Parola ai pazienti
Servizio Odontoiatria Speciale - Ospedale Israelitico
a cura della redazione
ISRAEL HOSPITAL di Dual Ruscosio
Giovani signore, leggiadre e allegre
dimentiche di acciacchi e malanni
dei vostri cari, trascinate le loro membra inutili e bianche
su squallide carrozzelle, spinte dal badante,
come distratte villeggianti in vacanza,
riempite con malinconica presenza,
con volto muto, in spettrale solitudine,
con sorrisi e chiacchiere, maliziosi sussurri,
quasi a rincorrere una spensieratezza
lontana, come irreale e lontana sembra
l’arida realtà di un presente opaco e piatto!
Vecchie signore, tristi e stanche,
circondate siete da anonimi volti
di stanchi e frettolosi infermieri, muti e silenziosi!
Vecchi e giovani, invalidi e rassegnati,
spastici e down, ancor carichi di illusioni e speranze,
credete in terapie miracolose,
che vi riportino simili agli altri!
Ultimi sprazzi, ultima fiamma
di una giovinezza sfuggita e forse mai raggiunta
ma che ancora anelita impazzita
un futuro che non c’è, ormai scomparso
che forse non c’è mai stato!
Con lo sguardo triste, compiacente e timido
un compagno di corsia anch’egli in attesa,
sussurra, sorridente, con invidiosa complicità
nella medesima, inutile speranza
di un male solo fugace, che ormai guarirà,
portando appresso la medesima illusione
e forse tanta, tanta malinconia!
Mentre dal lontano orizzonte giunge il suono
di una antica melodia... il Nabucco
«Israel…Israel ….oh mia Patria …oh mia Patria …
di Sionne le torri abbattute»!...
Medici coraggiosi, senza frontiere e senza confini
guardano quei resti umani
con paziente accanimento,
consapevoli del loro impegno,
sperando anch’essi nei miracoli della scienza e della medicina,
con la forza dei loro sacrifici, del loro sapere,
della loro dedizione, della loro coscienza,
della loro umanità, della loro solidarietà,
mentre gli infermieri, anch’essi increduli,
ma obbedienti, pazienti e solerti,
sperano e hanno fede, nell’esempio
nel coraggio, nella generosità ed esperienza,
nella competenza, e nella cosciente umanità,
solidale, fraterna dedizione e paziente fermezza
che ravviva in loro ogni speranza, ogni conforto
con profonda conoscenza …e umiltà…
Parenti e amici, di cui doveri, preoccupazioni e affanni,
sembrano lontani dai nostri
malanni,
sorrisi e fiori, pillole e terapie
si confondono in loro compagnia!
Sterili stanze, linde, fredde,
giardini fioriti, senza un raggio di sole;
cieli limpidi, senza sorrisi
dove titubanti e timorosi,
carichi di illusioni ed affanni
trasciniamo i nostri malanni
sperando terapie miracolose
che ci riportino un sorriso,
ultimi sprazzi, ultima fiamma
d’una tarda giovinezza che sfugge
che forse non c’è mai stata
e vive solo nella malcelata pietà
e forse con un pò di malinconia …… !
RACCONTA QUALCOSA DI ME di Michele Muzzilli
Mi chiamo Michele Muzzilli e sono affetto da
distrofia muscolare Duchenne.Alla nascita e
nella prima infanzia non emerse alcun problema
di salute. Ero un bambino sano e cominciai
a parlare e camminare come gli altri
bambini. Avevo circa quattro anni quando
mia madre notò che quando salivo le scale
poggiavo le mani sulle ginocchia, rallentando
contemporaneamente il movimento delle
gambe.Mia madre pensava che questo accadeva
perché ero un bimbo paffuto, e non
dette importanza alla cosa.Quel mio modo di fare insolito destò la curiosità
di un amico di famiglia che sollecitò mia madre ad approfondirne
le cause. Le consigliò di farmi sottoporre ad una visita
neurologica, in quanto sospettava che avessi la distrofia muscolare,
sospetto che fu confermato di lì a poco, a seguito della visita specialistica.
Iniziò una nuova fase della mia vita e di quella delle persone a
me care che mi sono state sempre vicine.Non è stato facile accettare
che progressivamente,avrei perso la capacità di deambulazione,ma
l’ho accettato come qualcosa che fa parte di me,che caratterizza la mia
persona, che pur se indebolitasi nel fisico, si è fortificata nell’anima.
Sono una persona molto forte e ho capito che nella vita ci vogliono
molta determinazione e coraggio per affrontare situazioni impreviste
e difficili, completamente nuove rispetto alle quali spesso ci sentiamo
impreparati.Ma sono le difficoltà che ci aiutano a crescere.Ho
reagito positivamente rispetto a questa mia nuova condizione esistenziale,
e per me reagire significa non perdere mai la voglia di vivere,
di conoscere,di sperare.Alcuni anni fa ho imparato ad usare il computer,
seguendo due corsi di informatica e grazie all’incoraggiamento
del mio fisioterapista,mio caro amico,ho ripreso gli studi,dopo ben
12 anni.Mi sono iscritto alla scuola superiore e quest’anno dovrò affrontare
gli esami di maturità che concluderanno questo ciclo di studi.
La speranza che la qualità della mia vita possa migliorare è legata
alla professionalità e competenza dei medici a cui mi rivolgo per
ricevere le cure necessarie. In particolare sono molto grato ad un medico,
il dottor Marcello Villanova,esperto nella cura delle distrofie muscolari,
che lavora preso la Clinica Nigrisoli di Bologna.
Provo per lui un grande affetto e sono molto fiducioso nel progresso
che la ricerca scientifica può portare, per il miglioramento delle nostre
condizioni di vita.
Sono anche molto fiducioso circa l’esito positivo delle cure dentistiche
a cui sto per sottopormi, ben contento di aver avuto,ancora una volta,
la sensazione di aver incontrato medici competenti in grado di affrontare
una situazione che richiede elevata specializzazione e … sincero
amore per il prossimo.
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