Arte
Terapia
Una via per riscoprire il gusto della vita
e liberarsi da ansie, malumori e stress
L’arte terapia aiuta a riscoprire la creatività
della
Dott.ssa Caterina Carloni
Psicologa e Psicoterapeuta Ph.D. in Hindo-Vedic Psychology
Con
Arteterapia si intende l’uso delle arti [pittura, scultura,
musica, danza, teatro, marionette, scrittura e così via]
e di altri processi creativi per promuovere la salute psicofisica
e favorire un cammino di autoconoscenza e di libertà dai
condizionamenti.
La memoria delle antiche civiltà e culture è strettamente
legata alle testimonianze artistiche degli uomini che tramandarono
la loro personale interpretazione degli eventi. Quadri, libri e
sculture sono la conferma del potere che risiede in ognuno di noi
nel determinare la qualità dell’esperienza vissuta
e nel renderla sempre attuale; inoltre, dimostrano la fondamentale
dipendenza del mondo fenomenico dai ricordi, dalle abitudini, dai
pensieri e dalla fantasia.
Le espressioni artistiche furono oggetto di studio già da
parte di Sigmund Freud, che riteneva la creatività una grande
via di accesso all’inconscio, esattamente come il sogno e
l’associazione verbale. Per C.G.Jung, esiste in ognuno di
noi una memoria universale che tramanda la storia dell’uomo
attraverso gli archetipi, immagini collettive primordiali come la
Nascita, la Morte, il Potere, la Magia, il Demone, il Vecchio saggio,
l’Animale. Queste immagini trovano una naturale espressione
nelle raffigurazioni artistiche, nelle leggende e nei miti, rivelando
la componente sacra e trascendentale della vita.
È proprio questa componente che si rivela spontaneamente
in tutte le manifestazioni creative dell’uomo. Ogni essere
umano, infatti, è dotato di creatività.
L’ARTETERAPIA aiuta a riscoprire questa grande risorsa interiore
e ad utilizzarla per modificare e migliorare il proprio percorso
di vita.
È significativo, ma non sorprendente, che questa “tecnica”
sia stata sostanzialmente ideata dai pazienti stessi e scoperta
in seguito solo casualmente, osservando i benefici che alcune persone
traevano dal raccontare o dipingere le proprie esperienze.
Si racconta di un artista inglese, un certo Adrian Hill, ricoverato
in un sanatorio durante la seconda guerra mondiale, che, per superare
il dolore e l’angoscia, passava il suo tempo distraendosi
con la pittura. Alcuni degenti cominciarono a seguire il suo esempio
e, visti i risultati positivi, l’ARTETERAPIA venne riconosciuta
ufficialmente negli ospedali inglesi già dal 1946, e successivamente
anche negli Stati Uniti.
L’arte può nutrire lo spirito, motivare una persona
a voler migliorare, crescere e guarire e, in certi casi, determinare
anche dei mutamenti fisiologici nell’organismo. Ne sono esempio
gli effetti del buonumore e del riso nel processo di guarigione,
tanto palesi che tra le nuove e più fortunate tecniche terapeutiche
per risollevare l’animo e apportare contemporaneamente benefici
sul piano fisico, vanno ricordate, oltre all’arteterapia,
anche la risatoterapia e la clown therapy, che hanno lo scopo comune
di promuovere l’autoguarigione, soprattutto nei casi di malattie
legate allo stress, al sistema immunitario, cardiopatie e ictus.
I campi di applicazione dell’ARTETERAPIA sono innumerevoli.
I più importanti riguardano l’attività teatrale,
le maschere, la scrittura, le arti visive, la danza e la musica.
IL DISEGNO E L’ESPRESSIONE GRAFICA permettono di esprimere
con maggiore facilità quello che a volte sembra impossibile
verbalizzare. Non riuscire ad esprimere i propri sentimenti o scegliere
di reprimerli provoca spesso nelle persone uno stato di costante
disagio, che in alcuni casi può essere dannoso dal punto
di vista sia psicologico che fisico.
Le immagini e i disegni -al contrario- possono aiutare ad esprimere
i propri sentimenti e a “vedere” quello che non è
possibile verbalizzare, essendo liberi dai vincoli del pensiero
logico e del linguaggio sequenziale.
LA SCRITTURA CREATIVA ci permette di scoprire noi stessi, la nostra
percezione del mondo e la percezione che il mondo ha di noi. È
un viaggio di autoscoperta che ci aiuta a trovare quello che già
sappiamo, che ci permette di staccarci dall’esperienza per
esaminarla, di esplorare situazioni da altri punti di vista, di
formarci delle opinioni, di risolvere problemi, di comunicare intuizioni,
di mettere a confronto idee e di sviluppare l’immaginazione.
LA MUSICOTERAPIA rappresenta una tecnica terapeutica particolarmente
antica, collaudata ed efficace. Basti pensare al suo impiego nei
riti religiosi di numerose culture e al potere da sempre ad essa
attribuito di risanare e guarire. La musica è una grande
stimolatrice di immagini e di emozioni, capace di produrre influenze
fisiologiche evidenti sul ritmo cardiaco, sul respiro, sulla pressione
arteriosa; può essere sia rilassante che eccitante, riprodurre
i suoni della natura e accompagnarci nella meditazione.
LA DANZATERAPIA aiuta a comunicare col corpo al di là delle
barriere del linguaggio e delle convenzioni, risvegliando desideri,
sentimenti . La danza libera le tensioni e facilita il contatto
interpersonale, suggerendo, al pari della musica e del canto, una
forma di dialogo diretto, universale e transculturale.
IL TEATROTERAPIA consente di utilizzare la finzione per mostrare
ciò che c’è di più vero in ognuno di
noi. È una forma di comunicazione tra voce, gesti, espressioni,
parole e immagini che crea una nuova realtà in cui poter
giocare, sognare e sperimentare nuove dimensioni emotive e relazionali.
L’identificazione con i personaggi interpretati può
rivelare aspetti di sé non sempre visibili, aumentando la
comprensione dell’esperienza vissuta.
Queste tecniche possono essere usate per svago e divertimento, per
ridurre l’ansia, per aumentare l’autostima o sviluppare
una migliore consapevolezza di sé.
Tutti possono utilizzarle. Non occorre un particolare grado di abilità.
Tutti disponiamo di fantasia e immaginazione in grande quantità.
Quel che conta è la spontaneità e la disponibilità
a rappresentare la propria esperienza dandole una forma personale
e libera da schemi.
Benché gli ambiti di intervento dell’ARTETERAPIA siano
essenzialmente quelli dell’educazione, della riabilitazione
e della psicoterapia, in realtà essi spesso sfumano e si
sovrappongono l’uno all’altro. In comune hanno gli strumenti
e l’evidenza scientifica della fondamentale interdipendenza
tra corpo e psiche.
Goethe, il grande artista, ha scritto: «Dentro di noi vivono
due spiriti».
La neurofisiologia concorda con questa affermazione, sostenendo
la differente funzione svolta nell’uomo dai due emisferi cerebrali:
quello destro che sovrintende alla fantasia, alla creatività
e all’intuizione, sede del linguaggio analogico; quello sinistro
che regola invece le funzioni cognitive e razionali e che utilizza
un linguaggio digitale.
Integrare queste due parti e riconoscerne la pari importanza nella
crescita di un individuo sano favorirebbe senza dubbio anche lo
sviluppo di una società sana.
L’arte può motivare più di qualunque altra cosa.
È solo producendo un’impronta che nessun altro potrebbe
lasciare che esprimiamo la scintilla individuale della nostra umanità.
PER APPROFONDIRE L’ARGOMENTO
Per
approfondire l’argomento e conoscere meglio alcune tra le
più diffuse tecniche di arteterapia, ecco alcuni testi, editi
da Erickson: R. Sicurelli, Tecniche per la creatività artistica
visiva. Il testo presenta un panorama estremamente variegato delle
principali tecniche artistiche utilizzate nella storia dell’arte.
Gli esercizi contenuti sollecitano soprattutto l’educazione
ai sentimenti.
F. Bianchi, P. Farello, Lavorare sul fumetto. Il fumetto, con la
pluralità dei suoi linguaggi, realizza una narrazione su
più piani che continua ad affascinare da più di un
secolo milioni di lettori.
H. Payne, Danzaterapia e movimento creativo. L’esperienza
della danza può essere preziosa per le persone che sentono
il bisogno di migliorare il proprio autocontrollo, imparare a rapportarsi
con gli altri o, semplicemente, acquisire fiducia in se stesse.
J. Zipes, Inventare e raccontare storie. La narrazione creativa
aiuta a mettere in discussione le contraddizioni del nostro mondo
stimolando l’originalità di pensiero.
E infine, per ricordarci che «l’essenziale è
invisibile agli occhi e non si può capire bene che col cuore»,
non dimentichiamo un classico della letteratura per grandi e bambini:
Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry. |