Tina
Porcelli
Laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Medicina
dello Sport presso l’Università degli Studi La Sapienza
di Roma.
Dal 1989 titolare di incarico a tempo indeterminato
nella Medicina dei Servizi presso la Asl Rmc.
Dal 1995 medico di base nel quartiere Cecchignola Sud.
Socia fondatrice della Cooperativa Salute e Territorio
che opera nella Asl Rmc Distretto 12.
Socia e fondatrice della Cooperativa Salute e Territorio del distretto
12 della Roma C, composta da circa 70 medici, la dott.ssa Tina
Porcelli ci racconta la sua esperienza di medico generico.
Qual è il rapporto tra il medico generico e le
strutture ospedaliere?
La collaborazione tra medico generico e strutture ospedaliere
è indispensabile per migliorare le diagnosi e le terapie.
Una efficace iniziativa che si muove in questa direzione è
stata attivata in alcuni ospedali che hanno dedicato delle apposite
linee telefoniche per incrementare tali contatti, sulla base della
convinzione che nessuno conosce il paziente meglio del proprio
medico di base. La nostra generazione vuole cambiare la figura
del medico di base, ci sentiamo professionali in tutti i sensi,
non dobbiamo competere con nessuno. Rappresentiamo una guida non
soltanto dal punto di vista medico, tanto è che, in quartieri
come questo, dove c’è un struttura quasi di paese,
noi veniamo coinvolti in situazioni che spesso trascendono il
campo medico. Ci piace questo spirito nuovo, un pò più
umano del medico di base, che richiama la figura del medico “condotto”
di un tempo.
Qual è la sua opinione in merito all’ultimo
sciopero dei medici di base?
Questo sciopero, non mirato esclusivamente al rinnovo del contratto,
è stata una risposta concreta per difendere il Sistema
Sanitario Nazionale di cui si parla tanto male e che invece noi
difendiamo con tutte le nostre forze. Bisognerebbe investire di
più sul Ssn, per una maggiore modernizzazione delle apparecchiature
e nella ricerca. Siamo scesi in piazza insieme ai medici ospedalieri
per difendere la tutela della salute del paziente, soprattutto
in un momento in cui si sentono parole come devolution o privatizzazione
che non si coniugano con la disomogeneità della realtà
italiana. L’Italia non presenta lo stesso tenore di vita
in tutte le regioni; basta affacciarsi in alcune regioni del sud
per vedere quanto sia necessario potenziare il sistema sanitario
nazionale e non demolirlo.
Il medico spesso è chiamato ad affrontare i problemi tipici
della vita di quartiere per aiutare le famiglie più disagiate,
i portatori di handicap; riunendo le nostre forze e le nostre
esperienze potremmo fare qualcosa di più costruttivo.
Informazione per i medici
Richiesta internazionale di medici di famiglia
per il S.S.N. britannico
Presso l’ambasciata britannica a Roma con
l’intesa del Ministero della Salute e la Federazione dei
medici di medicina generale, si svolgono seminari informativi
ogni 2-3 mesi per l’assunzione di medici di famiglia italiani.
Per partecipare ai seminari informativi, i medici possono contattare
Patrick Lenehan, inviando una e.mail, in inglese, a:
patrick.lenehan@cmha.nhs.uk,
oppure telefonando all’Ufficio Ssn dell’Ambasciata
Britannica di Roma, tel.06.42202297 [lun-ven. 9,00-12,00]. La
partecipazione ai seminari è a numero chiuso, e ogni seminario
può accogliere 35 medici. Dopo la presentazione del progetto,
negli aspetti sociali, sistema pensionistico, sistema impositivo,
ecc., seguirà la selezione dei candidati. I medici selezionati
saranno inviati ad un secondo seminario in Italia [Pre-Screen]
per un incontro con i responsabili dei Pcts [Primari Care Trusts]
per eventuali assunzioni. I medici idonei saranno inviati nel
Regno Unito per sostenere un colloquio di approfondimento per
la definitiva offerta del posto di lavoro. Il viaggio, indipendentemente
dall’esito, è a carico del Ssn Britannico. I requisiti
richiesti sono:
•essere membro di un paese Cee
•essere in possesso di Laurea di Medicina e Specializzazione
in Medicina Generale
•esperienza recente come medico di Famiglia o come Guardia
Medica
•ottima conoscenza dell’inglese
Le condizioni d’impiego del Nhs: retribuzioni e condizioni
nazionali, vale a dire stesse retribuzioni e condizioni in ogni
parte dell’Inghilterra, sei settimane all’anno di
feri, più le festività pubbliche e fino a 40 giorni
di congedo per studio ogni tre anni. Per i General Practitioners,
la retribuzione media è di 85.000. Inoltre l’Nhs
offre: sistema pensionistico attraente ed affidabile, diritto
ad esercitare privatamente senza perdere la retribuzione dell’Nhs,
contratto di lavoro permanenti, oltre la possibilità di
negoziare a tempo determinato.
Dubbi medici
Il medico, leggendo il referto radiografico di un paziente che
aveva lamentato un dolore alla spalla o al dorso o altrove, sentenzia:
«vede, è l'artrosi!» Io però ho sempre
avuto delle perplessità nell'assegnare all'artrosi l'eziologia
di questi dolori, innanzitutto per l'assoluta mancanza di correlazione
fra l'entità del processo artrosico e l'intensità
e la diffusione del dolore, anche perchè chi non ha, dopo
i 35 anni, un inizio di artrosi! In più una visita accurata
mostra che sono le parti molli ad essere la sede del dolore. Penso
perciò che l'errore sia dovuto alla facilità con
cui da 100 anni fa ad oggi si può obiettivare queste lesioni
con la radiologia. Chissà cosa sarebbe successo se fosse
stata realizzata la ecografia delle parti molli prima della radiologia?
lguacci@libero.it