MTM n°18
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 6 - Numero 3 - ott/dic 2007
Cultura dello spirito
 


Don Primo Martinuzzi
Don Primo Martinuzzi

Anno 6 - Numero 3
ott/dic 2007

 

Non esistono criteri precisi per accertare con sicurezza quando si verificauno stato vegetativo irreversibile. A volte un sorriso, un bacio, una carezza, una visita gradevole, l’ascolto, il distogliere la loro mente con una parola amica, può rendere meno cupo e sordo il loro dolore




Ai confini della vita
Il comunicato della corte di Cassazione sul caso di Eluana Englaro ci aiuta a riflettere


di Don Primo Martinuzzi

Beppino Englaro con la foto della figlia EluanaCarissimi amici e Colleghi, Continuando a riportare anche in questo numero le parti del documento sui valori etici e irrinunciabili che i medici Cattolici hanno insieme definito nel Convegno nazionale dell’anno scorso, vorremmo parlare del Comunicato della Corte di Cassazione di Roma, piazza Cavour, che mercoledì 16 ottobre in una nota del Presidente Vincenzo Carbone ha pubblicato la decisione di annullare con rinvio il Decreto con cui la Corte di Appello di Milano, nel dicembre 2006, aveva respinto la richiesta del padre di Eluana Englaro di interrompere l’alimentazione artificiale che tiene in vita la ragazza in coma dal 1992 a seguito di un incidente stradale. La Corte di Cassazione, pur ammettendo in questa nota, la prevalenza del diritto alla vita e che l’idratazione e l’alimentazione non costituiscono accanimento terapeutico, il giudice può autorizzarne l’interruzione nel caso si diano allo stesso tempo due circostanze: la condizione di stato vegetativo del paziente sia giudicata irreversibile “secondo standard scientifici internazionalmente riconosciuti” e sia univocamente accertato, sulla base del vissuto del paziente, dei suoi convincimenti etici e religiosi, che egli non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento”. Ma il Presidente dell’Associazione ANESTESISTI RIANIMATORI OSPEDALIERI ITALIANI [AAROI] ha dichiarato: «non esistono criteri precisi per accertare con sicurezza quando si verifica uno stato vegetativo irreversibile ». Appare di difficile decifrazione anche la seconda condizione richiesta: la volontà manifestata della ragazza sulla continuazione delle terapie quando era cosciente. Difficile perché nulla assicura che coincida con i suoi attuali desideri. Il geriatra Giovanni Battista Guizzetti che da 11 anni dirige il Reparto Stati vegetativi dell’Istituto Don Orione di Bergamo, ha dichiarato: «i familiari spesso non sanno dove far assistere i loro parenti in stato vegetativo: garantire questo diritto mi sembra prioritario». Un altro aspetto fondamentale è quello del trattamento del dolore. Dice il documento succitato dei Medici Cattolici:

DOLORE
Per gli inguaribili e per gli ammalati con patologie croniche degenerative, dolorose, con tumori in fase terminale, ecc., noi sollecitiamo l’attenzione costante da parte della società, delle strutture sanitarie, della famiglia, dei medici e di tutti i professionisti della salute. Occorre facilitare l’accesso ai farmaci antidolorifici di nuova generazione o all’utilizzo di cure palliative che allevino la continua costante sofferenza. Gli amici e la comunità umana, manifestino sensibilità verso questi ammalati e si prodighino nel non emarginarli: a volte un sorriso, un bacio, una carezza, una visita gradevole, l’ascolto, il distogliere la loro mente con una parola amica, può rendere meno cupo e sordo il loro dolore. Peculiare sostegno concreto umano e psicologico va dato alle famiglie che vivono questa situazione. Nella sofferenza, quando l’uomo incontra sé stesso chiamato alla dura prova della malattia, si vengono a determinare relazioni umane molto particolari in cui emergono coraggio e forza di volontà da parte dei sofferenti ma anche dell’operatore sanitario, con un’autentica reciproca riscoperta di umanità.
Il dolore cronico da barriera può diventare ponte tra due persone: il medico teso per formazione e finalità a sconfiggere il dolore, il malato ad attendere con ansia e timore atti umani e gesti di condivisione.