Medico di struttura e
promozione automatica.
del Prof.
Avv. G. Pellettieri
Nelle grandi strutture medico ospedaliere
spesso i medici sono chiamati, di fatto, a svolgere mansioni superiori,
qualora il posto si renda vacante [per quiescenza di colleghi etc.]
Ancora più spesso, l'assegnazione, occasionale e relativa ad impedimenti
temporanei, diventa permanente, richiedendo un impegno di grande
intensità e rilevanza e ciò senza che ne conseguano, per il sostituto,
benefici di carattere giuridico ed economico. In non poche occasioni
poi, mentre è il sostituto di fatto a svolgere le mansioni superiori,
l'assegnazione formale dell'incarico superiore viene assegnato,
onde evitare eventuali rivendicazioni, a medici di pari livello
del sostituito, anche se impegnati in altre funzioni. Ebbene, è
importante ricordare che lo svolgimento di fatto di mansioni superiori
da parte del medico dipendente, per un periodo superiore a tre mesi,
da diritto alla promozione alla qualifica superiore [art. 2103 c.c.],
se non è dovuto alla sostituzione di un collega assente con diritto
alla conservazione del posto [ad es. per malattia, servizio militare,etc.].
Al di fuori di questi casi, l'assegnazione meramente formale della
titolarità dell'incarico al quale dette mansioni afferiscono non
è di ostacolo al riconoscimento dell'inquadramento superiore a chi,
di fatto, le ha effettivamente esercitate. Lo ha affermato la Suprema
Cortedi Cassazione riconoscendo il diritto di un "aiuto primario"
ad essere inquadrato come primario per svolgimento delle mansioni
proprie della qualifica superiore, incaso di temporanea copertura
di un posto rimasto vacante, e ciò malgrado il formale conferimento
ad interim della responsabilità della Divisione medica fosse stata
assegnata ad altro primario [Cass. 28settembre 2006, n. 21021].
Giova ricordare che mentre il diritto alla qualifica superiore può
essere azionato entro dieci anni dallo svolgersi dei fatti, le differenze
retributive soggiacciono alla prescrizione quinquennale. |