione
La tavola del buon senso: i ragazzi preferiscono mangiar sano
Dal 10 ottobre, in occasione dell'Obesity Day, è disponibile
sul sito dell'Ospedale romano Bambin Gesù, un test che consente
di misurare il grado di informazione dei ragazzini in campo alimentare.
Scegliendo un piatto per ogni portata viene attribuito un punteggio
in base al quale, i nutrizionisti e i dietologi hanno stilato un
pro filo. Più basso è il punteggio che si totalizza
con l'abbinamento delle pietanze, più si è preparati
in campo di salute alimentare. Ovviamente non mancano i consigli
per migliorare le proprie abitudini a tavola.
Diversamente da quanto ci si potrebbe aspettare o credere, nonostante
i giovani amino patatine e hamburger, dolci e merendine confezionate,
non disdegnano la frutta e la verdura, come è emerso da uno
studio condotto dai nutrizionisti del Bambin Gesù, che nei
giorni scorsi hanno interrogato 750 giovani delle scuole romane
per scoprire vizi e virtù a tavola.
di Amalia Matteucci www.repubblica.it
IL CORRIERE DELLA SERA
Compilare una ricetta non basta
Le
persone anziane che assumono diversi medicinali ottengono migliori
risultati se vengono seguite nel tempo. I cittadini anziani si confermano
in testa ai consumi di medicinali e mantengono però una certa
tendenza al “fai da te”, come ha messo in evidenza una
ricerca di qualche anno fa condotta dagli esperti del Mario Negri
in collaborazione con medici di famiglia torinesi, nell’ambito
della quale si evidenziava che circa il 40 per cento degli ultra
settantacinquenni esaminati assumeva almeno un farmaco all’insaputa
del proprio medico curante.
«Ecco allora -conclude Nobili- che diventa importante un sistema
che spieghi ai pazienti o a chi se ne fa carico l’importanza
dei farmaci, perché vanno presi, come, e così via.
Non una tantum, ma “rinforzando” il normale consulto
a cadenze regolari. Si otterrebbero dei vantaggi considerevoli per
i pazienti, si eviterebbero nuovi ricoveri e nuove cure dovuti ad
episodi di intossicazione, effetti collaterali o ad una terapia
inefficace.
Ciò che conta, la vera sfida che coinvolge non soltanto i
medici ma anche i sistemi sanitari, è non lasciare sole queste
persone».
di Donatella Barus www.corriere.it
02 ottobre 2006
Chemioterapia
Toscana, parrucca rimborsata a chi fa chemioterapia
Dal 2007 le donne con un tumore che hanno perso i capeli potaranno
chiedere un aiuto ala Regione. Coperta una spesa fin o - Dal prossimo
anno, in Toscana, le donne colpite da un tumore che perdono i capelli
per la chemioterapia potranno acquistare una parrucca con il contributo
della Regione.
Basterà presentare una richiesta con autocertificazione e
le ricevute relative al pagamento della parrucca, scelta ed acquistata
dalla stessa paziente, per ottenere il rimborso. Il progetto prevede
un investimento complessivo di 350mila euro, da utilizzare per rimborsi
fino a 250 euro ciascuno, una cifra che permette di comprare una
parrucca di buona qualità.
Non tutti i protocolli di chemioterapia provocano alopecia, cioè
la caduta dei capelli, ma quando ciò accade può essere
un momento particolarmente difficile, dal punto di vista psicologico.
«La malattia e le cure necessarie -ha affermato l’assessore
per il diritto alla salute Enrico Rossi- aggiungono al dolore e
al rischio della vita anche questa conseguenza così pesante
per la persona. Intervenire con un sostegno è importante
sotto il profilo umano, ma anche del benessere stesso della donna».
di D.B. www.corriere.it
Disabili e Eutanasia
In occasione dell´appello lanciato alle istituzioni da Piero
Welby, il portale disabili.com ha aperto un forum di discussione
sull´eutanasia. Preso d’assalto il forum di
discussione aperto nel portale di riferimento dei disabili italiani,
con 1600 contatti e centinaia di risposte in poche ore dalla messa
on-line. Partecipata solidarietà al copresidente del Luca
Coscioni associazione Piero Welby. Eutanasia sì, eutanasia
no. Non sono unanimi i pareri dei disabili italiani, interpellati
da Disabili.com in occasione dell’appello alle istituzioni
lanciato da Piero Welby, affetto da distrofia muscolare, tenuto
in vita dalle macchine, che ha parlato di «testardo e insensato
accanimento».
Tutti concordano però sulla voglia di parlarne, e chiedono
che la battaglia del presidente dell’associazione Luca Coscioni
giunga in parlamento.
www.superabile.it
ANSA
Dormi poco? Rischi di ingrassare
Chi dorme poco, rischia di ingrassare. È quanto sostengono
i medici del sonno per i quali la relazione è dovuta, sembra,
a due ormoni.
Il dott. Strambi ha spiegato come l'insonnia offre un contributo
decisivo alla tendenza a ingrassare: con l'insonnia aumenta la grelina,
l'ormone che stimola l'appetito, e si riduce la leptina, l'ormone
che mette un freno all'appetito, che cala del 30% rispetto alla
situazione di sonno normale con la conseguenza di un aumento dello
stimolo della fame.
14 ottobre 2006 www.ansa.it
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