MTM n°15
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 5 - Numero 2 - lug/nov 2006
Oriente Occidente
 



Dr. Marcello Mandatori
Nicoletta Alborino

Anno 5 Numero 2
lug/nov 2006

 

Nell’Islam il matrimonio non è un fatto religioso…. ma rientra nei contratti di vendita


Nel contratto è possibile introdurre delle clausole che generalmente sono a favore della sposa


Allo stato attuale, le coppie dello stesso sesso possono contrarre matrimonio in Olanda, Belgio, Spagna, Canada
e nello Stato USA del Massachusetts



Il matrimonio

di Nicoletta Alborino

ORIENTE
Nell’Islam il matrimonio [in arabo: Nikah] è un contratto civile [rientra nei contratti di vendita in arabo: bay], che viene firmato dai due sposi, consenzienti e liberi, alla presenza di un talib, uomo pio che ricorda agli sposi gli impegni ed il profondo significato religioso del matrimonio e della formazione di una nuova famiglia, nucleo basilare della società. Il matrimonio è un contratto fra gli sposi che viene stipulato con l’aiuto di due “adoul” [legali], i quali giurano davanti a Dio che l’assenso dei due sposi al matrimonio è spontaneo, pena l’annullamento dello stesso. Nel contratto è possibile introdurre delle clausole che generalmente sono a favore della sposa: si può stabilire il suo diritto di chiedere il divorzio, il divieto al marito di sposare altra donna senza il suo consenso, l’entità della dote e altro ancora. La sposa deve avere il consenso del wali [tutore] cioè parente maschio più vicino [ordinariamente il padre]. Al termine del rito civile, e prima dei festeggiamenti, lo sposo è tenuto a corrispondere alla sposa il mahr, dono di nozze o dote, liberamente scelto dalla donna e di sua esclusiva. Non esiste il fidanzamento come periodo in cui i giovani possono frequentarsi liberamente: in generale non è permesso che donne e uomini si frequentino. Il consenso degli sposi è quindi una formalità specie da parte della donna: non è tanto che ella voglia ubbidire ala famiglia ma in pratica non ha alternativa se non accettare il marito che le è stato destinato. In Medio Oriente i festeggiamenti per il matrimonio sono molto importanti, e coinvolgono tutta la comunità. A differenza di quanto accade in Occidente, infatti, ai festeggiamenti partecipano non soltanto i parenti e gli amici, ma tutti i conoscenti, i vicini di casa e frotte di bambini alla perenne ricerca di feste cui partecipare. I festeggiamenti di matrimonio durano, di norma, tre giorni. Durante i primi due, gli sposi partecipano a feste separate, ciascuna organizzata in casa dei propri genitori. Nel pomeriggio del secondo giorno di festa, lo sposo, accompagnato dagli amici e dai parenti, che, per strada danno vita allo zaffe, corteo augurale con canti tipici, va ad incontrare la futura moglie, cui porterà in dono oggetti d’oro. Quella sera stessa, in casa della sposa, si svolge il rito dell’ henna. Vi partecipano tutte le donne della famiglia e le amiche della sposa, che la aiuteranno ad abbellirsi e prepararsi per il giorno dopo, quando avverrà il matrimonio vero e proprio. Viene preparata la pasta di henna, colorante naturale, con la quale la sposa si tingerà i capelli. Il giorno seguente, di solito il venerdì, giorno festivo nei paesi islamici, è la giornata finale dei festeggiamenti. In casa dei genitori dello sposo si prepara il pranzo di maninozze, cui vengono invitati a partecipare tutti, anche i semplici passanti. Vassoi colmi di cibo vengono inviati ai poveri dei dintorni ed ai vicini che non sono intervenuti al pranzo di nozze. Dopo il pranzo, lo sposo, accompagnato dai familiari e dagli amici, si reca a casa della sposa, vestita questa volta col tradizionale abito bianco e con indosso i gioielli dono di nozze, e insieme a tutti gli ospiti, si conclude la serata nella sala dell’ultimo festeggiamento, dove si canta e danza fino a notte inoltrata.

OCCIDENTE
In occidente il matrimonio è retto dalle leggi religiose e/o civili e non è possibile introdurre clausole che sarebbero nulle: un tempo si usava il contratto di nozze ma esso riguardava esclusivamente la consistenza della dote della sposa ed era quindi un atto preparatorio che non faceva parte del matrimonio stesso. L’Europa e gli Stati Uniti sono stati fortemente influenzati dalle confessioni cristiane che hanno appoggiato i matrimoni monogami ed eterosessuali ed ostacolato le altre forme. Ma molte delle assunzioni della società riguardo la natura e lo scopo del matrimonio e della famiglia sono cambiate e stanno ancora cambiando. A differenza di quanto avveniva in passato il matrimonio non é più una tappa obbligata nella vita dell’individuo. L’istituto legale del divorzio permette di sciogliere il vincolo matrimoniale. I gruppi di sostegno dei diritti degli omosessuali appoggiano l’apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso. Infatti, negli ultimi anni ci sono sempre più paesi che permettono il matrimonio anche alle coppie omosessuali formate da persone dello stesso sesso. Allo stato attuale, le coppie dello stesso sesso possono contrarre matrimonio in Olanda, Belgio, Spagna, Canada e nello Stato USA del Massachusetts. Nella Repubblica del Sudafrica, il 1 dicembre 2005 la Corte Costituzionale ha dichiarato discriminatoria, e perciò incostituzionale, l’esclusione delle coppie dello stesso sesso dal matrimonio, ordinando ai legislatori di modificare le regole matrimoniali [il MARRIAGE ACT] di conseguenza entro al massimo un anno. In Italia l’accesso al matrimonio è consentito solo alle coppie di sesso diverso. In aggiunta al matrimonio in alcuni stati sono state introdotte le unioni civili cioè forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all’istituto giuridico del matrimonio, o che sono impossibilitate a contrarlo, alle quali gli ordinamenti giuridici abbiano dato rilevanza o alle quali abbiano riconosciuto uno status giuridico. Le unioni civili sono riconosciute in Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Groenlandia, Islanda, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Francia, Regno Unito, Nuova Zelanda, Lussemburgo, Andorra, negli stati USA del Vermont e del Connecticut e nello stato australiano della Tasmania. Nell’occidente la visione prevalente, a prescindere dal sesso, è verso un matrimonio basato sull’attaccamento emotivo fra i partner e intrapreso volontariamente. Non bisogna inoltre dimenticare che l’Occidente è influenzato dalle confessioni cristiane e dalla presenza del Santo Padre Benedetto XVI che ha recentemente affermato che «Divorzio, aborto, e legalizzazione del matrimonio gay sono un segno evidente della decristianizzazione dell’Occidente. Il progresso della secolarizzazione e del relativismo provoca non solo una diminuzione della frequenza ai sacramenti, ma mette anche in discussione i valori morali proposti dalla Chiesa».