MTM n°15
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 5 - Numero 2 - lug/nov 2006
Farmaci e componenti
 


Andrea Amarone
Andrea Amarone

Anno 5 Numero 2
lug/nov 2006

 



Ortoial Acido Ialuronico - Ultimo ritrovato nel trattamento dell’articolazione osteoartrosica
Il nuovo acido ialuronico ha un peso molecolare ottimale in grado di stimolare i sinoviociti alla produzione di acido ialuronico endogeno

di Andrea Amarone

fig. 1Senza l’acido Ialuronico la vita animale nella forma conosciuta non esisterebbe. Negli esseri umani è uno dei più importanti componenti del corpo e si trova praticamente in tutti gli organi. L’acido ialuronico è una molecola lunga e poliforme formata da uno schema ripetitivo di due zuccheri e la sua altissima affinità con l’acqua spiega la sua importanza. Quest’acido fornisce struttura agli organi, rassoda e gonfia i tessuti; è molto usato nella chirurgia estetica oltre ad agire da lubrificante, con un equilibrio unico tra viscosità ed elasticità che apporta proprietà lubrificanti e ammortizzanti alle articolazioni portanti. L’inizio stesso della vita dipende dalla protezione fornita da uno strato di questo gel che circonda l’ovulo. Una delle proprietà che la differenzia da altre biomolecole è la sua struttura chimica, che è identica in ogni specie in cui è presente senza problemi di biocompatibilità, dato che un estratto puro di quest’acido proveniente da una specie è ben tollerato dalle altre. L’acido in questione è anche un importante componente naturale del liquido sinoviale, il che lo colloca in una posizione privilegiata nel trattamento dell’osteartrosi. Le persone affette da questa malattia devono normalizzare le proprietà del liquido con un effetto definito “integratore della viscosità”. Sul mercato esistono numerosi preparati a base di acido ialuronico ma non tutti seguono le linee guida come quelle dell’EUROPEAN LEAGUE AGANIST REUMATISM [EULAR] e dell’AMERICAN COLLEGE OF RHEUMATOLOGY [ACR]. ORTOIALL è un preparato di acido ialuronico dal peso molecolare di un milione di dalton in cui è stato dimostrato che c’è maggiore affinità coi recettori adibiti alla stimolazione della biosintesi di acido ialuronico fig. 2endogeno [fig.1 - sulla destra]. L’attività dell’acido ialuronico non si limita alla stimolazione endogena: è stato dimostrato che esso possiede un effetto antinfiammatorio. Ancorandosi ai recettori cellulari, circonda la cellula sinoviale e crea una barriera che riduce le interazioni tra le sostanze proinfiammatorie penetrate nel liquido sinoviale e la cellula, riducendo lo stato infiammatorio articolare [fig.2 - sulla sinistra]. L’affermazione è confermata da numerosi studi in vivo dove è stata notata una attività antinfiammatoria dipendente dal peso molecolare. In particolare è stato visto un effetto inibitorio sui neutrofili attivati responsabili della degradazione della cartilagine, espressa come riduzione della perdita di glicosaminoglicani. Inoltre si è notato che l’acido ialuronico presenta un’attività peso molecolare dipendente nei confronti delle reazioni indotte da radicali liberi e altri mediatori della flogosi proteggendo i tessuti cartilaginei dal danno ossidativo. Quindi è stato dimostrato che un acido ialuronico dal peso molecolare ottimale è più efficace a proteggere i fibroblasti dal danno ossidativo rispetto ad uno di peso molecolare diverso [tabella sotto riportata]

EFFETTO
Peso molecolare dipendente
Riduzione dei livelli di PGE2 Si
Riduzione della citochina IL-1 responsabile della induzione della produzione di PGE2 Si
Riduzione dell’espressione della citochina IL-1 e della stromelisina Non dimostrato
Incremento della produzione dell’inibitore tissutale di metalloproteinasi [TIMP-1] Si
Riduzione della perdita di GAGS Si
Protezione dei fibroblasti dal danno ossidativo Si