Magazine Ricerca scientifica
a cura di Alessandra Malito
Adnkronos salute
Sonno: pisolino dopo pranzo?
Ricerca GB scopre percè cervello lo “comanda”
Sdraiati sotto l’ombrellone o nella penombra di casa, è
difficile resistere al sonnellino dopo pranzo, soprattutto dopo
mangiate come quelle della domenica. Le cellule del cervello che
ci tengono allerta, infatti, si “spengono” temporaneamente
dopo aver mangiato e il richiamo di Morfeo diventa irresistibile.
Lo hanno scoperto i ricercatori dell’università di
Manchester, in uno studio pubblicato su Neuron. Il pisolino del
primo pomeriggio sarebbe dunque una necessità dalle basi
scientifiche. Secondo l’equipe, il glucosio, lo zucchero contenuto
nei cibi, impedisce ai neuroni di produrre le orexine, le proteine
che ci tengono svegli o che, se “difettose”, possono
portare a disturbi del sonno o all’obesità. Su topi
di laboratorio, geneticamente modificati per produrre una proteina
fluorescente nei neuroni in questione, i ricercatori hanno dimostrato
che il glucosio inibisce l’attività di questi neuroni
agendo sui canali dello ione potassio, che rifornisce di energia
le cellule. Il glucosio blocca il flusso del potassio e l’abilità
dei neuroni di inviare i segnali di allerta e “sveglia”.
«Abbiamo identificato -spiega Denis Burdakov, coordinatore
dello studio- la “breccia” nella membrana dei neuroni
che producono orexine, responsabile di questo meccanismo. E possiamo
capire di più di quello che succede in caso di disturbi del
sonno o di sovrappeso».
www.snamid.org
Nuova tecnica endoscopica per il reflusso gastroesofageo
Per la prima volta in Italia presso l’Istituto Clinico Humanitas,
è stata utilizzata una nuova tecnica endoscopica per la cura
del reflusso gastro-esofageo. «La correzione dell’alterata
funzionalità del cardias, valvola che collega esofago e stomaco
-afferma Rosati- avviene attraverso un innovativo dispositivo introdotto
per via orale sotto guida endoscopica». «La forma a
coda di gambero della sua parte finale, che gli permette di girarsi
a 90° - spiega Repici - consente di effettuare una plastica
antireflusso a 270° attraverso un sistema di retrazione della
parete gastrica [helical retractor] e il posizionamento di suture
in polipropilene che saldano esofago e stomaco ricostruendo la naturale
barriera anti-reflusso in modo simile alla chirurgia». I risultati
sono infatti del tutto paragonabili a quelli ottenuti con la plastica
antireflusso secondo la metodica chirurgica. La procedura, per ora
eseguita in anestesia generale, dura all’incirca un’ora.
Grazie alla sua minima invasività permette al paziente un
immediato recupero. Se anche i risultati a medio e lungo termine
si confermeranno positivi in futuro questa metodica sarà
sicuramente applicata con indicazioni più ampie rispetto
alla chirurgia.
www.dica33.it
Anticorpo anti-cecità
Un farmaco, indicato per il trattamento del cancro al colon, sembra
garantire buoni risultati contro la degenerazione maculare neovascolare,
una complicazione che colpisce il 10% di chi soffre di degenerazione
maculare senile.
Il prossimo passo sarà quello di confrontare i risultati
ottenuti con il ranibizumab, il farmaco in questione, con il farmaco
simile a base di bevacizumab. Se gli esiti dovessero risultare assimilabili
si otterrebbe un bel vantaggio economico perché mentre il
primo farmaco costa circa 2 mila dollari a dose, il secondo meno
di 150. Per il bevacizumab, però, resta l’indicazione
contro il cancro. Dunque gli studi comparativi prenderanno in considerazione
la somministrazione della molecola off-label. Ma i ricercatori non
nascondono la speranza di riuscire a sovrapporre i risultati.
UN
SITO PER CHI HA UN TUMORE
Si chiama “nonausea” ed è il nuovo sito internet
dedicato ai malati di tumore in cura, ai loro familiari e al personale
infermieristico. Il sito www.nonausea.it
è essenzialmente dedicato a chi è affetto da nausea
e vomito indotto da chemioterapia [CINV]. Il sito è curato
dalla dottoressa Flavia Longo del dipartimento di oncologia medica
del Policlinico Umberto I di Roma e fornisce un’informazione
scientificamente valida e aggiornata. È possibile, inoltre,
scaricare opuscoli, identificare le associazioni di malati presenti
sul territorio, imparare a conoscere i trattamenti disponibili,
si propone insomma come uno strumento di aiuto per favorire i rapporti
fra personale sanitario e malato.
TUMORI
Nuovo test aiuta medici di famigli a individuare i rischi al seno
Pedigree Assessment Tool [PAT], ossia l'innovativo sistema di screening
che aiuta i medici di famiglia a individuare il rischio ereditario
di tumore al seno nelle proprie pazienti. È la novità
di cui si parla su Cancer di ottobre, dove alcuni scienziati dell'Osf
Saint Anthony Center for Cancer Care di Rockford [Usa] illustrano
il metodo, efficace al 100%, che integra il precedente Gail Model.
Gli esperti americani hanno messo a confronto l'efficacia del Gail
Model e quella del PAT, testandoli su 3906 donne per individuare
possibili mutazioni dei geni Brca1 e Brca2, i più comuni
legati all'insorgenza di cancro alla mammella. Ebbene, il Gail Model
si è mostrato affidabile solo nel 73% dei casi, mentre il
Pat nel 100%. «Trattandosi di un semplice test “a punti”-sottolinea
Kent Hoskins, a capo dell'indagine- utilizzare il PAT è poco
difficoltoso per i medici di medicina generale, che possono anche
“abbinarlo” al Gail Model, per un strategia di diagnosi
molto più sicura».
da Adnkronos Salute
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