Chirurgia
generale - Le infezioni della Prostata La prostata è una ghiandola la cui funzione è quella di produrre e immagazzinare nei suoi acini ghiandolari un liquido che è il nutrimento ed il carburante degli spermatozoi contenuti nello sperma, a sua volta immagazzinato nelle ampolle deferenziali
di Dario Femminella
dariofeminella@tiscali.it
Docente presso il Corso di Laurea B dell’Università di Roma La Sapienza polo reatino. Specialista in Chirurgia Generale
Specializzando in Urologia
LE INFEZIONI
La più frequente infiammazione prostatica è la prostatite.
Essa può essere di tipo:
acuta; con febbre elevata, dolore perineale, urinazioni frequenti,
dolorose e difficili.
cronica; con scarsi sintomi, quali doloretti diffusi all’uretra,
difficoltà ad urinare, senso di peso perineale, senso di
fastidio ai testicoli.
Esistono anche situazioni intermedie tra quelle acute e quelle
croniche.
LE CAUSE
Le cause di prostatite sono molteplici e non sempre agevoli da identificare.
Molto spesso i germi risalgono lungo il canale urinario, o discendono
dalla vescica raggiungendo la prostata, provocando una infiammazione.
Poichè la struttura anatomica dei canali degli acini della
ghiandola prostatica assomiglia alla disposizione degli acini di
un grappolo d’uva e sboccano pertanto nell’uretra, è
facile intuire che tali sbocchi solitamente percorsi dalle secrezioni
prostatiche possono diventare la porta d’ingresso dei germi
nella ghiandola prostatica stessa. Inoltre, a causa della conformazione
e della disposizione degli acini ghiandolari, inglobati in un tessuto
muscolare e fibroso duro, in caso di infiammazione, tendono ad alterarsi,
magari strozzandosi, determinando quel tipico "gonfiore "
associato alle infiammazioni. In questi incitamenti le secrezioni
e i batteri ristagnano in modo tale che la prostatite acuta tende
a perdurare nel tempo e diviene cronica.
LA DIAGNOSI
L’urologo scopre una prostatite dalla storia del paziente,
dagli accertamenti di laboratorio, dalle immagini dell’ecografia,
dagli esiti di una biopsia, dalla visita rettale. Si tratta di una
diagnosi che tavolta è difficile; può trattarsi addirittura,
in alcuni casi, di una sorpresa positiva in quanto certi quadri
di prostatite simulano il cancro della prostata.
COME SI CURANO LE PROSTATITI
Le prostatiti si curano con farmaci antibiotici, antinfiamatori,
norme igieniche di vita e abitudini dietetiche corrette. Le forme
definite abatteriche sono per lo più da considerarsi il frutto
di traumi ed avrebbero il loro razionale in due fattori. Il primo
sarebbe legato al fatto che molti organismi come Chlamydiacee, Micoplasmi,
Ureaplasmi, Gonococchi che sono al giorno d’oggi i veri responsabili
di circa l’80% di tutte le prostatiti, non sono facilmente
individuabili nelle colture e nei terreni abituali. Altro fattore
sarebbe dovuto al fatto che gli acini contaminati ed infiammati
potrebbero perdere la loro continuità anatomica con l’uretra
ed isolandosi, perdere o, quantomeno ridurre, la carica batterica.
LA PREVENZIONE
È importante rivolgersi all’urologo non appena si manifestano
i primi disturbi irritativi, specie il bruciore urinario [disuria],
o l’aumentata frequenza delle minzioni [pollachiuria]. Curare
la prostatite nelle sue prime fasi è più semplice
rispetto a quando sia già cronicizzata. Può essere
pertanto molto importante rivolgersi precocemente al medico specialista
al fine di mettere in atto subito le procedure diagnostiche opportune.
L’esperienza c’insegna che spesso si possono ottenere
dei risultati soddisfacenti anche dopo anni di trascuratezza. Capita
però, altre volte, che già dopo poche settimane di
disturbo non si riesca più ad ottenere una guarigione completa!
ANATOMIA
La
prostata è posizionata nel bacino appoggiata alla base della
vescica, alla quale aderisce con strutture di sostegno molto robuste;
è inoltre tenuta in sede da molteplici legamenti che la àncorano
alle ossa del bacino anteriormente, al pube, e ad altre strutture
anatomiche di sostegno come il diaframma urogenitale che la sostiene
in basso. Ha forma conica schiacciata, con la base in alto e l’apice
in basso e con quattro lati che si continuano l’uno nell’altro
con spigoli arrotondati.
Anatomicamente è divisibile in tre porzioni, una zona periferica,
una zona centrale e una zona di transizione periuretrale. Questa
suddivisione è molto importante, per capire la differenza
e le caratteristiche delle diverse patologie di cui la ghiandola
prostatica è affetta. Infatti mentre i tumori della prostata
nascono soprattutto dalla zona periferica, le ipertrofie prostatiche
benigne nascono dalla zona di transizione, le prostatiti, a seconda
delle loro cause di origine, possono essere localizzate sia in sede
periuretrale che alla periferia, dando tuttavia sintomi differenti. Strutturalmente la prostata è costituita per il 70% da cellule
ghiandolari raggruppate in circa 30 unità, chiamate “acini”
e per il rimanente 30% da fibre muscolari.
Gli acini sono in comunicazione con dei canalicoli minori che servono
a convogliare nell’uretra il secreto prostatico prodotto nei
singoli acini. I dotti che drenano gli acini della zona centrale
presentano un decorso sinuoso, mentre quelli provenienti dalla zona
periferica presentano un decorso rettilineo con sbocco posizionato
controcorrente rispetto al flusso urinario. Questa situazione anatomica
fa si che i canalicoli degli acini periuretrali per l’rregolarità
del loro decorso saranno più facilmente soggetti ad ostruzione
e a processi infiammatori causati dalla precipitazione di sostanze
varie, capaci di dar luogo anche alla formazione di veri e propri
calcoli intra-prostatici; gli acini periferici invece, per la rettilineità
dei loro canali, saranno più soggetti al refluire di urina
o batteri dall’uretra.
Questa disposizione anatomica ha anche delle implicazioni terapeutiche
perché se è vero, per esempio, che le prostatiti periuretrali
si possono temporaneamente giovare di energiche spremiture della
ghiandola, quelle periferiche, che per il decorso pressoché
rettilineo dei canalicoli, non presentano quasi mai situazione di
ristagno, spesso non ottengono miglioramenti con tale metodica. |