MTM n°15
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 5 - Numero 2 - lug/nov 2006
Magazine - Ricerca scientifica
 


Alessandra Malito
Alessandra Malito

Anno 5 Numero 2
lug/nov 2006

 



Magazine Ricerca scientifica
a cura di Alessandra Malito

Adnkronos salute
Sonno: pisolino dopo pranzo?
Ricerca GB scopre percè cervello lo “comanda”

Sdraiati sotto l’ombrellone o nella penombra di casa, è difficile resistere al sonnellino dopo pranzo, soprattutto dopo mangiate come quelle della domenica. Le cellule del cervello che ci tengono allerta, infatti, si “spengono” temporaneamente dopo aver mangiato e il richiamo di Morfeo diventa irresistibile. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’università di Manchester, in uno studio pubblicato su Neuron. Il pisolino del primo pomeriggio sarebbe dunque una necessità dalle basi scientifiche. Secondo l’equipe, il glucosio, lo zucchero contenuto nei cibi, impedisce ai neuroni di produrre le orexine, le proteine che ci tengono svegli o che, se “difettose”, possono portare a disturbi del sonno o all’obesità. Su topi di laboratorio, geneticamente modificati per produrre una proteina fluorescente nei neuroni in questione, i ricercatori hanno dimostrato che il glucosio inibisce l’attività di questi neuroni agendo sui canali dello ione potassio, che rifornisce di energia le cellule. Il glucosio blocca il flusso del potassio e l’abilità dei neuroni di inviare i segnali di allerta e “sveglia”. «Abbiamo identificato -spiega Denis Burdakov, coordinatore dello studio- la “breccia” nella membrana dei neuroni che producono orexine, responsabile di questo meccanismo. E possiamo capire di più di quello che succede in caso di disturbi del sonno o di sovrappeso».

www.snamid.org
Nuova tecnica endoscopica per il reflusso gastroesofageo

Per la prima volta in Italia presso l’Istituto Clinico Humanitas, è stata utilizzata una nuova tecnica endoscopica per la cura del reflusso gastro-esofageo. «La correzione dell’alterata funzionalità del cardias, valvola che collega esofago e stomaco -afferma Rosati- avviene attraverso un innovativo dispositivo introdotto per via orale sotto guida endoscopica». «La forma a coda di gambero della sua parte finale, che gli permette di girarsi a 90° - spiega Repici - consente di effettuare una plastica antireflusso a 270° attraverso un sistema di retrazione della parete gastrica [helical retractor] e il posizionamento di suture in polipropilene che saldano esofago e stomaco ricostruendo la naturale barriera anti-reflusso in modo simile alla chirurgia». I risultati sono infatti del tutto paragonabili a quelli ottenuti con la plastica antireflusso secondo la metodica chirurgica. La procedura, per ora eseguita in anestesia generale, dura all’incirca un’ora. Grazie alla sua minima invasività permette al paziente un immediato recupero. Se anche i risultati a medio e lungo termine si confermeranno positivi in futuro questa metodica sarà sicuramente applicata con indicazioni più ampie rispetto alla chirurgia.

www.dica33.it
Anticorpo anti-cecità

Un farmaco, indicato per il trattamento del cancro al colon, sembra garantire buoni risultati contro la degenerazione maculare neovascolare, una complicazione che colpisce il 10% di chi soffre di degenerazione maculare senile.
Il prossimo passo sarà quello di confrontare i risultati ottenuti con il ranibizumab, il farmaco in questione, con il farmaco simile a base di bevacizumab. Se gli esiti dovessero risultare assimilabili si otterrebbe un bel vantaggio economico perché mentre il primo farmaco costa circa 2 mila dollari a dose, il secondo meno di 150. Per il bevacizumab, però, resta l’indicazione contro il cancro. Dunque gli studi comparativi prenderanno in considerazione la somministrazione della molecola off-label. Ma i ricercatori non nascondono la speranza di riuscire a sovrapporre i risultati.


nonauseaUN SITO PER CHI HA UN TUMORE

Si chiama “nonausea” ed è il nuovo sito internet dedicato ai malati di tumore in cura, ai loro familiari e al personale infermieristico. Il sito www.nonausea.it è essenzialmente dedicato a chi è affetto da nausea e vomito indotto da chemioterapia [CINV]. Il sito è curato dalla dottoressa Flavia Longo del dipartimento di oncologia medica del Policlinico Umberto I di Roma e fornisce un’informazione scientificamente valida e aggiornata. È possibile, inoltre, scaricare opuscoli, identificare le associazioni di malati presenti sul territorio, imparare a conoscere i trattamenti disponibili, si propone insomma come uno strumento di aiuto per favorire i rapporti fra personale sanitario e malato.


TUMORI
tumore al seno Nuovo test aiuta medici di famigli a individuare i rischi al seno

Pedigree Assessment Tool [PAT], ossia l'innovativo sistema di screening che aiuta i medici di famiglia a individuare il rischio ereditario di tumore al seno nelle proprie pazienti. È la novità di cui si parla su Cancer di ottobre, dove alcuni scienziati dell'Osf Saint Anthony Center for Cancer Care di Rockford [Usa] illustrano il metodo, efficace al 100%, che integra il precedente Gail Model. Gli esperti americani hanno messo a confronto l'efficacia del Gail Model e quella del PAT, testandoli su 3906 donne per individuare possibili mutazioni dei geni Brca1 e Brca2, i più comuni legati all'insorgenza di cancro alla mammella. Ebbene, il Gail Model si è mostrato affidabile solo nel 73% dei casi, mentre il Pat nel 100%. «Trattandosi di un semplice test “a punti”-sottolinea Kent Hoskins, a capo dell'indagine- utilizzare il PAT è poco difficoltoso per i medici di medicina generale, che possono anche “abbinarlo” al Gail Model, per un strategia di diagnosi molto più sicura».
da Adnkronos Salute